Nel mondo della tecnologia è di fondamentale importanza stare al passo con i tempi e le necessità degli utenti che richiedono maggiore reattività durante l’esecuzione di un programma o l’invio di un comando. Nello specifico, l’utente che punta alla realizzazione di un PC performante e scattante è alla costante ricerca delle tecnologie più recenti offerte dalle aziende che dominano il mercato.
A tal proposito, stando ai dati analitici forniti da Amazon Italia, attualmente i processori più acquistati dagli utenti sono quelli di AMD e credo proprio che ciò dipenda dal prezzo, inferiore rispetto alle CPU Intel rivali.
AMD Zen 3 è la nuova architettura che rinuncia al multithread
Nel corso di quest’ultimi anni abbiamo assistito all’avanzata di AMD tramite l’architettura Zen 2 che, grazie al multithread ottimizzato, è riuscita a fronteggiare la potenza dei processori Intel, ma con l’arrivo della nuova Zen 3 sulle CPU Ryzen 5000 le prestazioni, stando a quanto dichiarato, potrebbero sorprenderci.
Durante la presentazione dei nuovi processori infatti è stato mostrato quanto siano state migliorate le prestazioni per watt, quindi (forse) potremo finalmente avere un processore AMD capace di performare senza far schizzare i consumi alle stelle, merito anche del nuovo processo produttivo a 7nm.
La rivoluzione di AMD Zen 3
Come avevo già detto nello scorso articolo, la nuova architettura AMD Zen 3 verrà implementata sui modelli presentati all’evento e visto che la disposizione interna dei chiplet è stata cambiata possiamo aspettarci una risposta diversa da parte della CPU su determinati processi. Per i più studiati, i chiplet realizzati da AMD si basano su un Core Complex Die (CCD) ad 8 core formato a sua volta da due Core Complex (CCX) da 4 core ciascuno ed interconnessi con un sistema denominato Infinity Fabric.
Insomma, i tecnicismi potrebbero confondere gli utenti meno esperti, ma in parole povere tutto ciò vuol dire che i processori con più di 8 core avranno due CCD a dar supporto. La differenza sostanziale sta nel fatto che, i “vecchi” Ryzen 3000 avevano 16 MB di cache per ogni CCX, condivisa con quattro processori per un totale di 32 MB di cache per ogni CCD, mentre i nuovi Ryzen 5000 sono processori da 16 core, quindi composti da due CCD e quindi con 64 MB di cache.
Ovviamente è chiaro che riguardo alle dimensioni della cache non abbiamo avuto un aumento strutturale, ma grazie alla nuova architettura AMD Zen 3, i Ryzen 5000 non avranno più la cache divisa in due, bensì in un unico blocco da 32 MB che gli 8 core potranno sfruttare da un singolo CCD.
Il tutto si riduce ad un unico fattore che è la velocità, infatti grazie a questa nuova architettura ogni core potrà sfruttare il doppio della cache, un dettaglio che secondo AMD ridurrà la latenza e permetterà di alimentare i core più velocemente.