Ormai da parecchi giorni il mondo dei videogame è in fermento attorno ad un solo nome: Google Stadia.
L’annuncio della piattaforma streaming di Mountain View, ha riportato al centro dell’attenzione della comunità questa tipologia di gioco, che potrebbe portare ad una rivoluzione del gaming.
Google sappiamo già che non sarà l’unico competitor, dal momento che Microsoft ha già annunciato da mesi il proprio Project xCloud mentre Sony ha già reso disponibile in tutto il mondo, Italia compresa, il servizio PlayStation Now.
Le grandi major tecnologiche sono ormai focalizzate sui videogiochi per generare marginalità e grandi profitti, in un segmento di mercato dalle grandi potenzialità ovvero i servizi collegati al gaming.
Naturalmente Apple non poteva rimanere a lungo estranea a questo settore, con Tim Cook che già a gennaio aveva annunciato novità per la mela morsicata.
La vendita degli hardware, in particolar modo di iPhone, è progressivamente calata al di sotto delle aspettative; il CEO di Apple ha quindi deciso di dedicarsi ai servizi accessori per generare nuovi guadagni. Se fino ad oggi sono stati rivolti principalmente alle notizie e ai video, da Bloomberg si dicono certi che domani Apple potrebbe svelare un servizio dedicato ai videogiochi.
Come da tradizione Apple, il servizio dovrebbe essere del tutto diverso da quanto visto finora, tenuto anche conto che a Cupertino non hanno al momento le possibilità di competere con quanto messo in campo da Microsoft e Sony e quanto promesso da Google.
Il punto di partenza sarà la diffusione dei prodotti Apple in tutto il mondo; ad oggi, sempre secondo Bloomberg circa 1.4 miliardi di device possono accedere all’App Store, numeri che portano la mela morsicata a sviluppare una tipologia di servizio differente, che potrebbe consistere in un abbonamento che consente di accedere ai vari giochi (a pagamento) presenti su App Store. Sarebbero chiaramente esclusi i titoli che includono acquisti in-game, per lasciare spazio a giochi completamente giocabili; allo stesso modo rimarrebbero fuori i titoli freemium, cercando di portare le software house ha puntare su giochi di un certo livello invece di insistere sui vari Fortnite ed epigoni.
Un’altra peculiarità sarà dettata dagli introiti per le software house, che verranno retribuite in relazione al tempo che i giocatori trascorrerrano sui loro prodotti, in continuità con la scelta di puntare su un’elevata qualità di base.
Oltre queste poche indiscrezioni di Bloomberg, poco altro sappiamo sulle intenzioni di Apple se non che il core di questo servizio saranno iPhone e iPad; dal punto di vista tecnico questi device hanno già dimostrato di potere gestire al meglio titoli pesanti, rivaleggiando con alcune console. Ad oggi è mancato principalmente un vero e proprio supporto da parte degli sviluppatori, che hanno preferito relegare il mobile gaming ad una nicchia dove portare tutt’al più qualche conversione di titoli già usciti da anni su altre piattaforme.