L’organizzazione antitrust italiana ha avviato due indagini separate contro Apple e Samsung sulle accuse di obsolescenza programmata.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, o AGCM, sta cercando di determinare se i due famosi produttori di smartphone stanno utilizzando gli aggiornamenti software per rallentare i dispositivi al fine di influenzare i clienti per l’aggiornamento dei loro telefoni. Secondo AGCN, Apple e Samsung potrebbero non offrire abbastanza informazioni ai clienti sugli effetti degli aggiornamenti software e non offrire dettagli su come l’installazione possa rallentare i dispositivi, il che potrebbe violare diversi articoli del codice di protezione dei consumatori in Italia.
Non è stato fatto alcun riferimento alla recente ammissione di Apple, secondo cui il software iOS sta intenzionalmente rallentando i telefoni con batterie meno recenti al fine di mantenere un livello adeguato di prestazioni. Apple sta già affrontando un’indagine sul problema del rallentamento della batteria in Francia, dove l’obsolescenza programmata è illegale.
Il CEO di Apple, Tim Cook, ha dichiarato questa settimana che il prossimo aggiornamento iOS consentirà agli utenti di disabilitare il rallentamento, se lo desiderano. E promette di fornire informazioni più trasparenti sulla salute delle batterie degli utenti.
Cos’è davvero l’obsolescenza programmata?
Si tratta di una strategia di mercato per cui il prodotto viene fornito con una sorta di “data di scadenza”. Il prodotto quindi diviene inutilizzabile o semplicemente obsoleto perchè superato da nuove versioni o nuovi modelli. Di questa strategia si parla molto ultimamente nell’ambito della telefonia, ma non è una cosa recente. Negli anni ’20, secondo alcuni osservatori, vennero prodotte una serie di lampadine con una durata programmata di circa 1000 ore. Questo avrebbe costretto i consumatori a sostituirle con maggior frequenza. In alcuni stati, come la Francia, l’obsolescenza programmata è vietata per legge.