Sviluppato da Design Factory e Otomate e pubblicato da Idea Factory, Amnesia: Later X Crowd fonde ben due titoli: Amnesia Later e Amnesia Crowd. Entrambi i titoli usciti originariamente su Playstation Portable, tornano su Nintendo Switch pronti ad approfondire le vicende dei protagonisti di Amnesia: Memories (qui trovi la nostra recensione). Noi abbiamo giocato l’intero pacchetto di Later x Crowd sulla ibrida Nintendo e questa è la nostra recensione.
Amnesia: Later X Crowd – more on the same
Per approfondire al meglio Amnesia: Later X Crowd tocca dividerlo, essendo letteralmente due titoli differenti fusi in un unico e interessante pacchetto. In comune, però, c’è quanto già visto in Amnesia: Memories da cui questa collection è un ovvio collegamento sotto diversi punti di vista. La protagonista è nuovamente una ragazza (di cui noi sceglieremo il nome) che ha perso la memoria e che è destinata a vivere una storia dal futuro inaspettato (anche se in gran parte prevedibile). Ma insieme a lei, non può mancare Orion.
Per chi non lo sapesse, Orion è una sorta di spalla “comica” nonché mezzo con cui potremo conoscere i sentimenti e le espressioni della protagonista (che no, non parla se non con le frasi scelte da noi). Sapremo tutto questo, perché Orion vive nella testa della ragazza e infatti lei è l’unica che può vederlo e parlarci. Lo strambo individuo, che è una sorta di spiritello, può risultare in certi casi invasivo ma comunque il suo essere decisamente buono, aiuta a non odiarlo troppo.
Oltre i due protagonisti, Amnesia: Later X Crowd ha un cast di ragazzi da conquistare di vario genere e che, ancora una volta, pesca a piene mani dal titolo originale. Ritroveremo quindi i volti noti di cui potremo scoprire ulteriori segreti e stringere nuove relazioni. Ma procediamo con ordine.
Amnesia: Later
Dei due giochi della collection, Amnesia: Later è quello che andrebbe giocato per primo e che prova, attraverso una serie di scenari, a rivoluzionare in parte quanto ideato in Amnesia: Memories. Letteralmente, si tratta di un “what if”, in particolare per quanto riguarda lo scenario denominato “New World”. Questo episodio permette a chi non ha giocato Amnesia: Memories, di vivere l’inizio delle vicende della protagonista seppur, come detto, in un modo inedito. Ovviamente, chi ha giocato al titolo originale, sarà decisamente avvantaggiato e potrà cogliere tanto le differenze narrative quanto spunti e atteggiamenti inediti dei personaggi coinvolti.
“After Story” è invece un sequel diretto e mostra, appunto, cosa succede dopo le vicende principali. Un’aggiunta assolutamente inedita anche per chi ha giocato Amnesia: Memories e che aggiunge una spinta in più all’eventuale “lieto fine”. Diverso invece è lo scenario chiamato “Waka’s World”, che funge da sorta di prequel, quindi prima dell’incidente con Orion e della relativa perdita di memoria. Come facilmente intuibile, questo scenario servirà prevalentemente a conoscere meglio la protagonista.
L’ultimo scenario si chiama “Girl’s Party” che ha come protagoniste indiscusse le ragazze della serie Amnesia. Questo ha quasi il sapore di un filler ma funziona se si vuole scoprire qualcosa in più sui personaggi coinvolti nel party. Come detto, tutti e quattro gli scenari sono sì fruibili da chi non conosce Amnesia ma l’opera è chiaramente dedicata a chi ha vissuto l’opera originale e che potrà quindi cogliere tutte le sfumature, anche quelle più stravaganti (e non mancheranno).
Amnesia: Crowd
Amnesia: Crowd è il secondo titolo di Amnesia: Later X Crowd e consigliamo calorosamente di giocarlo per ultimo. Questo perché il gioco vuole offrire un’ulteriore conclusione proprio agli eventi di Amnesia: Later. E lo fa offrendo, allo stesso tempo, il pacchetto di contenuti più interattivo dell’intera saga. Questo coinvolge non solo i mini giochi (che approfondiremo a breve) ma anche il numero di scelte e la tipologia stessa di gioco che in alcuni casi vira in modo superficiale verso una sorta di punta e clicca all’acqua di rose.
