Da quando il PlayStation VR ha raggiunto i negozi di tutto il mondo, oramai circa due anni fa, titoli di una certa rilevanza hanno faticato a trovare spazio nella realtà virtuale sviluppata da Sony, sebbene il visore abbia lasciato trasparire delle potenzialità non indifferenti. Tolti probabilmente Resident Evil 7, Robinson: The Journey, Valkyrye e poco altro, la softeca dedicata al visore Sony non ha fatto gridare al miracolo, per via anche di un prezzo decisamente poco concorrenziale. I recenti price cut di alcuni interessanti bundle contenenti sia giochi, che soprattutto la PlayStation Camera (altro elemento fondamentale per godere dell’esperienza di realtà aumentata ma, almeno inizialmente, venduta a parte), hanno reso più accessibile l’acquisto del VR, così come anche la pubblicazione di Astro Bot: Rescue Mission, titolo che andremo ad analizzare in questa sede e che, molto probabilmente, è il miglior titolo disponibile ad oggi per PlayStation VR.
Fuori dalla stanza
Se avete provato almeno una volta PlayRoom VR, molto probabilmente avete già idea del tipo di gioco che andrete ad affrontare una volta inserito il Blu Ray nella console. Infatti, Astro Bot richiama uno dei minigiochi presenti in PlayRoom, denominato “Alla ricerca dei robot”. Japan Studios in pratica ha estrapolato quel minigioco e l’ha trasformato in un platform “nudo e crudo”, dotato di un divertimento e personalità che profumano di “tripla A”, perlomeno in un contesto circoscritto al VR.
Il preambolo è molto semplice; un breve filmato ci mostra i nostri robottoni vagare felici nello spazio con la loro navicella, fino a quando il solito cattivone di turno a rovinare la festa. I robottoni finiscono sparsi per i mondi circostanti, e i pezzi della navicella vengono rubati da creature più o meno maligne. Toccherà quindi al nostro simpatico protagonista, Astro appunto, salvare i suoi compari e soprattutto recuperare i pezzi della navicella, al fine di riprendere lo spensierato viaggio per lo spazio. Per fare questo, dovremo quindi esplorare cinque mondi, composti solitamente da cinque livelli e capitanati dal classico boss di fine mondo, accessibile però solo dopo aver salvato un determinato numero di robot. Solitamente si tratta di un numero non molto alto, anche se per godere appieno dell’esperienza con Rescue Mission è consigliabile cercarli tutti, sebbene in alcuni casi il compito non sia facile.
Sì, perché l’opera di Japan Studios stupisce fin da subito per la complessità visiva dei livelli e dell’eccezionale senso di immedesimazione che il gioco fornisce. Sebbene i livelli non siano molto complessi, spesso saremo obbligati ad alzarci dalla postazione di gioco per analizzare un punto molto alto e calcolare bene il salto, oppure di contro scorgere guardando in basso un dirupo altrimenti invisibile, dove uno dei robottini aspetta solo di essere salvato con un bel calcio nel sedere (esatto, è questo il delicatissimo modo che utilizza Astro per rispedire i suoi amici al sicuro). La difficoltà maggiore di Astro Bot: Rescue Mission è proprio questa, ovvero trovare tutti i robot e completare il gioco al 100%, impresa che non si rivelerà per nulla semplice. Per fortuna, l’ottimo audio tridimensionale del visore aiuterà e non poco il giocatore in questa missione di salvataggio. Ogni livello offre anche un determinato quantitativo di monete, spendibili poi all’interno della navicella stessa (o quello che ne è rimasta): quest’ultima assume i connotati anche da area ricreativa, permettendoci di raccogliere collezionabili e di svagarci con i robot salvati nel corso della nostra avventura.
Un gameplay spaziale
I primi momenti passati con Rescue Mission sono uno stupore incredibile, perché il senso di coinvolgimento e di “essere lí” è elevatissimo, per via di una profondità visiva che forse non ha eguali su PlayStation VR. Questo anche grazie a un gameplay che sfrutta molto bene sia il visore stesso, che il DualShock 4. Ogni livello che andremo ad affrontare possiede dinamiche tutte sue, fornendo una varietà eccezionale. Passeremo da giardini botanici dove, di pianta in pianta, ci faremo strada, per poi passare a profondità marine, o addirittura complessi cantieri che nemmeno a Milano si vedono. Un’esplorazione sorprendente e intervallata, ovviamente, da nemici da sconfiggere, mai troppo complessi ma che aiutano a intensificare il ritmo di gioco. La maggior parte sono abbattibili premendo il tasto Quadrato, che consente ad Astro di tirare cazzotti come se non ci fosse un domani, mentre i nemici elettrici si sconfiggono solo con l’acqua che esce dal jet pack al momento del salto. Per i nemici svolazzanti servirà invece il nostro intervento, in quanto dovremo abbatterli con un colpo di testa. Azione questa necessaria anche per attivare determinati meccanismi. I nemici più distanti in alcuni frangenti potranno essere presi a pallonate per esempio, oppure schiacciati dal carrello da minatore in perfetto stile Indiana Jones!
Il giocatore non sarà dunque un mero spettatore, perché saremo spesso e volentieri chiamati in causa anche quando utilizzeremo degli oggetti attivabili con il touch pad e sbloccabili nel corso del gioco, anche se sono utilizzabili solo in alcuni livelli. Corde, rampini e getti d’acqua aiuteranno non solo il nostro amico Astro ad avanzare nei livelli o a raggiungere punti altrimenti inaccessibili, ma anche a sconfiggere i boss di fine mondo, che anch’essi stupiscono per realizzazione e varietà. Non sono poi troppo complicati invero, ma lasciano comunque spazio a stupore e divertimento.
E così l’avventura scorre via in un turbinio di idee eccellenti e trovate interessanti, stupendo spesso e volentieri l’utente, sia per il gameplay, sia per la qualità della realtà aumentata. Astro Bot: Rescue Mission è un condensato di gameplay immediato, ricco di divertimento, merito di un level design ispirato e del fatto che sfrutta appieno ogni singola peculiarità di visore e joypad.
Anche sul fronte tecnico siamo su livelli ottimali, grazie a una grafica coloratissima e fluida e un senso di profondità appagante, che per l’appunto va ad influire positivamente anche sul gameplay. Di grande impatto anche il sonoro, grazie a delle brillanti musiche che accompagnano costantemente nel livello dall’inizio alla fine e al sapiente uso del suono tridimensionale del visore, che aiuta a cogliere ogni effetto sonoro e le richieste d’aiuto di robottini ben nascosti.
Qualche imprecisione nei controlli e una longevità non elevatissima minano solo in piccola parte il giudizio di Astro Bot, che rimane assolutamente positivo. Un platform magari non originalissimo ma pregno di divertimento, tocchi di classe, personalità e un livello di immersione totale e che sorprenderà il giocatore in più di una occasione.
Astro Bot: Rescue Mission è ad oggi il miglior titolo disponibile per VR, divertente, immersivo e capace di stupire in più di un’occasione. Uno dei motivi migliori per pensare all’acquisto del visore targato Sony.