Il parco titoli di casa PlayStation è, probabilmente, uno dei più vasti a dispozione dei videogiocatori e grazie all’ottimo lavoro svolto dal Team Asobi con il loro Astro Bot sarà possibile per tutti rivivere e ricordare buona parte degli eroi che hanno contraddistinto e aiutato a forgiare la storia delle console di casa Sony.
Abbiamo avuto modo di mettere le mani in anticipo sul secondo titolo dedicato al piccolo Astro Bot e siamo qui per raccontarvi cosa ne pensiamo e come il team di sviluppo è riuscito a creare una macchina (fondamentalmente un robot è una macchina ndr.) dalle uova d’oro.
Navigando lo spazio profondo insieme ad Astro Bot!
La tua avventura comincerà a bordo della nave madre, la tua PlayStation 5, durante una traversata nello spazio ma si sa, lo spazio profondo è buio e pieno di terrori (un po’ come la notte, non so se mi segui? ndr.) e ti ritroverai presto “abbordato” da una cattivissima nave aliena che, dopo avere shakerato a tutti gli effetti la tua nave e rimosso da essa tutte le componenti fondamentali si prodigherà per rubare la tua CPU e lasciarti lì, nel vuoto, in balia del niente.
Una volta abbandonato, con solo la scocca della tua nave, precipeterai su un pianeta vuoto e abbandonato. Adesso comincia la tua avventura. Cominciamo subito dicendo che, per l’ennesima volta, il lavoro svolto dal Team Asobi è ineccepibile per quanto riguarda la gestione del feedback aptico del Dualsense PlayStation 5 infatti, qualunque azione svolta darà una risposta a livello sensoriale grazie alle vibrazioni e i suoni emessi dal controller.
E questo è fondamentalmente un valore aggiunto importantissimo per il giocatore. Da una parte è bello e divertente colpire i tuoi nemici con i gadget a disposizione del piccolo Astro Bot, dall’altra è soddisfacente ricevere la risposta sonora attraverso lo speaker che stringi tra le mani.
Già nella prima avventura dedicata ad Astro Bot il team di sviluppo aveva mostrato le potenzialità del controller PlayStation 5 e, anche questa volta, hanno reso evidente quanto possano essere sfruttate per migliorare l’esperienza complessiva del videogiocatore.
Saltellando di qua e di là
Nel concreto, una volta snocciolato il primo breve tutorial, ti ritroverai a correre e saltellare in sù e in giù per lo spazio attraverso più di una cinquantina di livelli altamente ispirati e ricchi di sezioni platform divertenti e stimolanti. Per gli amanti del genere i vari livelli di Astro Bot non presenteranno un livello di sfida particolarmente impegnativo.
Il titolo infatti è semplice e diretto, niente di particolarmente complicato, difficile o frustrante. Se stai cercando un soulslike hai proprio sbagliato gioco. Astro Bot vuole essere piacevole e godibile da parte di tutta la famiglia, dal piccolo di casa al videogiocatore esperto e navigato, considera che mia moglie è riuscita a “completare” un livello nonostante non sia proprio avvezza al mondo dei videogiochi.
La missione del piccolo Astro Bot è quella di recuperare le componenti della PlayStation 5 per poter ricominciare il viaggio e salvare i suoi piccoli amici bot che sono andati dispersi durante la shakerata iniziale. Dovrai recuperare la bellezza di 300 bot in giro per lo spazio profondo e sarà tuo compito salvarli attraverso i vari livelli di gioco. Questi saranno normalissimi bot come il nostro protagonista ma alcuni di loro, più della metà, avranno le sembianze, e il comportamento, degli iconici protagonisti dei titoli PlayStation.
Salvarli sarà semplice, basterà premere il tasto quadrato una volta che li avrai trovati, ma trovarli sarà decisamente più complicato. Alcuni saranno evidentemente nascosti in bella vista mentre altri saranno molto più difficili da trovare, magari nascosti sotto una coperta dentro una stanza nella quale potrai entrare solo dopo avere ridotto le tue dimensioni a quelle di un piccolo topolino.
Questo è un altro elemento importantissimo nel gameplay di Astro Bot: da un lato avremo interi livelli puramente platform dove dovrai saltare e colpire tutto ciò che ti viene incontro, dall’altro ci saranno veri e propri livelli con abilità dedicate, potrai rallentare il tempo, ridurre le tue dimensioni fino a diventare “grande” come un topolino e sgattaiolare negli anfratti più piccoli o farti trasportare da un cane razzo per sfondare le pareti e raggiungere distanze lontane.
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità!
Non ci saranno solo abilità spettacolari a fare da contorno alla tua esperienza ma potrai anche, in livelli dedicati, sfruttare tu stesso le abilità di alcuni dei più iconici eroi PlayStation. Come? Qualcuno ha parlato di Kratos e della sua Leviatano? Beh, è stato lo stesso Team Asobi a farci sapere che il piccolo Astro Bot avrebbe impugnato l’ascia del vecchio Dio della Guerra e quindi non vedo perché non dovrei parlartene anche io.
Durante la tua esperienza da “Bot of War” potrai impugnare la famosissima ascia che Kratos ci ha imparato a fare amare nelle ultime due avventure a lui dedicate e potrai sfruttarla esattamente come fa l’ellenico eroe. Potrai lanciarla per distruggere oggetti lontani, usarla per ghiacciare i nemici e gli elementi di gioco necessari per proseguire lungo il livello. Mi raccomando, non ti dimenticare dei Corvi di Odino, loro sono lì, da qualche parte lungo il livello, appollaiati che ti osservano, e solo dopo averli eliminati tutti potrai ritenerti al sicuro (e con un trofeo in più in tasca ndr.).
I livelli dedicati ai combattimenti contro i “boss” avranno meccaniche in tutto e per tutto simili a quelle che già ti abbiamo elencato, solo ci saranno degli enormi nemici pronti a farti le scarpe ma non dovresti avere problemi a liberartene.
Campo base, dolce campo base
Il mondo desolato dove è atterrata la tua PlayStation 5 sarà anche la base dove Astro Bot e tutti i robottini che salverai si rifugeranno in attesa che le riparazioni della nave madre vengano ultimate. Ogni volta che visiterai il campo base potrai interagire con i bot che hai salvato e, grazie a loro, potrai ottenere accesso a zone altrimenti inaccessibili che ti permetterano di salvare altri piccoli bot od ottenere altri pezzi del puzzle, che saranno necessari per sbloccare vari potenziamenti al campo base.
I pezzi del puzzle saranno ottenibili nei vari livelli che visiterai e ti serviranno per completare varie figure 4×4 che, una volta complete, sbloccheranno al campo base il laboratorio gacha, la sala garage dove customizzare il tuo Dual Speeder e tanto altro.
In definitiva Astro Bot è ricco di contenuti e, a detta degli sviluppatori, ne arriveranno altri entro la fine del 2024 e noi saremo qui a raccontarteli non appena possibile. Sicuramente una volta ottenuti tutti i bot e riparata la nave madre non rimarrà tanto da fare all’interno del titolo ma questa mancanza dal punto di vista della longevità non dovrebbe essere un problema per il videogiocatore, alla fine le ore necessarie per completare il gioco saranno abbondantemente sopra la trentina, non male per un piccolo bot, no?