Poco meno di un anno fa, ti parlavo dell’ultimo capitolo della serie XXL ovvero Asterix & Obelix e il Menhir di Cristallo; questa volta, con un notevole tuffo nel passato tocca al capostipite della serie Asterix e Obelix XXL, semplicemente, che arriva in versione Romastered (si, non è un errore di battitura).
Se gli irriducibili Galli che resistono ancora e sempre all’invasore non necessitano ormai di presentazioni, visto il loro successo che dura ormai da quasi sessant’anni e le numerose comparsate nel mondo dei videogiochi, qualche parola va spesa su Asterix e Obelix XXL.
Uscito in origine ben 16 anni fa, il primo capitolo della serie XXL arrivò sulle console con l’ambizione di proporre un titolo innovativo che rendesse il giusto omaggio ai personaggi diGoscinny e Uderzo.
In realtà, malgrado non fosse un brutto titolo, all’epoca passò abbastanza in sordina. Oggi, con due seguiti diretti, Microids ha pensato di recuperarlo e portarlo sulle console current gen. Scopriamolo insime
Sono Pazzi Questi Romani
Trattandosi di una remastered, pardon romastered,Asterix XXL mantiene la formula del gioco originale: nei panni dei valorosi Galli, dovremo liberare gli altri abitanti del villaggio (nonchè protagonisti della BeDé) che sono stati catturati dopo un attacco di Cesare al loro villaggio sito in Armorica, l’odierna Bretagna.
La circostanza che gli abitanti siano stati spediti ai 4 angoli del mondo (allora conosciuto) costituisce il pretesto ideale per farci visitare numerosi paesi: dalla Gallia all’Italia, passando per l’Egitto, la Grecia e l’Elvezia, i nostri eroi si faranno largo di paese in paese a suon di sganassoni da distribuire generosamente ai romani che incontreremo. Sporadicamente dovremo anche risolvere qualche enigma per avanzare e potremo acquistare nuove combo lungo il cammino. Pagando con gli elmi sottratti ai romani.
Cambiando la presentazione grafica, ovviamente non cambia la struttura del gioco: camminando ci troveremo in un’area piena di romani, in numero variabile che da poche unità ad un’intera legione, e dovremo eliminarli per potere sbloccare il cammino verso il combattimento successivo.
A interrompere questo cammino, abbastanza monotono, ci pesano le fasi in cui dovremorisolvere l’enigma di turno, normalmente molto semplice e che si sviluppa portando l’oggetto A al punto B.
Alla fine di ogni livello incontriamo il classico boss: la strategia da adottare per sconfiggerli sarà sempre più o meno uguale, cambierà solo l’ambientazione.
La struttura di gioco, che appare invecchiata malino, non è aiutata da un gameplay che non brilla per originalità. Tutto quello che dovremo fare sarà picchiare sui tasti per aumentare la velocità dei nostri schiaffi e, quando la barra si sarà riempita al massimo, utilizzare le combo a nostra disposizione.
Per quanto neppure le combo brillino per originalità, l’effetto visivo complessivo risulta appagante se si è fan di lungo corso dei personaggi (che si muovono come nei fumetti e nelle avventure animate).
Dette combo si rivelano indispensabili giocando ai livelli di difficoltà più alti, tra cui una modalità estrema da sbloccare completando il gioco, ma in presenza di gruppi di nemici particolarmente nutriti risulta complicato sfruttarle a dovere,con il risultato che i colpi non saranno mai precisi.
Segnali di Stile
Da un punto di vista strettamente tecnico, il gioco non è male.
La veste grafica è stata modernizzata e si avvicina a quella già vista in Asterix & Obelix XXL 3: Il Menhir di Cristallo.
Molto apprezzabile è l’idea, già vista in altre remastered come quella del primo Halo, di mettere a disposizione del giocatore entrambe le grafiche: basta la pressione di un tasto per tornare alla risoluzione originale e viceversa.
E’ uno di quei trucchetti che personalmente mi affascina, perchè rende immediatamente l’idea di quanta strada ha fatto la tecnologia nel corso degli anni e rende giustizia al lavoro svolto dagli sviluppatori di una remastered.
In questo caso, incredibile a dirsi, lo switch tra le versioni diventa quasi necessario in quelle circostanze in cui il framerate cala notevolmente e la scena diventa troppo confusionaria, mentre paradossalmente regge meglio il vecchio motore grafico.
Discreto anche il sonoro che, pur presentando i doppiatori italiani originali, è stato ripulito e aggiornato a livello più consoni agli standard moderni aggiungendo anche tracce musicali assenti 16 anni fa
In definitiva, non il massimo per un gioco il cui obiettivo principale è poporre una versione graficamente aggiornata dell’originale.