Apocalipsis: The Tree of the Knowledge of Good and Evil è un titolo d’avventura punta e clicca, sviluppato da Punch Punk Games e pubblicato da Klabater, uscito per PC, Xbox One e PlayStation 4. Il titolo è un singleplayer che non prevede nessun tipo di funzionalità online, e non è localizzato in italiano, nè per quanto riguarda i testi, nè per il doppiaggio.
La versione videogiocata per questa recensione è stata quella della console Sony.
Amore medievale
Si potrebbe quasi dire “C’era una volta”, come nelle fiabe, ma per Harry non sarà così, in quanto la scomparsa della sua compagna lo distrugge così tanto da farlo sentire come se il mondo stesse per finire. Il desiderio di ritrovarla è così forte da spingerlo ad avventurarsi in lande misteriose, nelle quali incontrerà vari mostri, presi direttamente dagli artisti del quindicesimo e sedicesimo secolo come Hans Holbein or Albrecht Dürer.
Punta e clicca
Apocalipsis: The Tree of the Knowledge of Good and Evil è basato su un gameplay punta e clicca, ma nella versione PlayStation 4 è possibile muoversi con la levetta sinistra, utilizzando sempre la “modalità puntatore”, premendo il tasto R2, in modo da poter interagire con gli elementi presenti sul fondale, così da risolvere l’enigma di turno che ci ritroveremo ad affrontare.
È presente una piccola parte di esplorazione, che serve principalmente a trovare ciò che sarà poi utile alla risoluzione degli enigmi, i quali non sono particolarmente difficili, ma che hanno bisogno di una buona capacità di osservazione. Apocalipsis però non è solo puzzle, ma sono presenti anche delle sezioni action, in cui bisogna per esempio premere il tasto azione (X) al momento giusto in modo da non essere uccisi da una cannonata oppure nuotare verso l’alto per non essere acciuffati da un kraken ferito ed arrabbiato con noi.
Nei vari livelli bisognerà raccogliere degli oggetti, i quali andranno in un piccolo inventario in cui ci si muove premendo il tasto quadrato. La mancanza di una descrizione rende complicato capire a cosa servano e di conseguenza come bisogna utilizzarli; nonostante il disegno che li rappresenta faccia comprendere cosa siano. Fatto sta che, questa mancanza, costringe il giocatore a cliccare casualmente su qualsiasi cosa sia interagibile, azione che ovviamente va a minare il gameplay di Apocalipsis. Andare a caso non piace a nessuno, in quanto non è soddisfacente.
Non sono presenti veri e propri nemici, in quanto sono parte dei vari enigmi, dunque non è possibile ucciderli, ma nemmeno loro proveranno a farlo.
Il titolo propone due tipi di finali molto diversi tra loro, e si otterrà uno o l’altro in base ad una apparente scelta sciocca che si andrà a fare nel mezzo dell’avventura.
Estetica meravigliosa, ma…
Il lato tecnico è il punto debole del titolo. Partendo dai tantissimi, troppi caricamenti presenti, che irrompono ed interrompono le cutscene presenti tra un livello. Ed è anche capitato che il caricamento fallisse, buggandosi e costringendomi a chiudere e riaprire il titolo.
Tutto questo nonostante sia davvero ispirata, la storia riesce davvero ad esprimere la sensazione di soffocamento e depressione nella quale vive il nostro protagonista. La mancanza di altre tracce per la colonna sonora è davvero una cosa veramente strana, dato che il titolo ha visto la collaborazione della band metal Behemoth, il cui frontman Adam “Nergal” Darski ha doppiato la voce che ci narra le vicissitudini di Harry.
È possibile ultimare il gioco in un lasso di tempo molto breve, due o tre ore al massimo, tempistiche davvero basse anche per lo standard del genere, che già di per sè ha tempi veramente contenuti.
Nonostante Apocalipsis sia stato capace di raccontare in modo crudo, per quanto distorto, il lato oscuro del medioevo come malattie, guerra, religione corrotta e tortura, non riesce ad impressionare dal punto di vista ludico, che per noi è sicuramente il più importante.
Un’altra cosa incomprensibile è l’assenza di alcuni suoni ambientali, come per esempio l’acqua che scorre. Per fare un esempio concreto: c’è un enigma in cui bisogna far abbassare il livello dell’acqua, una volta svolto, questa scenderà, ma non si sentirà nulla. Ho ripetuto l’enigma, poiché pensavo si fosse trattato di un bug, invece era proprio l’effetto sonoro a mancare. Per quanto riguarda la voce narrante, a volte il suo audio sembra gracchiare, anche se avviene raramente.
Le animazioni di Apocalipsis sono ben curate, sembra davvero un quadro medievale in movimento, e questo serve per l’immersività del titolo stesso.
Medi…ocre
Apocalipsis: The Tree of the Knowledge of Good and Evil è un titolo sicuramente interessante, con ottimi spunti ma che purtroppo ha come unico vero punto di forza la sua estetica, ed è un peccato. Non riesce a risultare interessante dal punto di vista prettamente ludico.
In altre parole, Apocalipsis è sicuramente una buona esperienza, che riesce a trascinare il videogiocatore negli inferi medievali grazie al suo lato artistico… ma non a quello ludico.