Sviluppato da Gambit Games Studio e pubblicato da Forever Entertainment in collaborazione con CreativeForge Games, Aircraft Carrier Survival è un gioco di strategia navale ambientato durante la seconda guerra mondiale. Dopo aver dominato i mari su PC (qui puoi trovare la nostra recensione) siamo tornati a gestire le flotte (e non solo) su Nintendo Switch.
Come se la sarà cavata lo strategico di Gambit Game Studio sull’ibrida Nintendo? Per scoprirlo, preparati a salpare in questa nuova recensione!
Aircraft Carrier Survival – la guerra non è facile
Aircraft Carrier Survival ci accoglie con tre modalità differenti: tutorial, campagna e sandbox (quest’ultima funge da extra). Il tutorial ci insegnerà le basi del gioco, essenziali considerando la complessità delle situazioni che ci attendono. La campagna è la portata principale, quella in cui è racchiusa la narrazione del titolo e che ci terrà occupati per gran parte del tempo.
Il gioco ci permette di personalizzare un comandante di una portaerei militare che, come anticipato, sarà impegnata nei conflitti della seconda guerra mondiale. Per l’esattezza, ci troviamo dopo l’attacco a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941.
In quanto comandante, la co-protagonista assoluta sarà la nostra nave, una gigante dei mari, vero punto di controllo nonché obiettivo bramato dai nemici. Proteggerla è essenziale, conoscerla in tutti i suoi dettagli farà la differenza così come le nostre decisioni avranno sempre un certo peso in base a tempistica e priorità.
Ma torniamo alla narrazione, Aircraft Carrier Survival non sorprende molto in termini d’intreccio, di giochi di guerra ce ne sono molti ma qui non è la storia a regalare soddisfazione bensì riuscire a superare una missione in modo ottimale, dopo aver studiato una propria strategia. E quindi diamo subito un’occhiata al gameplay, vero nucleo del titolo.
Un’interfaccia piena di cose
L’accessibilità di Aircraft Carrier Survival non è immediata, tutt’altro. Già dal corposo tutorial, infatti, ci ritroveremo davanti un’interfaccia corposa, piena di tasti e comandi da scoprire. Chi non è avvezzo al genere si troverà spaesato e la totale assenza della lingua italiana (il gioco ha i sottotitoli in inglese) è un ulteriore elemento che va a complicare il primo impatto.
Se l’ostacolo della lingua è abbastanza superabile, quello dei controlli lo è di meno. Aircraft Carrier Survival nasce per PC e si vede. Su Nintendo Switch si utilizza comunque un piccolo cursore , come altri titoli dotati di cursore, con pad alla mano, l’esperienza non sempre è immediata ed efficace.
Unire i controlli poco immediati a un’interfaccia corposa e inizialmente caotica, è un mix che potrebbe allontanare i meno avvezzi e tutti coloro che sono dotati di poca pazienza. E a tal proposito, Aircraft Carrier Survival richiede molta pazienza in quanto non solo non è un gioco facile ma è anche un gioco che richiede molta attenzione. Ma procediamo con ordine.
Prima di affrontare una missione, potremo organizzare il nostro equipaggio, tra flotta, velivoli e membri della stessa nave. Ognuno di questi elementi, inizialmente limitati, sono potenziabili nel corso della campagna, ricoprendo un ruolo sempre più essenziale per trionfare durante le innumerevoli missioni.
Arrivare allo scontro col nemico, però, richiede tempo e pianificazione. Il nemico va scovato (tramite la fase detta di ricognizione), identificato e infine attaccato. Scoprire l’identità del nemico (non è detto che lo sia), il suo numero oltre alla sua posizione, è essenziale per poter procedere con un buon piano d’attacco.
Il suddetto piano, un vero e proprio briefing, è composto da una serie di carte bonus abbastanza intuitive che ci permettono di pianificare tanto l’attacco quanto la difesa. Ogni mezzo, infatti, ricopre un determinato ruolo a seconda della sua classe. Esistono aerei improntati all’attacco, come i torpedinieri, e altri più utili in posizioni difensive, come i caccia.
Purtroppo queste fasi sono molto “a menu” e poco estetiche, oltre a essere automatiche. D’altronde, Aircraft Carrier Survival non offre grandi momenti di spettacolarizzazione. Passerai quasi tutto il tempo tra menù e interfacce varie tenendo sotto controllo costante la tua nave.
Difendere la nave, controllare l’attacco e arginare i danni è essenziale ma, come detto, tu dai i comandi, ti destreggi tra i menù, selezioni le carte ed è poi il gioco ad agire in automatico (e con poche scene a schermo, graficamente discutibili). Non avrai il controllo dei singoli mezzi, tu veglierai sempre sulla “nave base” e di questa potrai gestirne in tempo reale il ponte di volo (il cui spazio è vitale per far partire e atterrare i vari veicoli a disposizione). Calcolare il tempo (la cui gestione è essenziale per ogni operazione), la distanza e prevedere l’efficacia di un attacco o difesa, sono tra le chiavi per la sopravvivenza (e il gioco fornisce anche un’anteprima prevedendo eventuali risultati, in percentuale ipotetica, della tua strategia).
Il gameplay di Aircraft Carrieri Survival è quindi molto focalizzato sulla gestione della “nave base”: proteggerla è essenziale per tenere lontano il game over mentre trionfare nelle missioni (soddisfacendo i relativi obiettivi) richiederà sempre più un maggior dispiego di risorse e una ponderata strategia da mutare a seconda dell’occasione. Nonostante il numero di missioni, la tipologia di gioco rischia, inevitabilmente, di cascare nella monotonia tenendo ancorati a sé principalmente gli appassionati del genere.
Un equipaggio da domare
Altro elemento principale di Aircraft Carrier Survival è la gestione dell’equipaggio che, attraverso un sistema da vero e proprio gestionale (la nave è suddivisa in determinate aree), ci permetterà di decidere chi posizionare (a seconda della rispettiva specializzazione), dove e quando a seconda dell’urgenza (come un’infausta conseguenza di un attacco nemico) o attività richiesta.
Ogni membro dell’equipaggio ha una sua competenza con bonus e malus di vario genere. Posizionare il membro giusto al posto giusto nel momento giusto può garantire il successo della missione offrendo bonus come riparazioni più veloci. Ogni azione ordinata a un membro dell’equipaggio richiede de tempo e l’azione sarà eseguita automaticamente (ancora una volta, ci si limita a dare il comando e a subirne le conseguenze, positive o negative che siano). Riuscire a domare il caos che nasce, soprattutto nelle fasi più avanzate, richiede molta concentrazione e pazienza.
Grafica e sonoro
Graficamente, Aircraft Carrier Survival non stupisce mai anzi, si mostra vecchio di qualche generazione, con animazioni fiacche e poco credibili. E su Nintendo Switch la situazione è ancora peggio, soprattutto in modalità portatile.
L’idea di poter avere uno strategico navale su una console ibrida quindi di poterlo giocare potenzialmente ovunque, viene minata pesantemente da una conversione scomoda e decisamente pigra.
I caratteri a schermo in modalità portatile, sono estremamente piccoli e l’interfaccia massiccia presenta tasti quasi minuscoli e per niente pratici (ricorda che gestisci un cursore a schermo, anche questo molto piccolo). A ciò si somma una gestione della telecamera che richiede un po’ di praticità (anche in modalità dock). Da segnalare infine qualche caricamento di troppo (presenti in entrambe le modalità).
Non migliora il sonoro, che raggiunge la sufficienza per alcuni effetti ma che non esalta mai, limitandosi a mero accompagnamento di sfondo.