Priest Simulator è ancora in accesso anticipato e avrebbe bisogno di qualche aggiustatina qua e là, è giusto metterlo subito in chiaro, ma andiamo con ordine! Il titolo è stato reso disponibile al pubblico dall’8 ottobre 2022 e può essere acquistato al costo di €19,99 per Steam, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S. Si tratta di un gioco per giocatore singolo creato dal team di sviluppo di Asmodev, reso pubblico da Ultimate Games S.A. e la versione provata in redazione è proprio quella per PC.
Il titolo in questione non presenta la lingua italiana, né tra i sottotitoli disponibili né come doppiaggio. Non preoccuparti, però, perché l’inglese utilizzato è abbastanza semplice e lineare; non risulta essere una grande barriera e può essere giocato da tutti gli utenti. A meno che non sei una persona fortemente religiosa e arriverò presto a spiegare il motivo. Attualmente, Priest Simulator presenta ben 26 achievement su Steam e sono facilmente completabili andando avanti nella storia.
Addentriamoci maggiormente in questo finto simulatore di preti!
Priest Simulator è blasfemo?
Devo partire con una piccola premessa: il gioco potrebbe risultare molto forte per tutti coloro che risultano essere molto credenti. Priest Simulator ha come protagonista un vampiro che si trova immischiato all’Inferno in vari combattimenti contro altri mostri di dubbia provenienza. Gente poco raccomandabile che sta seminando il caos in città e a causa di vari eventi che costituiscono il prologo della narrazione, Orlok (il nome del nostro vampiro) si ritrova catapultato nel villaggio di San de Ville dove il Cristianesimo viene praticatp grazie a un nobile prete.
In questo villaggio, Diavolina cerca in tutti i modi di convertire i cristiani al satanismo e ci riesce! Questa conversione genera una discreta violenza che porta Torpedo, il prete del villaggio, a chiedere aiuto ad Orlok per poter liberarsi di questa piaga immonda e riportare i fedeli sul giusto cammino. Per farlo, però, Orlok viene esorcizzato e perdonato dei suoi peccati, e quale sarà mai la sua prima missione?
Entrare nella chiesa devastata e riportare uno status di ordine quantomeno accettabile dalla popolazione! Da qui si scopre che, al suo interno, si è insediato un demone satanista che non solo crea il panico, ma ascolta pure musica Black Metal! Quale oltraggio, quale blasfemia, e deve essere punito! Orlok indossa la tunica religiosa e parte all’avventura, in una Polonia moderna che sta vivendo uno dei periodi peggiori mai visti.
Un gioco leggermente umoristico
Gli scenari all’interno di Priest Simulator nascondono quasi sempre delle assurdità, a cominciare dalla popolazione composta da mostri o demoni. Coloro che dovrebbero essere tra i più blandi e generici presentano fattezze in legno, come marionette, ma bene o male tutti possiedono delle particolarità uniche. Come Torpedo, che dovrebbe rappresentare un peluche dalle fattezze giganti, oppure Orlok che mantiene le fattezze di una marionetta con qualche dente appuntito in più.
Una cosa che ho apprezzato molto è il fatto che, di tanto in tanto, il nome degli sviluppatori appare nei posti più impensabili; potresti guardare una maglietta e vedere l’etichetta con scritto “Asmodev”. All’interno della storia non hanno un ruolo ben preciso, quindi non aspettarti altri cameo o simili; a proposito della storia, inizialmente ti sembrerà confusionaria e priva di un senso logico. Questo perché una volta avviato il menu di Priest Simulator, l’utente viene lanciato all’interno dell’avventura senza se e senza ma.
Il problema maggiore lo troverai con i cambi di telecamera tra una scena e l’altra, in cui la sensibilità del mouse potrebbe far peggiorare il momento già, di per sé, abbastanza caotico; Priest Simulator racconta la storia di Orlok, ma non nella maniere classica. Ti sembrerà di guardare un vero e proprio reality show, con tanto di spezzoni in cui i personaggi parlano alla telecamera dei propri pensieri, sentimenti, per poi cambiare con una visuale in prima persona durante il gameplay vero e proprio. Dopo un po’ ti abituerai, ma inizialmente potresti far fatica.
Un po’ FPS, un po’ sandbox…
Quindi, quale sarebbe il genere di Priest Simulator? Gli sviluppatori hanno dichiarato che si tratta di un mockumentary d’azione; questo perché viene riportato in video come un documentario, ma per il resto è un miscuglio assurdo di generi di varia natura. C’è un po’ di FPS, un po’ d’azione, un po’ di sandbox e chi più ne ha, più ne metta. Il tutto viene egregiamente reso lineare, anche se andrebbero aggiustate alcune cose qua e là. In questo modo l’utente non si sentirà spaesato dalle varie situazioni.
In Priest Simulator entrerai subito in contatto con vari tipi di armi, otto in totale, che dovrai impugnare in base ai nemici che appariranno sulla tua strada. Potrai lanciare pugni infuocati a distanza, colpire con mazze da baseball o tirare i classici pugni per un combattimento ravvicinato. Ogni arma presenta dei pro e dei contro; un esempio può essere la mazza, che bene o male risulta potente, ma estremamente lenta nell’esecuzione. Al contrario, i pugni sono veloci, ma non letali.
Potrai creare dei potenziamenti alle tue armi andando avanti semplicemente con la storia, che ti darà i mezzi necessari per poter diventare forte e fronteggiare gli avversari. Tranquillo: Priest Simulator ti guiderà lungo la storia per aiutarti il più possibile. Ogni obiettivo equivale a un passo avanti nell’avventura e su ciò non ho niente da dire; nonostante non ci sia una difficoltà, ho trovato l’esperienza molto carina. Esperienza che gradirei ancora di più se venisse aggiunto il comando della pausa durante i filmati.
Doppiaggio perfetto, ma in polacco
Ho adorato il doppiaggio, nonostante fosse in polacco; a parte la piacevole sorpresa, ho avuto l’amaro in bocca dopo essermi ricordata di aver impostato la lingua parlata in inglese e ciò, ovviamente, è da considerarsi come un comando non pervenuto. Un vero peccato, che al tempo stesso ringrazio; senza di esso, non avrei apprezzato appieno Priest Simulator, anche se tutto è tornato alla normalità riavviando il titolo un paio di volte.
La grafica è ben fatta e ho adorato il design dei mostri; alcuni ti risulteranno essere più spaventosi di altri, ma tutti sapranno regalarti un certo fascino. La musica? Possiamo dire che avrai modo di ascoltare un po’ di musica Metal polacca e qualche altra colonna sonora generica. Il tutto cerca di incastrarsi all’interno della storia, ma spesso trasforma la scena in un piccolo caos annunciato. Ad ogni modo, per provare l’accesso anticipato di Priest Simulator devi rispettare i seguenti requisiti minimi:
- Sistema operativo: Windows 7 64 bit;
- Processore: i5-4670K;
- Memoria: 12 GB di RAM;
- Scheda video: GTX 1060;
- Memoria dedicata: 10 GB di spazio disponibile.