Sviluppato e pubblicato da Ys Net in sinergia con ININ Games e United Games Entertainment, Air Twister è uno stravagante sparatutto su binari rilasciato originariamente nel 2022 per iOS e macOS tramite Apple Arcade e rilasciato di recente per tutte le console. Noi abbiamo affrontato l’assurda avventura onirica e folle su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Air Twister – un mondo psichedelico
In Air Twister indossiamo gli aderenti panni della principessa Arch impegnata a difendere l’AIR da una spietata invasione aliena. Il titolo, infatti, si apre con delle isole fluttuanti che vengono letteralmente bombardate da stravaganti navicelle. A intervenire in questa crudele barbarie è una flotta di cigni volanti giganti cavalcati da guerrieri con le tute che sembrano tipo quelle di Final Fantasy VII ma prese con gli sconti in qualche discount.
Mentre il titolo ci bombarda con una musica eccessivamente epica e con melodie che richiamano palesemente lo stile dei leggendari Queen, su schermo i cigni vengono abbattuti, le isole crollano e mentre un colossale pennuto chiude gli occhi abbandonandosi alla morte, la nostra eroina entra in azione a cavallo di un cigno corazzato (che sarà solo la prima di tante altre assurde cavalcature) pronta a tutto per difendere il suo mondo. Ad attenderla ci sono creature indescrivibili come elefanti con ali di farfalla, dinosauri scheletrici che fluttuano in aria come serpenti, rombi metallici esplosivi e un’infinità di altre diavolerie assurde e psichedeliche.
Air Twister ha stile. è innegabile. La follia messa a schermo non ha un collante vero e proprio. Si tratta di un susseguirsi di follie, un viaggio nella mente di un creator che ha fatto la storia: Yu Suzuki. Esatto, il papà di Shenmue (qui la nostra recensione di Shenmue III) e di moltissimi altri titoli arcade come Space Harrier. Ed è proprio a quest’ultimo titolo che Air Twister deve quasi tutto proponendosi quasi come una sorta di sequel spirituale considerando la tipologia ludica proposta e la struttura visiva e narrativa.
Tornando alla narrazione, Air Twister ha una storia che è particolarmente impossibile da decifrare. Si tratta di un flusso di eventi caotici impreziositi però sorprendentemente da una serie di documenti scritti che vanno a comporre una lore a tratti decisamente divertente e altrettanto folle e imprevedibile. Un tipo di contenuto decisamente non adatto a tutti ma che a suo modo è originale e unico.
Vola e spara, spara e vola
Se la narrazione stupisce per trovate visive folli e al limite del trash, l’aspetto ludico presta il fianco a più di una critica. Come anticipato, Air Twister è uno sparatutto su binari, questo significa che il nostro unico scopo è schivare i nemici e i loro attacchi e ucciderne il più possibile. Lo scenario muterà da sé così come i nemici che appariranno in gran massa riempendoci allegramente lo schermo di proiettili e robe assurde.
Ludicamente parlando il titolo è estremamente elementare e accessibile: ti sposti con l’analogico, spostandoti sui nemici si attiva automaticamente il lock e alla fine premi il tasto per sparare proiettili automatici. C’è anche la possibilità di sparare a raffica premendo a ripetizione il tasto dedicato ai proiettili ma questi sono meno precisi. E parlando di precisione, considerando la profondità 3D del titolo, comprende come colpire i nemici e come schivare i loro proiettili potrebbe richiedere un po’ di allenamento ma niente di assurdo.
Il limite principale di Air Twister è quello di essere nato per dispositivi mobile. Se la semplificazione ludica incentrata su soli due tasti può comunque funzionare e divertire, complice anche l’esigua durata complessiva del titolo (12 livelli per una durata inferiore all’ora di gioco totale), gli aspetti più classici e tipici di un prodotto mobile come le missioni giornaliere o una vasta mappa di bonus da sbloccare, può non piacere a tutti.
Air Twister per allungare la sua longevità, infatti, offre una valuta in gioco identificata in delle stelle da raccogliere in giro per i livelli o da ottenere completando le missioni giornaliere. Suddette stelle, possono essere spese in una macromappa di abilità a ragnatela dove, oltre a potenziare passivamente Arch, potremo sbloccare elementi estetici, accessori da equipaggiare e tanto altro. Su carta la macromappa serve ad agevolare l’esperienza dell’avventura principale che diventa quasi un roguelike considerando che, una volta morto, dovrai ricominciare tutto il viaggio dal principio.
Purtroppo, una volta completata l’avventura, difficilmente ti dedicherai al completamento totale dell’intera mappa di abilità, complice una ripetitività di fondo, tipico di un titolo prettamente arcade. Per cercare di mitigare questo aspetto, corrono in suo soccorso una serie di attività extra come una modalità da sparatutto a scorrimento orizzontale, l’inevitabile assalto ai boss o una sfida con modificatori prettamente da arcade, inclusa la modalità più difficile di tutte dove abbiamo una sola vita (un colpo e muori).
Purtroppo, nonostante una buona varietà di modalità extra, quasi nessuna è in grado di catturare l’utente (salvo i fanatici del genere che avranno davvero pane per i loro denti) più del dovuto e Air Twister rischia quindi di essere messo da parte dopo aver completato un paio di volte l’avventura principale.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Air Twister è imperfetto, nonostante sia lodevole la sua varietà di scenari, palette cromatiche e soprattutto nemici. Se lo stile è indiscutibile e alcune trovate estetiche sembrano frutto di un pericoloso trip di acidi, la resa poligonale complessiva è quasi da PlayStation 3. I proiettili stessi sono indiscutibilmente brutti. Le architetture e i fondali, ma anche alcune creature, sono realizzate in modo discutibile, grezzo e vecchio. Anche l’interfaccia presenta menù poco comodi con alcuni neanche molto intuitivi.
Banalmente, per procedere da un menù a tendina a uno centrale, devi accedere per forza dall’opzione del menù a tendina con la freccia verso il centro altrimenti è impossibile. Sì, una soluzione legnosa per sostituire i comandi touch del titolo originario. In ogni modo, anche le animazioni del titolo, non molte, convincono abbastanza poco risultando incredibilmente vecchie e involontariamente (ma su questo abbiamo qualche dubbio) trash.
Veniamo ora alla colonna sonora. Questa o la ami o la odi. Parliamo di tracce originali, estremamente varie, alcune epiche, altre incredibilmente fuori luogo (come quella del tutorial che sembrava più una canzoncina da balli di gruppo estivi). Inutile dire che è una colonna sonora estremamente derivativa che prende molto da grandi classici, primi tra tutti i Queen. Personalmente, seppur con alcuni momenti quello che sentivamo cozzava brutalmente con gli eventi a schermo, l’abbiamo apprezzata. Anche perché sa rimanere impressa.
Da segnalare, che il titolo include i sottotitoli in lingua italiana, una gradita e piacevole sorpresa che riesce, grossomodo, a rendere un po’ più comprensibile la lore testuale di un gioco, di base, quasi totalmente privo di logica ma con una folle coerenza estetica.