Activision sembra aver preso molto seriamente i cheater che hanno rovinano l’esperienza PC di molti utenti sugli ultimi Call of Duty, Warzone in primis. Dopo un anti-cheat che sembra funzionare a meraviglia, e una denuncia in passato, adesso l’azienda cita in giudizio anche un nuovo produttore e distributore di cheat.
Activision ha infatti fatto causa a EngineOwning, un produttore e distributore di cheat per molti giochi popolari, tra cui i vari Call of Duty. La denuncia è partita ieri, nello US District Cours for the Central District of California e riguarda diverse violazioni; come l’interferenza con le pubbliche relazioni e la causa di competizione ingiusta.
Activision non perdona EngineOwning
EngineOwning si trova quindi una denuncia da Activision a causa dei cheat prodotti e distribuiti per i vari Call of Duty che, inevitabilmente, hanno danneggiato la reputazione del gioco e fatto perdere diversi guadagni all’azienda. I cheat distribuiti dal sito includono infatti aim-bot, auto-fire e wallhack, che possono essere acquistati con diversi piani ad abbonamento.
Nella denuncia si legge che i cheat hanno causato alla compagnia “danno enorme e irreparabile alla sua reputazione e alle sue entrate” e, di conseguenza, Activision chiede una “punizione esemplare”. Poi, la dichiarazione continua:
“Dato che i Call of Duty sono titoli molto popolari, individui e compagnie come EngineOwning cercano frequentemente di sfruttare i giochi per il loro guadagno personale, vendendo cheat, hack e altri software, sapendo benissimo che stanno rovinando l’esperienza di altri giocatori e danneggiando Activision.”
Chiaramente, non possiamo che essere d’accordo. La produzione e distribuzione di cheat rovina in modo quasi irreversibile molti titoli e, in generale, spinge moltissimi giocatori ad abbandonare un gioco. I provvedimenti presi da Activision, quindi, possono gettare le basi per dei futuri Call of Duty dove, magari, troveremo meno hacker nelle partite.