In una breve intervista rilasciata a GameSpot un attimo prima dell’Ubisoft Forward di ieri sera, il regista narrativo di Assassin’s Creed Valhalla Darby McDevitt, ha voluto anticipare un dettaglio piuttosto interessante su quello che sarà il ruolo delle missioni secondarie all’interno del gioco. A detta sua infatti, i giocatori farebbero meglio a non aspettarsi una struttura del tutto simile ai più recenti esponenti del franchise.
In questo nuovo titolo ambientato verso la fine del nono secolo, le missioni secondarie come le intendiamo al giorno d’oggi potrebbero addirittura non essere affatto previste. Oltre all’immancabile trama principale suddivisa come sempre in vari compiti da portare a termine, non mancheranno le solite attività extra ed eventuali eventi di contorno, che saranno tuttavia implementati nel gioco in maniera molto diversa dal solito.
Assassin’s Creed Valhalla proporrà un sistema più spontaneo e verosimile, fatto di avvenimenti legati alle varie zone della mappa e non al trovare il PNG (personaggio non giocante) di turno pronto a darci qualcosa in cambio del nostro aiuto. A fronte di questa particolare scelta, ci sarebbe proprio la volontà da parte del team di sviluppo di abbracciare nel modo più ultroneo possibile la narrativa alla base del titolo.
Potenzialmente, grazie a decisioni come questa, potremmo trovarci di fronte a uno degli Assassin’s Creed più immersivi degli ultimi tempi. Prima di salutarti lasciandoti come sempre a un trailer del titolo, ti ricordo che Assassin’s Creed Valhalla uscirà il 17 novembre su PlayStation 4, Xbox One e PC. Ovviamente, il gioco debuterrà anche sulle console di nuova generazione ma al momento, le rispettive date di rilascio, sono ancora un mistero.