Arcana of Paradise -The Tower è un titolo che si inserisce nel genere dei roguelite deckbuilder, prendendo quindi a piene mani da classici come Slay the Spire, proponendo però qualcosa di nuovo che possa differenziarlo. Questo sottogenere dei roguelike, infatti, è molto diffuso ultimamente e di conseguenza risulta difficile per nuovi titoli del genere riuscire a imporsi in un mercato così saturo. Vediamo quindi se vale la pena giocarlo nella nostra recensione.
La storia di Arcana of Paradise -The Tower
Arcana of Paradise -The Tower ci mette nei panni di un’entità divina che guida un gruppo di bambini residenti in cima a una sorta di torre di Babele. Questa struttura è infatti enorme e arriva fin sopra le nuvole. Di fatto, sul tetto del luogo risiedono dei bambini che non hanno mai conosciuto altri posti e che, dopo una sorta di battesimo divino, scelgono di esplorare la torre, piano dopo piano.
Inizia quindi un’avventura nelle profondità del luogo, dove i protagonisti cercano di scendere per i 13 piani abitati da creature più o meno amichevoli, per poi raggiungere una sorta di paradiso terrestre che li aspetta ai piedi della torre. In altre parole, la storia del titolo è quella di una vera e propria fuga, che vede i bambini lottare per scendere dalla torre.
Ciò che caratterizza la narrazione, però, non è un intreccio di fatti troppo sviluppato, che di fatto si limita a restare sullo sfondo, ma semplicemente l’atmosfera misticheggiante che permea ogni breve dialogo, descrizione e luogo. Una piccola aggiunta che non guasta mai, come abbiamo visto per esempio in Dead Cells o Dreamscaper.
Carte in tempo reale
Il gameplay di Arcana of Paradise -The Tower parte dal tipico loop del genere: si inizia da un HUB centrale dove ci si potenzia, ci si avventura in un dungeon e si muore (o si arriva a una vera e propria fine provvisoria che riporta all’inizio, in questo caso). Con le risorse guadagnate si acquistano altri potenziamenti e si riparte.
Il fulcro del titolo lo riveste però l’esplorazione dei dungeon e, soprattutto, i combattimenti. La prima è strutturata in modo molto semplice, forse troppo. Iniziando dall’alto, il nostro gruppo di eroi scende continuamente nelle profondità della torre, fino ad arrivare a dei bivi dove selezionare la strada. In queste strade si trovano poi diversi tipi di incontri, che vanno dai forzieri – reali o trappola – ai mercanti, passando per loschi figuri – alleati od ostili – o scelte contestuali. Queste ultime possono essere risolte tramite scelte multiple o con l’utilizzo di carte del deck, che di fatto costituiscono opzioni per risolvere i puzzle. Una stanza buia, ad esempio, può essere illuminata con una torcia, e così via.
Gli incontri più frequenti sono però i combattimenti. Questi si svolgono in modo apparentemente simile a Slay the Spire, che però viene qui enormemente influenzato da una versione sotto steroidi del sistema ATB dei Final Fantasy. In basso, infatti, si trovano le carte del nostro deck, le quali di fatto costituiscono le azioni che è possibile intraprendere. Qui si trovano quindi attacchi, parate, magie, ma anche oggetti trovati…tutto in forma di carta.
La differenza più grande con i congeneri, però, risiede nella presenza di un combattimento in tempo reale. Tutto, in Arcana of Paradise -The Tower viene gestito da barre che si riempiono. Gli attacchi nemici, vengono sempre svolti dopo il riempimento di un cerchio ben visibile e, allo stesso modo, certe azioni sono influenzate dal tempo che passa. Ad esempio, è possibile trovare nemici che contrattaccano attacchi giocati in un certo lasso di tempo, oppure è possibile parryare attacchi in arrivo utilizzando una carta parata all’ultimo momento.
Allo stesso modo, utilizzare carte attacco di fila crea una catena e l’utilizzo di magie è gestito da meccaniche simili. La stessa mano del giocatore viene automaticamente scartata dopo un certo lasso di tempo, obbligando a una gestione costante delle tempistiche. In pratica, non importa solo quali carte vengono giocate, ma anche quando e in che ordine.
E non è finita qui. Le varie carte di Arcana of Paradise -The Tower hanno due lati, ognuno con effetti diversi. Una spada danneggia un nemico, ma al contrario non ha effetto, mentre un’erba curativa potrebbe curare da un lato ma diventare un attacco veleno da quello opposto. Tutto questo viene poi ulteriormente complessificato dalla presenza di tre classi diverse, tutte con meccaniche e carte uniche da padroneggiare.
In altre parole, Arcana of Paradise -The Tower inizia davvero bene…peccato che nel lungo periodo non riesca a mantenere questo senso di scoperta iniziale. I nemici della torre, per esempio, sono davvero troppo pochi e lo stesso dicasi per i boss. Questo porta il giocatore più accanito a vedere praticamente tutto ciò che il titolo ha da offrire in poche run.
Allo stesso modo, le carte e le combinazioni utilizzabili non sono troppe e di conseguenza la profondità iniziale del gameplay perde gradualmente di interesse proseguendo nel corso dell’avventura. Un difetto non da poco per un roguelite, dove la rigiocabilità è il fulcro della struttura ludica. Una struttura, peraltro, che la abbraccia appieno.
Nel corso delle varie run, infatti, si deve recuperare del pane. Questo è necessario per diversi motivi. Tanto per cominciare i bambini sul tetto della torre ne consumano un’unità a testa ogni giorno, e muoiono se in caso questo venga a mancare. Inoltre, per potenziare l’HUB con nuove strutture, ma anche per potenziare i singoli personaggi è necessario spendere questa valuta preziosa.
Va da se che giocare più volte i piani iniziali del dungeon è fondamentale, in modo da raccattare il pane e migliorarsi, aumentando così le proprie chance di vittoria. Nulla di nuovo sotto il sole, se non fosse per la già citata ripetitività generale della formula di gioco.
Il risultato finale è quello di un roguelite deckbuilder a suo modo originale, in grado di differenziarsi in qualche modo dai congeneri, ma comunque non in grado di far eccellere la sua stessa formula. Di fatto, le meccaniche di gioco di Arcana of Paradise – The Tower sono pensate molto bene e sono originali e divertenti, ma tristemente non riescono a sostenere il peso del genere, che deve in qualche modo mantenersi interessante nel corso di molte partite.
Tecnicamente da rivedere
Il comparto tecnico di Arcana of Paradise -The Tower non è troppo elaborato e, anzi, propone al giocatore sprite poco dettagliati, affiancati da animazioni poco elaborate. Al contrario, gli scenari di gioco sono sembre belli da vedere, soprattutto grazie allo splendido comparto artistico, che dona ad ambienti e personaggi un tocco misticheggiante e fiabesco. Tutto, infatti, sembra quasi disegnato a mano, con un risultato finale decisamente godibile.
Infine, il comparto sonoro è ottimo, risultando un buon accompagnamento alle varie situazioni.