Il primo elemento di Amnesia: Crowd è denominato “Suspense” ed è la modalità principale. Si tratta del sequel delle vicende di Amnesia: Later e che offre ben due punti di vista e di azione: quello della protagonista e del suo amato (da selezionare a inizio avventura). Come detto, qui il gameplay oscilla tra visual novel e semplice punta e clicca, offrendo una varietà tutto sommato gradevole per una trama dai toni un po’ più seri.
“After Story” ha lo stesso ruolo dell’omonima opzione di Amnesia: Later e funge da sequel diretto agli eventi principali di Amnesia: Crowd con lo stile predominante da visual novel che caratterizza l’intera saga. “Comunication”, invece, è sempre una visual novel ma richiede un’interattività maggiore, con un numero elevato di risposte da fornire. Anche in questo caso, si può parlare di un contenuto “filler” in quanto lo scopo è semplicemente quello di scoprire come reagisce il nostro interlocutore a determinate domande e/o risposte.
Gameplay
Il gameplay di Amnesia: Later x Crowd è prevalentemente quello di Amnesia: Memories ossia quello di una visual novel dove c’è molto più da leggere che scelte da compiere. Queste ultime, però, saranno fondamentali per stabilire la tipologia di legame che andremo ad allacciare con il ragazzo di turno. A tal proposito, è doveroso segnalare che il gioco presenta unicamente sottotitoli in lingua inglese (assente l’italiano). Seppur il linguaggio utilizzato non è mai eccessivamente complesso, bisogna tenere a mente la mole di contenuti (decisamente elevata) che popola l’intera collection.
Ma Amnesia: Later x Crowd eredità anche l’anima extra di Amnesia: Memories, quella composta dai minigiochi, e lo fa moltiplicandone il numero e concentrandosi sulla varietà. Se il titolo originale ne presentava solo due di minigiochi, qui avremo quasi l’imbarazzo della scelta. Inoltre, è apprezzabile come il titolo si trasforma anche esteticamente, abbandonando gli artwork da anime tipici della saga a favore di varianti chibi molto ben realizzati e fedeli ai soggetti originali.
Volendo entrare nello specifico, tra i nuovi minigiochi troviamo un po’ di tutto: dal pulire dei piatti, al ricordarci una sequenza d’ingredienti, passando per un minigioco che simula un ristorante con tanto di clienti da posizionare. C’è perfino un ben poco accattivante minigioco legato alla matematica. Questi rientrano nell’area chiamata, appunto, “Working”. Se invece preferisci giocare a carte, come il poker, c’è l’area più classica intitolata “Trump”.
Tutti questi minigiochi servono principalmente come scacciapensieri e non brillano di certo per profondità o livello di sfida anche se offrono comunque un’ulteriore bonus al mondo Amnesia. Come? Con gli Orion Points, dei punti utilizzabili nella sezione “Orion” dove parteciperemo a una serie di quiz (ovviamente legati alla saga Amnesia) che ci premieranno con contenuti extra
Grafica e sonoro
Graficamente il gioco conferma la bontà vista in Amnesia: Memories, riprendendo gran parte degli elementi del titolo originale. Questo può accentuare una certa monotonia per chi viene dal titolo originale che, appunto, si ritroverà a rivedere nuovamente gli stessi modelli con poche variazioni rilevanti. Per fortuna, come già accennato nel paragrafo dedicato ai minigiochi, gli sviluppatori hanno ideato un’inedita versione “chibi” per i protagonisti maschili. Questa variante è realizzata decisamente bene ed è funzionale con la leggerezza che permea la sezione a loro dedicata.
Da evidenziare la bontà delle opening di entrambi i titoli (Later e Crowd) così come i nuovi artwork (sia legati allo sviluppo delle trame sia a quelli bonus e sbloccabili). Anche il sistema di animazioni, seppur quasi identico a quello in Amnesia: Memories, risulta ancora efficace. Confermata infine la bontà del sonoro, mai invadente e con un doppiaggio in lingua giapponese idoneo alla caratterizzazione dei personaggi a schermo.