Ary e il Segreto delle Stagioni è finalmente tra noi, questo attesissimo titolo ci aveva incuriositi molto nel nostro provato in anteprima della demo e finalmente abbiamo potuto mettere le mani sul gioco completo per testarlo a fondo. Non volendo ripeterci, ma analizzare quello che l’anteprima aveva lasciato celato al momento, consiglio la lettura del provato per le informazioni riguardanti lo sviluppo e le sue vicissitudini prima dell’uscita ufficiale se ne sei interessato.
Il regno di Valdi è un lontano ricordo sfocato
Eh si, i feels per i giocatori meno giovani che hanno vissuto nel periodo d’oro della mitica PlayStation 2 sono assai potenti. Il mondo di Valdi combina con saggezza elementi tipici degli Action Adventure e dei Platform in tre dimensioni e la risultante è un’opera che richiama fortemente quei titoli che prosperavano negli anni 2000 e che oggi sono stati prevalentemente abbandonati dalle grandi software house ma che trovano terreno fertile negli studi indipendenti.
Ary e il Segreto delle Stagioni ci porta nel regno di Valdi, diviso in quattro regioni ognuna caratterizzata dalla presenza costante di una determinata stagione. La nostra avventura inizia nella città di Yule, casa natale della protagonista, la piccola Aryelle, nota a tutti come Ary. Yule è una città immersa nella neve, dal profumo fortemente orientale. L’inverno costante ha plasmato una popolazione forte e instancabile, il padre di Ary è il guardiano d’inverno e custodisce una delle quattro sfere delle stagioni, oggetti magici in grado di modificare la stagione nel punto di utilizzo.
Il fratello maggiore di Ary, destinato a succedere al padre come futuro guardiano d’inverno, è scomparso e, mentre il padre è paralizzato dal dolore per la perdita del figlio, una catastrofe si abbatte sul regno di Valdi. Un enorme cristallo rosso è precipitato al suolo all’interno della città di Yule, mutando il clima invernale e portando una perenne primavera.
In seguito ad uno scontro con due iene, i principali nemici di questo titolo, Ary recupera una spada di legno appartenuta al fratello. La decisione è immediata, Ary parte per il consiglio dei guardiani al posto del padre brandendo la spada del fratello, decisa a fare luce sulla sua scomparsa e a ripristinare l’ordine delle stagioni.
Il viaggio di Ary non è particolarmente memorabile, come appunto facevano gli Action Adventure d’altri tempi, la storia è poco più di un pretesto, un contorno alla nostra avventura focalizzata sull’esplorazione, il platforming e la risoluzione di enigmi ambientali. I personaggi che incontriamo nelle nostre peregrinazioni sono quasi tutti anonimi sia come design sia come box di dialoghi seppur i guardiani, il principe e pochi altri personaggi facciano eccezione, risultando meglio caratterizzati e più riconoscibili.
Se invece resti affascinato dall’ambientazione di Ary e il Segreto delle Stagioni potrai scoprire di più sul regno di Valdi cercando tutti i punti informazione in cui troverai pezzi della storia del regno e delle sue città, cosa che dovrai fare anche se sei interessato a ottenere il trofeo di platino per questo titolo.
Il gameplay nostalgico di Ary e il Segreto delle Stagioni ci ha soddisfatti
Il punto di forza di Ary e il Segreto delle Stagioni è senza dubbio il gameplay. Attenzione, non mi riferisco al combattimento, di cui parleremo più avanti, ma all’esplorazione del regno di Valdi e alla risoluzione dei suoi enigmi.
Ary, nelle fasi iniziali, sbloccherà il potere della sfera d’inverno, diventando capace di modificare a piacimento ogni stagione in una fredda e gelata coltre di neve. Lo stesso si potrà fare una volta sbloccate le altre sfere e, recuperato un oggetto chiave per la nostra avventura, il raggio d’azione del cambio di stagione diverrà più ampio, aprendo la possibilità di sbloccare forzieri nascosti e altri collezionabili. La presenza di pietre particolari che amplieranno il raggio di cambio della stagione rende ancora più interessanti le fasi di esplorazione e di platforming che riescono a sfruttare in modo eccellente i poteri delle stagioni e le abilità di Ary che guadagneremo nel corso dell’avventura, in primis l’utilissimo doppio salto.
