Che possa piacere o meno, gli ultimi due titoli principali del franchise di Assassin’s Creed, Origins e Odyssey, erano molto più orientati verso il sovrannaturale e la mitologia di quanto non lo fossero mai stati i titoli precedenti. Entrambi i nuovi giochi hanno mostrato interazione sia con beste mitologiche sia divinità. Sembra che Valhalla non voglia proseguire questa direzione creativa, perché cercherà di essere più “realistico”.
Qualche dichiarazione interessante su Assassin’s Creed Valhalla
Parlando con Gamespot, il narrative director Darby McDevitt ha parlato di una natura più terrena del gioco, facendo un confronto con il recente reboot di God of War che, al contrario, è fortemente basato sulla mitologia norrena. Inoltre, ha rivelato di non essere preoccupato per un’eventuale paragone con l’esclusiva Sony e ha confermato che Ubisoft non sta tentando di perseguire la stessa scia.
In realtà, sembra che con questo Valhalla si voglia fare proprio il contrario, sopratutto perché gli sviluppatori sono consci che in questo periodo storico il mito norreno è molto abusato. Non viene detto che la mitologia e i suoi richiami mancheranno completamente, anche perché dopo il trailer suonerebbe non poco come una presa in giro.
https://www.youtube.com/watch?v=OiEqN-2zkjE
” God of War è fantastico, sì, l’ho giocato“, ha detto McDevitt. “È fantastico. Non siamo troppo preoccupati, perché la maggior parte dei giochi, quando toccano questo argomento, in realtà si concentrano molto verso la mitologia. Questa è la caratteristica principale: giochi a God of War per poter dare un pugno in faccia a Baldur, incontrare tutti questi personaggi e viaggiare in ambienti fantastici.”
“Pochissimi giochi in realtà trattano l’esperienza del Vichingo norvegese fondata sulla storia. Penso che la voglia generale sia quello di rivolgersi sempre verso la roba mitologica, ma nel nostro caso vogliamo davvero che tu senta di vivere nell’Età Oscura dell’Inghilterra, che stai esplorando le rovine romane lasciate indietro da 400 a 500 anni prima dai romani e i resti delle tribù britanniche e dei sassoni prima che si convertissero tutti al cristianesimo.”
“Abbiamo creato questo enorme mondo da esplorare, devastare, assaltare, in cui incontrare persone interessanti, ma lo farai come un essere umano, come una persona che deve cavalcare un cavallo per percorrere lunghe distanze, piuttosto che volare o qualcosa del genere. “
All’intervista ha risposto su Twitter anche Cory Balrog, che è intervenuto in prima persona nel confronto!
Nessuno dovrebbe preoccuparsi. I miti sono in giro da tantissimo tempo e continueranno ad esserlo nelle ere che verranno, fornendo a innumerevoli creativi del materiale molto profondo al quale attingere – a patto che sacrifichino un occhio per la conoscenza (chiaro riferimento al mito di Odino e Mimir, NdA). Sono davvero emozionato all’idea di giocare ad Assassin’s Creed Valhalla quando sarà disponibile”
No one should be worried. The myths have been around a long time and will persevere through the ages providing countless creatives a deep well to pull from – provided they are willing to sacrifice an eye for the knowledge.😉
VERY excited to play AC:Valhalla when it comes out.❤️ https://t.co/qwZIN4UmPv
— the fake cory balrog (@corybarlog) April 30, 2020
Per vedere se effettivamente ci sarà una qualche sorta di ritorno alle origini dovremo solo aspettare l’uscita del gioco. Assassin’s Creed Valhalla uscirà nelle prossime festività, a ridosso del periodo d’uscita di PlayStation 5 e Xbox Series X. Non a caso, sarà disponibile per queste console e per PlayStation 4, Xbox One, PC e Stadia.