Quando approcciamo ai videogiochi, solitamente, ricerchiamo qualcosa di straordinario che ci faccia sognare, evadere dalla realtà, con trame avvincenti ed eroi incredibili. come ben sappiamo però, non tutti i titoli aspirano a tanto, motivo per cui tra i generi videoludici troviamo un’infinità di tipologie che si discostano dall’avventura mozzafiato.
Abbiamo avuto l’opportunità di provare in anteprima An Everyday Story che, come da titolo, si propone di raccontare una qualunque storia, una storia “di tutti i giorni”. A primo impatto potrebbe sembrare banale, ma riflettendoci, quante storie ha ognuno di noi da raccontare?
An Everyday Story, come un semplice racconto di vita può essere straordinario
“Vorrei raccontarvi una storia, non sarà una storia fantastica su draghi e cavalieri è semplicemente la storia di una famiglia. Vorrei ricordarvi quanto sono importanti i ricordi”.
Questo è l’incipit con cui ci accoglie il titolo Made in Italy sviluppato da Cactus Productions che, con An Everyday Story, vuole raccontarci una storia sulla perdita, sul dolore e sul perdono.
E c’è subito da dire che, pur essendo il primo lavoro dello studio di sviluppo, la resa emotiva c’è tutta ed è azzeccatissima, le note malinconiche sono precise e mirate ma senza rendere l’avventura struggente o deprimente.
Le parole all’inizio del gioco sono scritte in italiano su fondo nero, in quanto nel menù è possibile scegliere la lingua per i sottotitoli e le scritte nel gioco, ma la narrazione è in inglese, una voce che palesemente non appartiene a un uomo troppo giovane.
Ci troviamo davanti a un puzzle platform 3D raccontato e guidato da un uomo, che non vedremo e del quale conosceremo solo parti della storia che vorrà raccontarci (e che riusciremo a scoprire), la sua storia. Ma se non vediamo il nostro protagonista, come facciamo a muoverci nel gioco? Semplice, attraverso degli oggetti all’apparenza banali, ma allo stesso tempo di grande importanza per il nostro narratore.
La storia segue la vita di un uomo italo-americano, dalla sua infanzia negli anni ’70 fino alla vecchiaia nel 2020. A soli 7 anni perde il padre, caduto in guerra, un evento che lo segna profondamente e lo fa vivere con la costante paura di essere abbandonato dalle persone che ama. Sin da bambino si appassiona all’artigianato e, per approfondire le sue radici, decide di andare in Italia. Lì conosce la donna che diventerà l’amore della sua vita, i due si sposano e hanno un figlio.
Dopo un breve apprendistato, l’uomo apre un piccolo negozio di giocattoli fatti a mano. Col passare del tempo però, il matrimonio inizia a deteriorarsi, fino a quando un incendio distrugge parte della loro casa. Questo evento spinge la moglie e il figlio a lasciarlo, lasciandolo solo con la sua tristezza.
I protagonisti dell’avventura di An Everyday Story, insieme al nostro narratore, saranno tre giocattoli: l’origami pipistrello, il soldatino di latta e la barchetta, e sarà tramite loro che ci sposteremo nei capitoli della vita di quest’uomo: Paternità, Infanzia, Amore, Perdita, Viaggio, Colpa, Lutto, Perdono, Ricordo. Nove capitoli che, una volta superati, potremo scegliere di ripercorrere, rivivere e riaffrontare proprio come se stessimo sfogliando un diario.
I bizzarri personaggi che ci accompagnano nell’avventura
Come anticipato, ci muoveremo in An Everyday Story impersonando, a seconda del racconto, un pipistrello origami, un soldatino di latta e una barchetta.
I tre oggetti fanno parte della vita del nostro narratore, che nel corso della storia ci spiegherà perché per lui hanno un valore affettivo così grande: ciascuno dei tre non è solo un oggetto al quale il narratore è legato, ma soprattutto un simbolo ben specifico nella sua vita.
Il pipistrello origami, il primo che incontreremo, è il simbolo del legame tra il protagonista e suo padre. L’origami può saltare, planare e assottigliarsi per superare gli ostacoli.
Il soldatino è un oggetto importantissimo per il nostro narratore, poiché si tratta dell’ultimo ricordo che ha di suo padre. Il soldatino di latta è in grado di aggrapparsi a oggetti metallici e dondolarsi, utilizzare il paracadute per planare da un’altezza all’altra e abbattere piccoli oggetti per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili.
La barchetta è il simbolo dell’amore tra il protagonista e sua moglie. È in grado di trasportare e trainare le cose più pesanti con l’ancora, navigare nell’acqua e spingere oggetti per spostarli. Una metafora perfetta per un oggetto che rappresenti un rapporto di coppia
Gli spostamenti sono molto semplici, possiamo andare a destra o a sinistra (quindi avanti o indietro nel quadro) salvo alcuni casi in cui ci saranno delle deviazioni segnalate, che potremo scegliere di intraprendere tramite il tasto Q: in quel caso il personaggio si muoverà da solo avvicinandosi o allontanandosi dallo schermo per poi continuare il suo percorso lineare. Ovviamente c’è la possibilità di saltare gli innumerevoli ostacoli che la vita può presentare a un giocattolo tramite la barra spaziatrice che, a seconda del personaggio, ci consentirà di planare o effettuare un doppio salto.
Per le caratteristiche che presenta An Everyday Story, è facile lasciarsi ingannare dalla grafica dal tocco cartoonesco e pensare che si tratti di un gioco semplice da concludere e con una bella narrazione. In realtà molto spesso ci si trova a sottovalutare le proprie capacità, restando in dubbio sul da farsi, quando la risposta, magari era proprio sotto il nostro naso (un’altra metafora della vita?), o perfettamente alla nostra portata. Tutto quello che serve è essere consapevoli del proprio potenziale.
Musica ed effetti sonori che accompagnano l’avventura
Impossibile non percepire già dai primi secondi di gioco quanto il comparto sonoro sia coinvolgente in An Everyday Story. La colonna sonora presenta brani più profondi di altri, melodie un velo drammatiche ma che allo stesso tempo sanno mutare e diventare di colpo energiche quando serve, accompagnano benissimo ogni livello e la narrazione stessa, diventando concitate nei momenti più importanti e carichi di azione. Ogni effetto sonoro è misurato con minuzia, dal minimo movimento dei personaggi, agli effetti ambientali, dettagli che, se si utilizza un paio di cuffie, si possono apprezzare a pieno e rendono estremamente coinvolgente l’intera esperienza di gioco
Nel complesso ci siamo trovati davanti a una piacevole sorpresa. An Everyday Story è un’avventura profonda e delicata, malinconica ma non deprimente e sicuramente inaspettata dal punto di vista del gameplay, intrigante per la scelta di utilizzare degli “strumenti” per muoversi nelle vie dei ricordi di memorie più o meno dolorose.
Una storia ordinaria e intima narrata e rappresentata molto bene, con immagini di gioco illustrate e grafica in game precisa e accurata ma mai troppo invadente. si tratta sicuramente di un titolo che vale la pena provare, oltre che per il gameplay stesso anche per il profondo messaggio che trasmette: non servono storie straordinarie per raccontare una storia: ogni storia è straordinaria per quello che racconta.
An Everyday Story sarà disponibile su Steam a partire da 25 settembre ed è già possibile aggiungere il titolo alla propria lista dei desideri per acquistarlo al momento della sua uscita.