Alt-Frequencies è un titolo che ti trascinerà in una storia Orwelliana da vivere tutta d’un fiato. Dopo aver superato un tutorial piuttosto sbrigativo (e per fortuna, considerando la semplicità del gameplay) riuscirai a trovare una stazione pirata e a decriptare una sua frequenza nascosta. Da questo momento in poi ha inizio la storia di Alt-Frequencies, dalla rivelazione di un terribile complotto perpetrato ai danni della società.
Il tuo ruolo, in questo scenario, è piuttosto importante. Grazie alla tua radio potrai diffondere questa macchinazione attraverso altri canali, riportando registrazioni ad altre stazioni così da diffondere il seme del dubbio in altri individui. L’obiettivo principale di Alt-Frequencies sarà quindi quello di risolvere veri e propri enigmi, in cui sarà fondamentale capire a chi rivolgersi così da scatenare una vera e propria rivoluzione.
Alt-Frequencies e il complotto del loop temporale
Lo stato ha infatti causato un pericoloso loop temporale, con l’infido scopo di controllare la popolazione. L’idea del loop è stata un’ottima trovata da parte del team di sviluppo, perché giustifica narrativamente la ripetizione dei 5-10 minuti di radio in cui devi trovare le risposte che cerchi. In questo gioco non hai una voce tua, ma piuttosto dovrai servirti della voce altrui registrandola e riportandola su alt(re) frequenze.
Alt-Frequencies parte da un’idea fantastica come questa e la sviluppa, anche se non al suo massimo potenziale. Inutile dire che siamo rimasti piuttosto delusi dal titolo, in quanto sfortunatamente gode di una durata piuttosto ridotta. La durata di due ore non è tanto un problema in sé, quanto più per il fatto che la storia viene conclusa in maniera troppo frettolosa e soprattutto nella sua parte migliore.
Il titolo si propone, nella sua breve durata, di risolvere i micro-archi narrativi che possiedono tutti gli speaker dei diversi canali radiofonici, in alcuni casi fallendo miseramente. La forza di Alt-Frequencies risiede nell’affidarti la possibilità di influenzare le personalità delle persone dietro il microfono, ma questo processo in alcuni casi avviene fin troppo forzosamente; siamo sicuri che anche soltanto con un capitolo di gioco in più questo problema sarebbe venuto a mancare.
Il titolo è composto da 5 capitoli, ognuno considerabile un grande enigma a sé stante. La risoluzione di questi enigmi è sempre molto intuitiva e dobbiamo ammettere che il gioco ha il pregio di farti credere di aver dovuto ragionare più di quanto non sia realmente servito. Fra l’altro, il fatto che la risoluzione degli enigmi sia così intuitiva rende il gioco davvero poco frustrante, perché difficilmente ti troverai bloccato in un loop temporale per molto tempo.
Al di là del loro sviluppo un po’ frettoloso, è comunque piacevole il fatto che Alt-Frequencies ti metta a confronto con personalità di emittenti così diverse, costringendoti a sfoderare di volta in volta l‘approccio comunicativo più adatto all’interlocutore.
Crediamo che in questo punto sia stato ben veicolato il messaggio da parte del team di sviluppo. Nel gioco è palese come il nostro primo appiglio alla ribellione venga trovato nei giovani universitari; benché questi siano la miccia, non sono comunque abbastanza per cominciare una rivoluzione. Per far partire un moto popolare di grandi proporzioni c’è bisogno di tutti, anche dei più anziani. Se sono più diffidenti non serve arrabbiarsi con loro ne tantomeno arrendersi; serve soltanto trovare “il canale” giusto per comunicare.
Registra, riascolta e invia
In termini di gameplay Alt-Frequencies si rivela un titolo semplicissimo e per questo estremamente godibile. Passerai la maggior parte del tuo tempo ad ascoltare, alla ricerca di parti delle trasmissione da riutilizzare per far progredire la storia.
Alt-Frequencies funziona letteralmente con 5 comandi: potrai registrare, riascoltare le registrazioni, inviarle o cambiare frequenza andando avanti e indietro. Una volta che avrai inviato un audio all’emittente, questa risponderà di conseguenza, dando talvolta l’impressione di star davvero comunicando con persone reali.
Anche inviare registrazioni che non mandano avanti la trama può avere un suo perché, visto che, grazie alle risposte che riceverai, riuscirai a dipingere un’immagine ben precisa della personalità dei conduttori e dell’orientamento politico della trasmissione a cui ti stai rivolgendo.
Ad amplificare il realismo contribuisce l’ottimo doppiaggio delle varie emittenti, così come i jingle delle trasmissioni e la scrittura dei dialoghi. Sarebbe stato assurdo non avere un’ottima qualità di questi elementi in un titolo che fondamentalmente si basa sul l’ascolto, ma ci teniamo comunque a fartelo presente: il comparto sonoro è davvero straordinario!