Sviluppato da Pug Fugly Games e pubblicato in sinergia con Thalamus Digital, Alien Death Mob è uno sparatutto in 2D frenetico e colorato, nonché caotico. Noi abbiamo affrontato orde e orde di alieni invasori su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione. Pronto a proteggere la Terra da ondate di nemici colorati e che non vedono l’ora di riempire lo schermo di proiettili?
Alien Death Mob – l’ennesima invasione aliena
Alien Death Mob non ha alcuna trama significativa, in realtà già i toni di presentazione del titolo all’interno degli store lascia presagire una scarsa cura in quel versante:
“Porca miseria, gli alieni hanno invaso la Terra! Paesi, città, deserti, popolari attrazioni turistiche… sono dappertutto! Per qualche strana ragione, sulla Terra c’è una sola persona in grado di fermarli, come sempre. Forse il solito super soldato.”
Chi siamo noi in Alien Death Mob? Siamo l’ultimo super soldato ossia un omino microscopico super stilizzato che è in grado, da solo, di devastare gli alieni grazie ad upgrade improbabili e innumerevoli tipologie di proiettili diversi. Tutto qui. Alien Death Mob non ha alcun canovaccio narrativo, linee di dialogo da approfondire o lore nascosta da svelare. Solo un susseguirsi di arene dove sopravvivere a ondate di nemici multicolore e che richiamano palesemente le creature di Space Invaders (e a tal proposito, puoi recuperare il nostro speciale retrogames).
Sì, Alien Death Mob prova a caratterizzarsi offrendo, oltre a un’estetica psichedelica di battaglie e nemici, anche delle aree che richiamano luoghi reali come la Tour Eiffel di Parigi. Inutile dire che non basta a far emergere Alien Death Mob dalla marea di titoli simili e anzi ne esce decisamente sconfitto, smarrendosi pigramente e senza lasciare alcun segno stilistico o identitario. Andiamo quindi a scoprire se sul versante del gameplay le cose sono andate meglio o meno!
Muoviti e spara!
Alien Death Mob è uno sparatutto arcade vecchio stile a doppia levetta e in 2D, con visuale dall’alto. Tutto quello che dovrai fare, in ogni singolo livello, è: sopravvivere uccidendo tutti. Nient’altro. In questo, Alien Death Mob è fedelissimo al suo genere di appartenenza e non fa assolutamente nulla per distinguersi dalla massa se non offrendo un’esperienza di gioco solida, veloce e anche decisamente impegnativa.
La modalità principale a cui fa seguito la gradita presenza di una modalità ancora più arcade con diverse opzioni (tutte rigorosamente classiche e prevedibili), è composta da una serie di aree abbastanza diversificate tra loro ma accomunate dal medesimo obiettivo. Ogni livello ci vedrà quindi impegnati contro ondate di nemici pronti a massacrarci. Sopravvivere a proiettili e nemici di ogni colore e forma è una sfida non da poco. Dalla nostra abbiamo solo una serie di upgrade casuali (trasportati da auto impazzite) che appariranno in giro per la mappa.
Questi vanno a modificare prevalentemente i nostri proiettili danno vita a fuochi pirotecnici di vario genere. Padroneggiare ogni tipo di fuoco è abbastanza divertente ma richiede del tempo. Esistono anche upgrade difensivi che possono aiutarci a resistere un po’ di più nell’inferno multicolore che presto andrà a riempire lo schermo.
Oltre agli upgrade, il gioco ci offre anche un temporaneo e automatico bullet time quando saremo in prossimità di nemici e rispettivi proiettili. In questo modo avremo una manciata di secondi per poter schivare i proiettili e salvarci la vita. Come anticipato, sopravvivere in Alien Death Mob non è un gioco da ragazzi e il primo impatto può essere decisamente ostico. Il titolo richiede abilità, impegno e pazienza.
Inoltre, non è un gioco da lunghe sessioni, anche perché è fortemente ripetitivo e potrebbe stancare in breve tempo chi non è appassionato al genere. Viceversa, gli appassionati oltre a un buon livello di sfida, troveranno un sistema di punteggi molto competitivo e che saprà regalare diverse soddisfazioni.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Alien Death Mob ha uno stile molto semplicistico e già visto in tantissime altre produzioni. Niente di innovativo. Sì, le aree con monumenti a tema reali provano a dare una parvenza di caratterizzazione ma il colpo d’occhio è comunque molto minimal e anonimo. Inoltre, ammettiamo che seguire a schermo il protagonista non è sempre facile considerando che il titolo diventa velocemente fin troppo caotico.
Sopravvivere all’oceano multicolore di proiettili e nemici è, oltre a una sfida di abilità, anche una sfida visiva. In compenso, il sonoro si sposa molto bene col caos che nasce su schermo offrendo sonorità non memorabili ma coerenti e mai fastidiose. Anzi, alcune riescono quasi a galvanizzare! Da segnalare la presenza dei sottotitoli in lingua italiana anche se il titolo non presenta quasi nessun contenuto testuale.
Infine, Alien Death Mob si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo con quella portatile calorosamente consigliata tenendo conto della tipologia di titolo che, ancora una volta, suggeriamo principalmente per partite brevi.