Activision Blizzard continua la battaglia legale per difendersi dalle accuse di discriminazione e abusi sessuali verso i propri dipendenti e torna, nuovamente, nella parole di Phil Spencer. Tempo fa, il CEO di Xbox, aveva dichiarato con una mail ai propri sviluppatori che stava valutando il rapporto con l’azienda incriminata; poco prima, il Wall Street Journal aveva pubblicato varie testimonianze che portavano il CEO Bobby Kotick al centro dello scandalo. A quanto sembra, lo stesso era a conoscenza di tutto ciò che accadeva all’interno della società senza mai smuovere un dito a riguardo.
Ciò sembrava non essere andato giù a Spencer, dando il via a una fila di ulteriori prese di posizione da parte di tantissimi altri colossi, tra cui Sony. In queste ore, però, il capo della divisione videoludica di Microsoft ha svolto un’intervista al New York Times, parlando proprio dell’accaduto. Nelle sue parole ha voluto spiegare il motivo principale delle parole dette settimane fa e che non ha alcuna intenzione di parlare della collaborazione fra le società. Almeno non pubblicamente.
“Il lavoro che facciamo in particolare con un partner come Activision è qualcosa di cui, ovviamente, non parlerò pubblicamente. Abbiamo cambiato il modo in cui facciamo certe cose con loro e loro ne sono consapevoli” ha dichiarato.
Activision Blizzard perderà la collaborazione con la grande casa videoludica? Una nota positiva c’è: ha migliorato l’ambiente al suo interno
Involontariamente, il caso Activision ha attivato tantissimi CEO a migliorare il posto di lavoro. La casa di sviluppo sotto Spencer non è immacolata, come lui stesso ha affermato durante l’intervista, ma sicuramente è migliorata a tal punto da poter respirare meno tossicità ed evitare episodi discriminatori. Ha citato anche uno degli eventi meno dignitosi dell’azienda, la festa da ballo della GDC, dove effettivamente vennero pagate delle donne per esibirsi in abbigliamento poco consono.
L’esperienza insegna e Spencer spera di poter aiutare tante altre persone a rendersi migliori, anche nel corso del tempo. “Preferirei di gran lunga aiutare con il viaggio che abbiamo fatto con Xbox condividendo ciò che abbiamo fatto e ciò che abbiamo costruito, piuttosto che entrare in qualsiasi tipo di agitazione con altre aziende” ha continuato.