Sviluppato da Acquire e pubblicato da quest’ultima in sinergia con PQube, Adventure Academia the Fractured Continent è un gioco di ruolo strategico in tempo reale che sembra un mix tra Disgaea (qui trovi la nostra recensione del sesto capitolo) ed Etrian Odyssey, con una spruzzata d’umorismo quasi alla Dungeon Travelers.
Noi abbiamo vissuto l’epopea di Alex e dell’intera Accademia di Obsidian High su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Adventure Academia the Fractured Continent: un mondo da salvare
La trama di Adventure Academia the Fractured Continent non brilla per originalità e, saremo onesti, non riesce a coinvolgere più di tanto. Il titolo ci presenta le terre di Pedra, un vasto mondo abbastanza anonimo se non fosse per le razze che lo popolano. Razze che convergono in una particolare Accademia, tale Obsidian High. Ebbene, il preside dell’Accademia è scomparso. Praticamente l’uomo più saggio e benvoluto dell’Istituto non si sa più che fine ha fatto. Ma c’è di più, il preside è nostro padre.
Noi siamo Alex, un giovane di bell’aspetto, dall’animo buono e che non pecca di coraggio. Il ragazzo, protagonista indiscusso di tutta la vicenda, è intenzione a trovare suo padre ma non solo. Perché le sciagure non capitano mai da solo.
Pedra, infatti, è afflitta da un’invasione di orrendi mostri che sembrano contribuire allo stravolgimento di intere città e foreste, trasformandole in labirinti letali e pieni di pericoli. Ecco, l’eroico Alex è intenzionato a liberare il mondo da questo terribile male. Per farlo, parte in un lungo viaggio ma non sarà da solo. Oh no, con lui ci sono due belle fanciulle che, attratte principalmente dal nostro eroe, decidono di accompagnarlo nonostante la loro palese inutilità sul campo di battaglia.
La prima è Citrin, una ragazza troppo allegra, svampita, un po’ scemotta, abbastanza stereotipata e che, oltre a essere ‘elemento più folle ed entusiasta del trio, svolge anche il ruolo di commerciante all’interno dell’Obsidian High. L’altra ragazza è Lazuli, decisamente più introversa, cupa, cinica e distaccata. Ma anche terribilmente affascinata dal protagonista. Come Citrin, anche Lazuli ha un ruolo all’interno dell’Obsidian High: gestisce il laboratorio di potenziamento di armi ed equipaggiamento.
Citrin, Lazuli e Alex sono il trio che di partenza e gran parte dei dialoghi vedrà loro come protagonisti. Non mancheranno battute in stile molto simili a quelle di Dungeon Travelers, oscillando su stereotipi abbastanza prevedibili. A conti fatti la trama non regala grandi sorprese, non ha la follia di Disgaea ma riesce comunque a fungere da scusa per gran parte delle missioni che saremo chiamati ad affrontare. Non mancheranno momenti divertenti e altri decisamente più noiosi.
Il tutto sarà condiviso in gran parte in stile visual novel, con pochi sprite a disposizione e il testo a schermo completamente in inglese (assenti i sottotitoli in italiano) il doppiaggio, invece, è presente unicamente in lingua giapponese.
Schiera i tuoi studenti e combatti!
Il combattimenti di Adventure Academia the Fractured Continent è uno dei suoi punti di forza, nonché nucleo pulsante dell’intera esperienza. Si tratta di un gioco di ruolo strategico a tempo reale suddiviso in mini arene con obiettivi di vario genere.
A nostra disposizione avremo una mappa con i vari livelli (che si sbloccheranno gradualmente procedendo nella storia). Ogni livello contiene un determinato obiettivo da risolvere e indica anche quanti tesori potrai cercare e conquistare. Sempre sulla mappa, appariranno anche i livelli dedicati a missioni opzionali, utili ad approfondire storie di contorno, spesso legate alle varie razze che popolano Pedra.
In Adventure Academia the Fractured Continent si perde unicamente in due casi: Alex viene ucciso o scade il tempo. Ogni livello a un timer a schermo che decelera automaticamente almeno che non utilizzi la “pausa strategia”. Dovrai completare gli obiettivi entro quel lasso di tempo per evitare il game over. Per quanto riguarda Alex, l’eroe non può difendersi né attaccare. Ma, in compenso, può evocare unità scolastiche (letteralmente degli studenti) che agiranno a suo favore attaccando o curando.
Scendendo nel dettaglio, ogni partita inizia con solo Alex sul campo. Il nostro eroe è circondato da un perimetro delimitato da una linea giallo-verdognola. In quello spazio potremo evocare i nostri studenti. A tal riguardo, i livelli non sono altro che una griglia sui cui sono posizionate le varie pedine. Potremo portare con noi un massimo di sei personaggi, oltre Alex (che non può essere cambiato). Ma all’inizio potrai evocare solo due studenti. Per evocarli basterà selezionarli dal menù orizzontale in basso a schermo e posizionarli lasciandoli cadere letteralmente dalla tua mano su una delle caselle interne al perimetro di Alex.
I personaggi a schermo, infatti, sembrano quasi dei fogli di carta e la possibilità di afferrarli e lasciarli cadere è decisamente simpatica. Una volta atterrati sul campo, questi ottengono una piccola base che li tramuta in piccole pedine. Per completare la missione, dovremo soddisfare le varie richieste del livello. Tra quelle maggiori, c’è di raggiungere e distruggere un determinato obiettivo. Per farlo, dovrai, inevitabilmente, spostarti lungo il livello e annientare i nemici.
