Miei carissimi iCrewers, bentornati ad un nuovo appuntamento con questa che è un’anteprima davvero fuori dal comune! Prima di cominciare, avete detto le vostre preghiere? Siete andati a messa domenica scorsa? Siete dei buoni cristiani? Se la risposta a queste domande è stata affermativa… perfetto, dimenticate tutto ciò che avete ascoltato e imparato durante le lezioni di catechismo, e preparatevi ad entrare in un mondo sporco, cattivo, scorretto e al di fuori di ogni regola morale, cercate il vangelo più vicino e fate sfoggio del vostro non più santo spirito, perchè si va a caccia di demoni!
Il mio nome è Bibbia… Ray Bibbia!
Lo so, sembra uno scherzo, ma vi assicuro che non lo è. Già questo piccolo dettaglio dovrebbe farvi capire quali strade stiamo andando a percorrere, ma rilassatevi, siamo soltanto all’inizio. Il personaggio di cui prenderemo il comando si chiama appunto Ray Bibbia, un esorcista privato ormai non più ben visto dalla Chiesa, che adesso agisce in proprio. Ciò che il gioco ci richiede è molto semplice: dobbiamo armarci delle Sacre Scritture e andare in giro ad esorcizzare persone possedute o particolari demoni. Il nostro Rey, dotato infatti di uno ufficio tutto suo, riceverà volta per volta delle chiamate dai suoi “clienti”, che gli chiederanno di andare in determinati luoghi per purificare il cattivone di turno. Fin qui tutto normale, direte voi, sembra anche tutto piuttosto banale come idea di gioco, ma vi assicuro che il peggio sta per arrivare!
Andiam, andiam, andiamo a esorcizzar!
Perfetto, ora siamo armati e pericolosi, i demoni hanno le ore contate, andiamo ad assolvere al nostro compito di esorcista! Eppure c’è qualcosa che non quadra, qualcosa che mi ha colpito fin dai primi momenti in cui mi è stato consegnato questo simpatico gioco, un qualche elemento che mi incuriosiva e mi incuteva timore allo stesso tempo: il titolo! The Textorcist, perchè questa particolare scelta? Poi ho capito… ho realizzato qual era l’intento di quei bontemponi dei ragazzi di MorbidWare, sviluppatori di questa malatissima piccola opera d’arte.
Vi ho già detto che qualsiasi azione (ad eccezione del movimento) che compirete durante il corso della vostra avventura, dovrete scriverla? S-C-R-I-V-E-R-L-A, lettera dopo lettera, che si tratti di rispondere al telefono, di raccogliere un oggetto o di interagire con qualcuno/qualcosa? Lo so, è pura follia, ma se a questo aggiungessi che anche i vari esorcismi a cui andrete incontro si svolgeranno esattamente allo stesso modo? Non vi basta ancora eh? Siete dei masochisti vero? D’accordo, ve la siete cercata! Sappiate che il simpatico “The Textorcist” rientra tra le categorie di gioco Bullet Hell! Adesso probabilmente avete cominciato a capire in quale guaio vi siete cacciati.
Si, signori miei, è questo il pentolone scaturito dalle malvagie menti dei ragazzi che hanno concepito questo titolo, un Bullet Hell in cui saremo chiamati ad evitare centinaia di colpi, stare attenti a diverse trappole e nel frattempo dovremo digitare sulla nostra tastiera dei testi ispirati alle Sacre Scritture. Scusate, dimenticavo un piccolo particolare… questi testi sono anche piuttosto corposi! Amici miei, benvenuti all’inferno! *Risata molto malvagia* (scusate, non ho potuto resistere).
Elementare, Ray!
Per poter capire a fondo le meccaniche di “The Textorcist”, facciamo un passo indietro e partiamo dall’inizio. Il gioco, una volta avviato, ci catapulterà immediatamente nel vivo dell’azione, facendoci attraversare prima un piccolo tutorial per farci prendere dimestichezza con la sofferenza con cui avremo a che fare a breve, e lo fa con estrema semplicità. Vengono spiegati quali tasti premere e viene spiegato cosa fare e come per combattere i nostri nemici.
