Artifact è il gioco di carte collezionabili di Valve, ambientato nell’universo di Dota 2.
Il titolo, al quale ha lavorato Richard Garfield, l’ideatore del gioco di carte Magic: The Gathering, era stato lanciato a fine 2018 e da subito aveva ottenuto dei risultati contrari alle aspettative di Valve. Le critiche mosse al gioco riguardavano principalmente il modello economico: il gioco non era free to play e da molti era considerato un pay to win. Per questo, fin dai primi mesi l’utenza era crollata vertiginosamente.
Nel tentativo di recuperare il titolo, che aveva un buon potenziale, a marzo 2020 Valve aveva iniziato a lavorare ad un reboot del gioco, chiamato Artifact 2.0. A un anno dall’inizio dei lavori, però, la software house ha staccato la spina al progetto.
Interrotti gli sviluppi di Artifact 2.0
La decisione è stata annunciata direttamente da Valve con una nota su Steam. Nella dichiarazione si legge che, nonostante gli sforzi del team di sviluppo che ha lavorato sulla versione 2.0, i risultati sperati non sono arrivati e il numero di giocatori attivi non giustificano ulteriori allocazioni di soldi e risorse al progetto.
Nonostante questo, Valve non ha intenzione di cancellare i giochi, dal momento che esiste una community tuttora attiva ed interessata al card game. Per questo, sia Artifact Classic, che Artifact Foundry, ossia la versione embrionale del progetto di reboot, sono stati resi disponibili gratuitamente.
La versione Foundry, Valve ci tiene a specificarlo, è un prodotto incompleto, soprattutto per quanto riguarda gli elementi grafici.
La società ha confermato che, a partire da oggi, non saranno più distribuiti aggiornamenti del gameplay per entrambi i giochi. Tutti i giocatori che volessero provare i titoli avranno accesso a tutte le carte disponibili e non sarà più possibile effettuare acquisti in game.
Nel caso in cui foste curiosi, potete trovare sia Artifact Classic che la versione Foundry sullo store di Steam a questo link.