Il meccanismo di cambio delle stagioni è quindi fondamentale per il proseguimento della storia e per la raccolta dell’oro contenuto negli scrigni sparsi per Valdi. L’oro è utilizzabile presso i mercanti per acquistare abbigliamento per Ary (cosa che non influenza in nessun modo il gameplay e i combattimenti, svolgendo una funzione meramente estetica) oppure potenziamenti quali danno inflitto, velocità di rigenerazione della salute, agilità in battaglia, i danni della fionda e danni dei parry. Si, in Ary e il Segreto delle Stagioni è possibile fare i parry.
Veniamo ora al sistema di combattimento. Nelle fasi di battaglia è possibile lockare i nemici tenendo premuto L2 sul pad (decisamente scomodo), la pressione del quadrato risulterà in un attacco con la spada, con il cerchio si può rotolare ed evitare i colpi nemici mentre con il triangolo è possibile defletterli e fare un parry. Questo compact sistema richiama in tutto e per tutto quello visto in The Legend of Zelda: Breath of the Wild, risultando efficace nonostante sia un po’ legnoso.
Tuttavia, una svista da parte degli sviluppatori, rende ogni scontro, escluse le boss fight, estremamente semplice da vincere. Il parry, come tutti sappiamo, necessita della pressione del triangolo nel momento esatto in cui si sta per essere colpiti, in modo tale da deflettere l’attacco nemico. In Ary e il Segreto delle Stagioni il parry non ha nessuna animazione, è istantaneo, non ha quindi un tempo di ricarica. Il risultato all’atto pratico è che premendo velocemente il tasto del parry si è in uno stato di invulnerabilità poiché ogni colpo nemico sarà soggetto al parry. Pertanto, stando fermi a premere triangolo in continuazione si può deflettere qualsiasi attacco nemici, rendendo nulla la difficoltà dello scontro. Speriamo che gli sviluppatori apporteranno un mix a questo problema con una patch futura.
Le boss fight sono invece intriganti e in pieno stile Zelda, è infatti indispensabile comprendere come danneggiare il nemico e che abilità utilizzare per mandarlo KO.
Il comparto tecnico, purtroppo, richiama gli stessi feels del gameplay
Ary e il Segreto delle Stagioni non è brutto graficamente, tuttavia risulta molto arretrato. In alcuni momenti regala dei bellissimi scorci, in particolare nella, senza dubbio più curata di tutte, città di Yule ma spesso ci si ritrova dinanzi ad un titolo arretrato a livello di poligoni e texture.
Ci sentiamo di dire che lo stile grafico è però azzeccato e, con un’ammodernamento di texture, poligoni e della tavolozza dei colori, si può davvero fare un bel lavoro.
Una nota di merito va invece agli animatori, nonostante la grafica arretrata, le animazioni sono eccellenti, variegate e molto presenti per situazioni in cui un titolo indie, solitamente, ne è privo.
Il comparto tecnico, su PlayStation 4 Pro, è senza dubbio da fixare con una patch. Molte aree presentano vari problemi di refresh rate, in particolare quando si muove velocemente la telecamera. Per il resto il titolo si comporta bene sull’ammiraglia di casa Sony ed è senza dubbio giocabile anche allo stato attuale.
Utima e, probabilmente, anche meno importante (ma dovevo dirlo perché la ho apprezzata tanto) la bellezza della minimappa che ricorda in tutto e per tutto la grafica e il design dei primissimi RPG anni ’90.
Ary e il Segreto delle Stagioni è (quasi dato che alcuni sottotitoli appaiono in inglese) interamente sottotitolato in italiano e doppiato molto bene in lingua inglese e richiede circa 10 ore per essere completato se ci si concentra sulla storia principale.
Ary e il Segreto delle Stagioni è disponibile da oggi 1 settembre 2020 per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC al prezzo di 39,99 €.