Ai bordi in alto dello schermo vedete poi la tabella delle combo e quella dei punteggi. Fare un buon punteggio è abbastanza semplice, se avete sei occhi e quindici dita, dopotutto si tratta sostanzialmente di scrivere nel modo più veloce possibile (ogni lettera digitata equivale ad un punto combo, che caricherà la relativa barra), stando attenti a non far calare il tempo disponibile per continuare la combo, mentre ovviamente ci sarà da evitare i colpi che ci arriveranno addosso.
“Eppure anche adesso sembra piuttosto facile, perchè non renderlo più arduo con qualche chicca?“, secondo me è questo che devono aver pensato gli sviluppatori mentre lavoravano al gioco. Si, perchè il nostro caro Ray, se colpito durante la battaglia, lascerà cadere la sua Bibbia, ed avremo solo pochi secondi per poterla recuperare. Tranquilli, nel caso non riusciste a recuperarla nel tempo stabilito non perderete la partita, ma la pazienza, perchè vi toccherà ripetere il verso da scrivere da capo! Geniale eh?
“Si, ok, è difficile ma ancora non ci siamo…“, devono essere arrivati anche a questa conclusione quei santi ragazzi, altrimenti non si spiega tutto questo. Per rendere le cose ancora più interessanti, infatti, durante gli esorcismi non possiamo neanche allontanarci più di tanto dal nemico, pena l’impossibilità di lanciare i nostri colpi e aumentare così il punteggio.
In basso a sinistra abbiamo invece l’energia del personaggio, rappresentata da tre cuori. Ognuno di questi viene perso soltanto nel momento in cui Ray viene colpito mentre non porta con sè il suo vangelo, cosa difficile ma non impossibile, bisogna quindi fare molta attenzione o rischiamo di rimanerci secchi.
Sono l’esorcista cattivo!
Ciò che più mi ha colpito di The Textorcist è il fatto di non prendersi minimamente sul serio, è sempre graffiante e mai banale, con una comicità sempre sul filo del rasoio e di sicuro non adatta ai buonisti. Il gioco stesso, inoltre, è un continuo citazionismo a luoghi, oggetti, persone, situazioni, e non fa assolutamente nulla per nasconderlo. Già soltanto il nome del protagonista, Ray Bibbia, porta all’istante a pensare al quartiere Rebibbia di Roma, città in cui tra l’altro è ambientato il gioco (ecco spiegata quindi l’ironia tipica romana).
Oppure, per tirare in ballo un altro dettaglio, all’interno del bagno dell’ufficio del nostro esorcista è possibile trovare un bidet. Se provate ad usarlo, lui vi dirà che “molti di voi non sanno nemmeno a cosa serve“. Vogliamo parlare poi del motore di ricerca “Godle” che possiamo trovare all’interno del PC (con tanto di MS-DOS, rinominato per l’occasione MS-DEUS Obliterating System) che abbiamo in ufficio? Insomma, avete capito in sostanza che questo è un titolo dissacrante all’ennesima potenza, che prende in giro sè stesso e gli altri, ma questo credo che sia una dei suoi punti di forza maggiori.
Mi avevi già convinto allo “Start”
The Textorcist: the story of Ray Bibbia è senza ombra di dubbio un gioco da provare almeno una volta nella vita, per appassionati e non. Quella da noi provata è soltanto una demo giocabile con un paio di livelli e altrettanti boss, nulla di più, ma già con questo poco materiale si è stati in grado di amare il gioco fin da subito, grazie alla scelta di una grafica in simil pixel art che fa molto stile retrogame anni 80, il tutto accompagnato da delle colonne sonore in sinth-wave che galvanizzeranno anche i giocatori più apatici. Un mix veramente di tutto rispetto, esplosivo al punto giusto, che di fronte ad un indie “casalingo” non può che farmi tirare giù il cappello dinanzi a tanta cura per ogni particolare. Tengo a precisare inoltre, che, al momento di questa anteprima, la lingua del gioco e degi esorcismi è soltanto in inglese, ma nella sua versione finale dovremmo riuscire ad avere anche la localizzazione italiana, con tanto di latino al seguito!
Se non lo avete ancora provato, quindi, vi invito sul serio a tenerlo sott’occhio e seguirlo, la sua uscita è prevista per i primi mesi del 2019. Se invece siete tra i fortunati che hanno avuto l’onore di poterlo testare, a quale religione vi siete affidati attualmente?
Hahahaha malato ma bellissimo!!