Oggi parleremo velocemente del brutto declino che ha avuto Anthem, andando a ripercorrere anche il suo triste percorso fino ad oggi. Anthem fin dai primi E3 in cui è stato mostrato, ha ricevuto un’enorme attenzione da parte sia della critica, che dai normali videogiocatori. Ai tempi la cosa che colpiva di più era sicuramente il comparto tecnico meraviglioso e gli esoscheletri, che sembravano davvero essere qualcosa di unico. Purtroppo però il 22 febbraio 2019 quando il gioco è stato lanciato, qualche problema aveva già cominciato a manifestarsi, come fps instabili in praticamente tutte le versioni e un presunto downgrade grafico.
Con il proseguire del tempo le cose non sono affatto migliorate, i videogiocatori infatti hanno cominciato a trovare sempre più pecche al’interno del titolo, tra cui delle quest davvero ripetitive e un sistema di loot totalmente da rivedere. Anthem ha quindi cominciato a vedere un notevole calo di videogiocatori, dato che il titolo essendo un game as a service, avrebbe visto delle espansioni solo più avanti nel tempo (oltretutto i lavori stavano procedendo davvero a rilento).
Il primo update di Anthem è arrivato ad agosto del 2019 con il Cataclisma, che sicuramente non era neanche male come contenuto aggiuntivo, però non è bastato a risollevare le sorti della produzione. Bioware quindi non è riuscita a soddisfare i giocatori, anche per colpa dei pochi messaggi rivolti al pubblico, che sicuramente hanno contribuito all’abbassamento di interesse verso il titolo.
Il risultato di questa sfortunata storia è che Anthem ormai, si può trovare in molti store a un prezzo davvero stracciato (in alcuni casi è stato possibile reperirlo addirittura a 5 euro per PlayStation 4), mostrando che il mercato non ha pietà neanche dei AAA. Un evento simile era accaduto anche a Mass Effect Andromeda, che dopo la bufera scatenata dalle pessime espressioni facciali nel titolo, ha avuto un brusco calo di prezzo pochi mesi dopo il day one. Bioware sembra voglia fare un rilancio totale di Anthem, ma potremo davvero fidarci di queste dichiarazioni? Chissà, magari potremmo invece vederlo diventare un free to play tra qualche mese.