Sviluppato da Pikselnesia e Pocket Sized Hands e pubblicato da Fellow Traveller, Afterlove EP è un titolo carico di dolore per molteplici motivi. Ludicamente parlando, si tratta di una visual novel ibridata a un rhythm game. Un mix di generi al servizio di una storia fortemente narrativa e che parla direttamente all’animo nonostante diversi problemi tecnici. Noi abbiamo vissuto le vicende di Rama su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto ad emozionarti?
Afterlove EP e come sopravvivere al lutto
Parlare di Afterlove EP è complesso in quanto si tratta dell’ultima opera di Mohammad Fahmi, autore di Coffee Talk e What Comes After, che è prematuramente scomparso durante lo sviluppo del gioco stesso. Gioco che, per inciso, tratta proprio temi legati alla morte prematura, facendolo in modo delicato ed efficace, lasciando un segno in chiunque riuscirà ad andare oltre i suoi limiti ludici.
Afterlove EP è quindi un’opera che rischiava di non vedere mai la luce e se oggi è giocabile, il merito è del team di sviluppo di cui faceva parte lo stesso Fahmi che ha deciso di portare avanti l’opera fino alla sua conclusione. E in effetti, la storia di Rama, un giovane musicista un po’ ribelle nei confronti della stessa società che lo circonda, è una storia che coinvolge nonostante il suo ritmo pacato e molto, per alcuni troppo, ovattato.
Entrando nel dettaglio, le prime battute di gioco ci fanno conoscere oltre a Rama, unico protagonista di cui vestiremo i panni, anche Cinta, la sua giovane ragazza. Il loro amore però, occupa ben poco tempo lo schermo in quanto la ragazza ha vita breve e la sua uscita di scena fa piombare Rama in un lutto profondo e atroce. Ed è proprio il lutto e la sua lenta de-evoluzione (o meglio, trasformazione) a essere il co-protagonista di Afterlove EP.
Tutta la storia è incentrata, infatti, sul post-lutto e vede una rappresentazione su schermo molto delicata e raffinata, fatta di alti e bassi e condita con una poetica che evita di diventare banale o ridondante. Se da un lato abbiamo l’inevitabile chiusura col mondo da parte di Rama, dall’altra abbiamo anche la presenza di Cinta stessa, unica voce doppiata di tutto il titolo, che continua a parlare col protagonista in un mix surreale di pensieri ed emozioni che mette in bilico la natura di quella voce (immaginazione? Spirito? Ossessione?).
Una forma di elaborazione dell’assenza personale di Rama che si riflette nel suo quotidiano e nella sfida che si impone per andare avanti. Sfida che si focalizza prevalentemente sulla sua passione: la musica. Rama, infatti, fa parte di una band e, dopo averla abbandonata causa lutto per circa un anno, decide di tornare e rimettersi in gioco, tornando al suo ruolo di cantante e chitarrista.
Rama ha un mese di tempo per rimettersi in sesto, per ritrovare l’armonia originale col resto della band e per affrontare un concerto che potrebbe regalare la giusta svolta. Probabilmente, proprio la svolta necessaria allo stesso Rama per poter voltare pagina e andare oltre. E in quell’arco di tempo, scandito dalle prove musicali, Rama avrà modo di stringere nuovi legami, fare scelte, affrontare se stesso e i suoi dolori dando così vita a un racconto di dolore dal ritmo incostante ma a suo modo coerente ed efficace.
Tra visual novel e rhythm game
La natura ludica di Afterlove EP è ibrida e vede dominare quella da visual novel interattiva che, tradotto, significa muoversi in scenari in 2D interagendo con cose e persone, effettuando determinate scelte e ritrovandosi a uno dei finali previsti. In questo frangente, il titolo non innova molto e le scelte non sorprendono granché in termini di colpi di scena ed evoluzione ma sono comunque utili nel dar forma a un nostro “personale” percorso di evoluzione in ambito sociale (immerso in un sistema di giorni spezzati in pomeriggio e sera).
Ed è comunque un sistema ludico più appagante e coinvolgente di quello che riguarda l’aspetto da rhythm game. Purtroppo, questi momenti risultano essere quelli meno coinvolgenti sia per la loro utilità quasi nulla (sia in termini di sfida che di ricompense) sia per la semplicità con cui vengono proposti, risultando una sorta di mini game inseriti a riempire determinati momenti, oltre a spezzare ulteriormente il ritmo di gioco.
Comprendiamo che in realtà le fasi da rhythm game hanno lo scopo di mettere in scena, di far “ludicamente vivere”, il legame profondo, quasi salvifico, tra Rama e la musica, ma a conti fatti non centra il bersaglio, risultando fiacco e poco motivante oltre che scarsamente strutturato, soprattutto se paragonato ad altri rhythm game. Un’occasione persa che lascia l’amaro in bocca.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Afterlove EP ha stile e si vede. I disegni, le aree di gioco, i personaggi stessi, danno forma a un mosaico dall’identità poetica e leggere. Un cartoon dalle animazioni semplici, in alcuni casi quasi rozze, ma che danno forma a un unicum che colpisce nella sua dolce coerenza. Un mini mondo che affascina e che funge da teatro a una serie di eventi, incontri, ricordi che riescono, anche grazie allo stile scelto, anche a commuovere.
Il sonoro delude in parte. Ci saremo aspettati qualcosa alla Life is Strange e invece ci ritroviamo una serie di brani che riesco, in parte, ad emozionare ma che non sempre coinvolgono con la giusta incisività. La musica stessa, in parte limitata a semplici strumenti privi di voce, è quasi timida e non incalza neanche in tutti i momenti da rhythm game. Un peccato. Come è un peccato la totale assenza della lingua italiana.