Sicuramente, vista la recente mole di uscite importanti e attese di questi mesi, non molti avranno notato che Ashwalkers – A Survival Journey si appresta ad arrivare su Nintendo Switch dopo essere approdato su PC quasi un anno fa. Il titolo è un’avventura survival sulla falsa riga dei punta e clicca, con un andamento del gioco molto lento, e con una storia non lineare che andrà via via a formarsi fino al raggiungimento nel migliore dei casi, di uno degli oltre 30 finali alternativi.
La versione per PC di Ashwalkers – A Survival Journey aveva riscosso pareri positivi sia dalla critica che dai giocatori, i quali ne hanno elogiato in coro l’ottima atmosfera e lo stile grafico in bianco e nero, oltre che alle scelte artistiche. L’opportunità di poterlo giocare in portabilità, visto lo stile del gioco, mi aveva incuriosito parecchio.
Ashwalkers – A Survival Journey: trama e ambientazione
La terrà, ormai da 200 anni, è stata devastata da disastri geologici che hanno ridotto il pianeta in una landa desolata nel quale le risorse sono limitatissime cosi come gli esseri viventi che lo abitano e che sono ormai solo l’ombra del loro passato.
Ashwalkers – A Survival Journey, è un’avventura che si sviluppa principalmente su due fattori, ovvero le scelte con le quali ci approcceremo alle diverse situazioni e che andranno a influire sullo sviluppo della storia, e sul fattore sopravvivenza, basato sulla raccolta e gestione delle poche risorse. Nel titolo difatti guideremo una pattuglia formata da quattro superstiti, alla ricerca dell’ultimo baluardo dove si è riunita la quasi totalità di ciò che rimane della razza umana.
Ogni membro della nostra squadra avrà caratteristiche e abilità uniche che si riveleranno essenziali per la sopravvivenza e forniranno inoltre un’ampia scelta su come affrontare le diverse situazioni che ci verranno messe di fronte dal mondo ostile nel quale ci muoviamo. La conformazione del team è abbastanza stereotipata e al suo interno avremo le seguenti figure:
- Petra: leader carismatico del gruppo con il compito di tenerlo unito e infondere in loro ottimismo e coraggio;
- Sinh: il combattente del gruppo, utile nelle situazioni che richiedono la forza bruta e nei combattimenti;
- Kali: una giovane studiosa che riesce sempre a proporre soluzioni razionali grazie alla sua conoscenza;
- Nadir: un cauto esploratore adatto a tutti i compiti che richiedono il dover agire nell’ombra.
Anche se a livello di ruoli i quattro protagonisti sanno di già visto, caratterialmente invece sono molto curati e grazie ai dialoghi durante l’esplorazione, le soluzioni che forniranno alle diverse situazioni e le chiacchiere da campo, impareremo a conoscerli meglio e anche ad affezionarci a loro; quindi sarà un colpo al cuore se qualcuno di loro dovesse non farcela.
Si, perché in Ashwalkers – A Survival Journey potremo perdere permanentemente i membri del nostro team, e se malauguratamente dovessimo rimanere con un solo superstite in vita, sarà Game Over.
Gameplay
Sulla falsa riga dei punta e clicca, avremo la possibilità di muovere il nostro team su piccole mappe, scegliendone il leader; su queste avremo la possibilità di raccogliere oggetti di tre tipi, ovvero medicinali, cibo e legna per il fuoco, e affrontare i vari eventi che ci si presenteranno davanti. Anche i combattimenti saranno dettati da linee di dialogo piuttosto che vere e proprie azioni, con noi che saremo chiamati a prendere la decisione su come o con chi agire.
Il coinvolgimento di Ashwalkers – A Survival Journey risiede nel fatto che l’impatto di ogni nostra decisione potrà essere leggero o pesantissimo, con ripercussioni sugli eventi futuri e anche sulla sorte dei nostri protagonisti. La sensazione di sopravvivenza che si sentirà man mano che progrediremo nella storia, magari dovendo scegliere chi del nostro team sfamare e chi fa digiunare, o chi mandare in ricognizione a rischiare la vita per cercare risorse, sarà totale e ricorda molto da vicino un piccolo capolavoro del genere, ovvero This War of Mine.
Durante la marcia, saremo obbligati a effettuare soste e accendere un fuoco da campo, che sarà una delle meccaniche fulcro di tutto il gioco. Dovremo innanzitutto avere la legna per alimentare il fuoco e far riscaldare il nostro team, sfamarli e curarli sempre ammesso di disporre delle risorse necessarie e infine decidere chi assegnare a determinate azioni come parlare che alzerà il morale del team, andare in ricognizione per tentare di trovare risorse, riposare per recuperare le forze e chi monterà di guardia.
Più rimarremo fermi nel campo, più alto sarà il rischio di essere vittime di imboscate e assalti nemici, che siano portati da altri superstiti o più probabilmente dalle belve feroci che calcano quelle desolate lande. Sarà fondamentale una buona pianificazione delle soste e dei compiti per riuscire a sopravvivere in Ashwalkers – A Survival Journey.
Ashwalkers – A Survival Journey: tecnicamente no
Se fino adesso abbiamo elogiato le parti interessanti del titolo, ora dobbiamo purtroppo e anche per dovere, menzionare tutte le cose che non vanno nel titolo, a iniziare dal comparto tecnico che su Nintendo Switch è realizzato davvero male. Oltre un frame rate bassissimo e abbastanza inspiegabile, la piaga che affligge maggiormente il gioco sono i testi che, soprattutto in modalità portatile, sono minuscoli e in alcuni casi addirittura illeggibili. Non mi spiego come spesso ci si ritrovi davanti a questo problema sulla console della grande N.
Tecnicamente sono presenti alcuni bug, il più fastidioso è quello che premendo il tasto per aprire lo zaino, questi non solo non viene aperto, ma il personaggio si blocca sul posto e l’unico modo per rimediare sarà quello di accamparsi sprecando risorse o semplicemente perdendo tempo. Fortunatamente non succede sempre, ma purtroppo è abbastanza frequente.
Purtroppo sono difetti non da poco, e che soprattutto inficiano la godibilità di un titolo che in realtà avrebbe molto da offrire; a meno che lo sviluppatore non riesca a risolvere, consiglio di acquistare Ashwalkers – A Survival Journey per Nintendo Switch solo in mancanza di un PC che lo possa supportare.