La pazienza è la chiave sia per i fabbri che per i giocatori di Anvil Saga. Il titolo, prima esperienza di Pirozhok Studio, era già stato coperto da un’anteprima riguardo ad una sua versione meno avanzata. Molti dei problemi che presentava sono stati aggiustati, soprattutto se si parla di bug e glitch, segnalati da molti utenti nel corso dei primi mesi.
Anvil Saga è un gioco gestionale, genere non esattamente popolare tra molti giocatori a causa di un difetto che spesso si presenta, ovvero un ritmo lento e con pochi stimoli. Quello che conta è un loop di gameplay ben costruito e che sappia tenere alta l’attenzione del giocatore, e gli elementi narrativi del titolo di casa Pirozhok Studio aiutano in questo. Ma in questo mix gestionale-narrativo non tutti gli elementi funzionano, andiamo ad analizzare quali e perché.
I segreti del mestiere
Anvil Saga ha due modalità di gioco. Vi consigliamo vivamente di evitare la “Sandbox mode” perché si tratta fondamentalmente della modalità storia senza alcuni eventi e senza un limite di giorni a vostra disposizione. Per quanto riguarda invece la narrativa, questa vi mette nei panni di Arthur, un fabbro che dopo aver ereditato il mestiere dal padre si dovrà occupare del suo modesto negozio. Durante il corso dell’avventura dovrai spesso prendere decisioni importanti, legate alla tua clientela ma anche basate sulla moralità del protagonista.
Per quanto sia chiaro fin da subito che la narrazione di Anvil Saga sia secondaria rispetto al gameplay, non è da sottovalutare quanto questa faccia da collante per molte meccaniche di gioco. Oltre a caratterizzare le fazioni, di cui parleremo a breve, dà anche un motivo per non fallire gli ordini e per tenere i vostri lavoratori. Una quantità maggiore di dialoghi però non sarebbe stata una cattiva aggiunta, soprattutto se legati a vostre decisioni.
L’arte della forgia in Anvil Saga
Arthur avrà il difficile compito di gestire un’attività in tempi di guerra e questo vuol dire che non dovrai solo prenderti cura della tua impresa e dei tuoi lavoratori ma anche contrattare con diverse fazioni. Le forze armate inglesi e francesi sono in conflitto perenne sulle terre in cui lavorate, ma oltre a loro vi sono anche forze locali come banditi e streghe. Cercare di tenere in equilibrio i rapporti è parte integrante del titolo.
Il favore o sfavore delle fazioni vi porterà bonus o malus più o meno interessanti. Il sistema è interessante e spinge a ponderare le decisioni durante la trama ma alcuni suoi aspetti risultano poco efficaci. Alcuni dei bonus che vi donerà avere buoni rapporti vanno in fatti a contrastare con altri rendendoli meno efficaci o sensati, come nel caso della diminuzione delle tasse offerto sia dalla chiesa che dagli inglesi e francesi. Inoltre, soprattutto in sezioni avanzate, è difficile capire ad occhio se il cliente che state servendo fa parte di una fazione o un’altra.
Questo farà infuriare altre persone in coda al vostro negozio diminuendo involontariamente il loro favore. Un peccato ma nulla di grave poiché il fulcro del gameplay è un altro, ovvero l’attività di fabbro in sè. Avrai la possibilità di gestire la struttura su cui lavori, espandendola in nuove stanze e funzioni, rinnovando il look per aumentare il prestigio, ovvero la tua notorietà. Questa è essenziale per proseguire nel titolo e sbloccare nuovi eventi. Le funzioni delle stanze e della forgia saranno adempiute da Arthur stesso o alcuni lavoratori che potrai assumere nel corso dell’avventura.
Non sarà un compito semplice, soprattutto perché a intermezzare il tutto vi saranno eventi casuali legati a richieste speciali da parte delle fazioni o NPC secondari. Questi andranno ogni tanto a sovrapporsi e, se non sarete nelle condizioni ideali perché i vostri lavoratori sono stanchi o affamati, potreste trovarvi costretti a rifiutare un ordine. Scegliere quindi come gestire le risorse con cura è importante e un pregio del titolo che dà importanza alle vostre scelte, sia nella storia che nel gameplay.
Scegli il tuo male
Non tutto però è rosa e fiori, molti meccanismi già citati hanno qualche intoppo non da poco. Innanzitutto è un bene che la storia e gli eventi funzioni nel titolo, perché senza di essi Anvil Saga è essenzialmente un gestionale mobile glorificato. Questo a causa di meccanismi troppo semplici e una mancanza di un’espansione reale della propria attività salvo qualche eccezione. Queste ultime non sono inoltre sempre funzionanti e creano solo contrattempi tediosi e frustranti.
È quindi un bene che il titolo non sia semplice perché la tensione portata da non portare alcuni ordini a termine può donare più interesse al gioco. Altro elemento discutibile è la modalità sandbox. Dopotutto, come già evidenziato, la parte più interessante sono le richieste speciali e la trama che vanno in gran parte a mancare risultando quindi in una modalità storia più povera.
Infine, il look del titolo è buono, una pixel art piacevole all’occhio e con un character design piacevole. Le “stagioni”, che cambieranno sia fattori di gameplay che l’ambiente, hanno un effetto degno di nota sul look, specialmente quando si tratta di periodi di guerre e festività.