Durante la realizzazione di un videogioco, il team di sviluppo cerca sempre di creare una storia che faccia da contorno a ogni scena di gioco, rendendo quindi il tutto più credibile ed emozionante. Nella storia del mondo videoludico esistono moltissimi titoli ispirati ad eventi realmente accaduti e basti pensare che la saga di Call of Duty è stata realizzata sulla base delle guerre che nei secoli si sono scatenate nel mondo. Altri titoli però sono stati realizzati basandosi su popolazioni storiche ed eventi che hanno plasmato determinate civiltà e la saga che più di tutte si riconosce in questo è proprio quella di Assassin’s Creed.
Il vero punto di partenza della saga degli Assassin’s Creed
Come molti sanno, Assassin’s Creed è un franchise creato e basato sulla tanto blasonata serie di videogiochi sviluppati e pubblicati Ubisoft, ma a tutto ciò sono stati aggiunti numerosi romanzi, fumetti, cortometraggi, lungometraggi e una fiction televisiva. Insomma, da quando il primo assassino è approdato nel mondo videoludico le cose si sono espanse parecchio e qualche anno fa, (precisamente il 27 ottobre 2017) il team di sviluppo ha rilasciato Assassin’s Creed Origins.
Il decimo capitolo ufficiale della saga racconta, secondo gli eventi della storia principale, che i cosiddetti assassini si sono “manifestati” nelle civiltà dell’antico Egitto nei confronti del popolo succube delle figure più potenti delle città dell’epoca. La verità però non è quella lasciata trapelare o raccontata nelle storie dei titoli appartenenti alla saga: secondo diversi documenti storici, gli assassini erano una setta religiosa dell’undicesimo secolo i cui componenti si facevano chiamare Nizariti.
La setta dei Nizariti sembra essere, infatti, il vero punto di partenza utilizzato dal team di sviluppo per costruire la storia attraverso il quale si sarebbero mossi gli utenti che avrebbero acquistato i titoli appartenenti alla saga. Come sarai abituato a vedere, se hai giocato almeno un Assassin’s Creed, i membri della setta lavorano su commissione effettuando per l’appunto degli omicidi. Secondo i documenti ufficiali, i Nizariti riuscirono a conquistare una serie di fortezze a nord della Persia nel corso dell’undicesimo secolo, tra le quali Alamut, (fortezza presente nel primo Assassin’s Creed) per espandersi poi in Siria.
Le fortezze da loro conquistate, però, risultavano essere alquanto deboli e quindi facili da riconquistare da parte delle potenze vicine. Per far fronte a tale problematica, la setta diede vita a un gruppo di seguaci che eseguisse dei veri e propri omicidi a chiunque si sarebbe opposto a loro e tutto ciò iniziò a spaventare anche le popolazioni più potenti (Europa compresa). Così facendo, i Nizariti acquisirono notorietà a tal punto che le potenze iniziarono quasi a ignorarli, accettando le loro conquiste.
Le abilità degli assassini riportate su Assassin’s Creed
Il modus operandi dei fedeli dei Nizariti (i cosiddetti Assassini) si discosta leggermente da quello che l’utente viene portato a fare durante un gameplay, ma lo scopo finale resta comunque quello di assassinare l’obiettivo. La tecnica principe di tali fedeli della setta era quella dell’infiltrazione: chi prendeva parte agli omicidi era abilissimo a cambiare il proprio aspetto, il timbro di voce e sapeva parlare diverse lingue. Grazie a queste qualità, risultava alquanto semplice avvicinarsi alla vittima senza destare il minimo sospetto e l’atto finale avveniva sempre nel modo più plateale possibile.
Diversamente da quello che si può pensare, gli assassini dei Nizariti non agivano per mezzo di veleni, lame celate o altro, ma preferivano fare il tutto davanti a più testimoni possibili (nelle piazze o nelle moschee), per far si che chiunque sapesse di cosa fossero capaci e dove potevano arrivare grazie alle loro abilità.