Per spostarti basterà attivare la “pausa strategica” e sfruttare un pratico cursore che potrai liberamente spostare fino alla zona dove vuoi far arrivare l’intero gruppo. Infatti, tu comanderai esclusivamente Alex e quindi, in automatico, anche il gruppo da lui evocato.
Bisogna quindi tener conto che allo spostarsi di Alex, si sposterà anche l’intera zona d’evocazione che lo circonda e in quella zona si muoveranno gli studenti evocati. I nemici che entrano in quella zona saranno immediatamente attaccati in autonomia dai nostri alleati. Anche i nemici ci attaccheranno non appena ingaggeranno il perimetro di Alex in scontri in tempo reale dove potrai intervenire in vari modi. Il primo è sfruttando gli MP. Questi servono a potenziare i vari personaggi, Alex incluso.
Anzi, se potenzi Alex, potrai aumentare il numero di studenti da evocare. Se potenzi gli studenti, invece, andrai ad alimentare alcuni loro parametri e abilità passive. Logicamente, un team con più personaggi attivi in campo, oltre a creare un generoso caos a schermo (che può andare a minare l’esperienza generale oltre che la strategia), è anche più utile nel proteggere Alex dai nemici.
Inoltre, se un tesoro viene avvicinato da uno dei nostri studenti, verrà aperto e noi otterremo il suo contenuto. Discorso analogo per leve e interruttori (alcuni di questi nascosti e da scoprire esaminando i luoghi) che, per essere attivati, necessitano di essere – ovviamente – avvicinati. I combattimenti diventano gradualmente sempre più difficili e impegnativi e capiterà spesso di perdere alcuni studenti ma tranquillo, la morte degli studenti (a differenza di Alex) non è perenne. Dopo un countdown, infatti, potrai rievocarli ma dovrai ripotenziarli di nuovo.
Sugli MP ci sono però ancora due cose da dire. La prima è che ogni personaggio può potenziarsi fino al livello 5. L’altra è che gli MP possono essere spesi anche per utilizzare una magia o abilità speciale unica di ogni personaggio. Anche Alex è dotato di una magia che va a influire su tutte le unità evocate su campo. Insomma, c’è molto con cui potersi sbizzarrire per creare strategie varie e vincenti purtroppo però, in alcuni casi è il caos a vincere e non sempre riuscirai a seguire bene le azioni a schermo.
Per quanto riguarda i livelli, alcuni di questi nascondono dei piccoli enigmi ambientali piacevoli da risolvere (ad esempio, per premere un pulsante dovrai sollevare un’unità e lasciarla cadere sopra). Al completamento della missione, tutti gli studenti del party otterranno dei punti esperienza con cui salire di livello (potenziandosi ulteriormente).
Va segnalato che il sistema di gioco diverte, è immediato, anche abbastanza semplice ma rischia di diventare velocemente ripetitivo. Risulta però ideale per partite mordi e fuggi (considerando anche la durata abbastanza moderata di ogni livello – da 15 ai 20 minuti circa).
Un’accademia piena di possibilità
Altro punto forte della produzione è la varietà dei personaggi che possiamo reclutare a nostro piacimento con un sistema che ricorda vagamente quello di Disgaea. All’interno dell’Accademia, infatti, c’è la “Staff Room” dove potrai creare un nuovo studente selezionando razza, sesso e nome. Le razze sono davvero tante e variano da angelo, elfo, nano, umano, fata a ibridi felini e perfino alcuni con elementi da drago. Ogni razza ha due varianti: maschio e femmina. Questo ricorda il modello di Etrian Odyssey e in effetti ogni razza ha dei propri bonus e abilità.
Tra abilità passive e non, alcune razze possono offrire vantaggi esclusivi non indifferenti. I celestiali, ad esempio, sono specializzati nel curare in autonomia gli alleati (Alex incluso). Ci sono poi razze più votate all’attacco ravvicinato (umani) e altre all’attacco a distanza (elfi.).
Ogni razza ha poi determinate armi a sua disposizione: banalmente, l’arco per gli elfi. E sì, potrai personalizzare l’equipaggiamento di ogni studente. Ciascun personaggio può indossare tre oggetti: un’arma e due armature/accessori. Questi oggetti potrai ottenerli durante le missioni, nei tesori opzionali o acquistandole nello store dell’Accademia.
Parlando ancora delle razze, ognuna ha un set di abilità da sbloccare attraverso gli SP (ottenibili al completamento delle missioni). Anche alcune armi possono offrire determinate abilità il tutto a favore della personalizzazione e della strategia.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Adventure Academia the Fractured Continent ha idee molto carine. La fisicità cartacea e da pedina delle varie unità funziona. La grafica colorata e cartoonesca si sposa bene con l’anima del gioco. Anche gli artwork delle fasi da visual novel, seppur semplici e statiche, non sono malvagie. Purtroppo alcuni elementi si ripetono un po’ troppo, dai nemici ai livelli stessi (divisi in vari biomi un po’ anonimi).
Poco gradevole il fatto che le varie razze (inclusi elementi che incontrerai nel corso dell’avventura) siano rappresentate prevalentemente da due solo varianti, le stesse selezionabili in Accademia. Il sonoro non è male ma regala poche tracce realmente accattivanti, limitandosi al ruolo di mero accompagnamento.
Buono il doppiaggio giapponese seppur Citrin può risultare troppo squillante e fastidiosa. Per quanto riguarda le modalità della Nintendo Switch, quella portatile è stata la nostra preferita per comodità e resa visiva complessiva.