Sviluppato da Exe-Create e pubblicato da KEMCO (gli stessi di Ghost Sync), Asdivine Cross è il terzo titolo della serie Asdivine, una vera e propria saga nata su mobile con Asdivine Hearts e che da tempo sta vivendo una vera e propria rinascita con una serie di conversioni che riportano la saga RPG anche su console. Noi abbiamo vissuto l’avventura di Harvey sulla nostra PlayStation 4 e questa è la nostra recensione!
Asdivine Cross: un classico che vuole dire la sua
Come per Final Fantasy e ancor più Dragon Quest, anche Asdivine è una saga antologica e (quasi) ogni capitolo può essere vissuto in autonomia senza quindi aver giocato i precedenti. Questo è il caso di Asdivine Cross che ha in comune col resto dei capitoli della saga solo il mondo di gioco e la lore legata alle divinità. Entrando nel particolare, questo capitolo ha come protagonista un tale Harvey, un vero e proprio stereotipo di uomo “alpha”, egocentrico e anche abbastanza idiota nella sua arroganza. Nulla di nuovo, come d’altronde il resto del cast… con qualche piccola eccezione.
Ma chi è Harvey? Harvey è un ladro gentiluomo, una sorta di Robin Hood più idiota e che, infatti, si ritroverà presto nei pasticci. Una serie di sfighe che lo porteranno però a conoscere la co-protagonista dell’intero gioco: Amelia. Questa è una principessa e anche lei ha una serie di problemi da risolvere. Oltre loro, ci saranno altri due comprimarie da tenere d’occhio nonostante una patina superficiale dal sapore già noto (se non proprio visto e stravisto). Asdivine Cross, infatti, ha una trama che per chi vive di RPG non riuscirà a sorprendere molto ma, a modo suo, prova comunque a regalare qualche piacevole sorpresa. Sì, ci sono colpi di scena e sì, il ritmo narrativo non è niente male. Anche lo scambio di battute tra i membri del gruppo non è male e riesce anche a regalare qualche sorriso spontaneo.
Quello che manca alla storia è il coraggio di distaccarsi un po’ dagli standard di genere e non parliamo solo della caratterizzazione dei personaggi ma anche dello svolgimento di alcuni eventi abbastanza prevedibili. Tutto sommato però, la storia non è da bocciare e per chi ha voglia di fare un tuffo nel passato si sentirà particolarmente a casa. E questo vale anche e soprattutto per il gameplay!
Gameplay
Asdivine Cross, come prevedibile, non innova niente neanche nel gameplay che si dimostra tanto classico quanto immediato e intuitivo. Le battaglie coi nemici sono a turni, l’esplorazione è con visuale dall’alto in scenari 2D abbastanza anonimi ma funzionali all’avventura e sono inclusi tutti i sistemi di potenziamento, equipaggiamento e oggettistica varia ormai imprescindibile nella maggior parte degli RPG. Ci sono abilità da apprendere e imparare a utilizzare, ci sono le magie (abbastanza classiche) e c’è perfino un sistema di concatenamento delle combo (questo elemento è quello che si discosta di più tra i classici comandi e, se ben padroneggiato, può regalare enormi soddisfazioni).
Da evidenziare che il passaggio da mobile a console è eseguito in modo abbastanza buono, risultando pratico, comodo e, ancora una volta, classico. Le innovazioni subite dal genere nel corso degli anni sono quasi del tutto assenti e, appunto, c’è un’atmosfera retrò che pervade il titolo da capo a piedi, dall’inizio fino alla fine. Tra queste c’è l’aggiornamento delle armi, da tenere sempre presente soprattutto nelle fasi avanzate e ci sono le missioni secondarie utili per ottenere ricompense extra. Anche il post-game rientra tra i classici offrendo dungeon inediti e boss ancora più potenti da scovare e abbattere.
Il gioco, infine, offre anche dei finali “speciali” diversi a seconda dell’affinità tra il protagonista e le sue comprimarie. L’affinità aumenta o diminuisce in determinati momenti di gioco, parlando coi membri del gruppo ed eseguendo determinate scelte di dialogo. Fai la scelta sbagliata e l’affinità calerà. Nel gioco sono inclusi anche degli oggetti utili per aumentare (o diminuire) il legame (a seconda di cosa regalerai a chi). Insomma, a conti fatti in Asdivine Cross c’è tanto da fare e scoprire e il gioco possiede anche un New Game+ per chi volesse rivivere l’avventura principale e/o scoprire ulteriori finali.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Asdivine Cross rispetta gli standard KEMCO con grande fedeltà che rischia di rendere il gioco anonimo se non simile agli altri. In ogni caso, gli amanti dei pixel e delle atmosfere classiche, non avranno problemi ad ambientarsi. Anche gli artwork dei personaggi, seppur fortemente standardizzati, non sono male (forse potevano essere caratterizzati un po’ di più ma niente di grave). Discorso simile per il sonoro che in alcuni casi rischia di diventare perfino fastidioso se non fuori luogo. Piacevoli gli effetti, seppur niente di inedito. Tutto sommato il sonoro accompagna l’avventura con alti e bassi.
Da segnalare che il gioco, al posto delle microtransazioni mobile, presenta una serie di DLC a pagamento che, per fortuna, non sono mai necessari o eccessivamente invasivi (ad esempio c’è un moltiplicatore di esperienza), non minando l’esperienza di gioco. Ultima nota, Asdivine Cross è interamente in inglese (assenti i sottotitoli in italiano) ma il linguaggio utilizzato non è mai eccessivamente complesso ma ci sarà da leggere, quindi sei avvisato.