Il settore delle armi negli USA nonostante le polemiche segue le logiche di mercato e cerca di attrarre nuovi clienti, per questo usa anche tecniche pubblicitarie che pur diverse da quelle di beni di consumo ordinari come detersivi o snack, sono ugualmente efficaci. Questo ha portato a un curioso legame con una serie videoludica di successo: Call of Duty, la quale potrebbe passare grossi guai per colpa di questa associazione.
Activision: grossi guai
Un’inchiesta del Wall Street Journal ha mostrato il rapporto tra il produttore di armi Remington e la software house Activision, in seguito a una causa legale intentata dai genitori dei bambini uccisi nella strage di Sandy Hook nel 2012. Secondo le prove raccolte, Remington e Activision avevano stipulato un contratto segreto per inserire i prodotti dell’azienda (armi) in Call of Duty: Modern Warfare 2 come parte di una campagna pubblicitaria per conquistare una nuova generazione di acquirenti. L’accordo tra Remington e Activision prevedeva l’inserimento dell’Adaptive Combat Rifle (ACR), il quale è stato implementato nel gioco del 2009 per avvicinare i giovani al mondo delle armi.
Un documento dell’epoca redatta così la strategia: “Con l’aumento dell’urbanizzazione e la riduzione delle aree per il tiro/caccia, il modo principale per i potenziali giovani tiratori di entrare in contatto con armi e munizioni è attraverso scenari di gioco virtuali”. Secondo Remington la loro strategia ha funzionato parzialmente, infatti i giocatori di Call of Duty: Modern Warfare 2 sono rimasti affascinati dall’ACR, tuttavia non c’è stato un incremento delle vendite delle loro armi sul mercato.
John C. Trull, l’allora vicepresidente di Remington, ha dichiarato che l’azienda non sapeva come funzionasse il multiplayer di Call of Duty: Modern Warfare 2, infatti non avrebbero accettato che i giocatori “si sparassero tra loro”, tuttavia ciò non resta il fatto che il massacro del 2012 sia stato fatto con una loro arma, il che potrebbe portare ad una gigantesca sanzione per le due società.
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