Atari, l’azienda americana che è stata uno dei primi pionieri nell’industria dei videogiochi ha recentemente compiuto 50 anni. Sebbene l’attuale società che possiede il marchio sia stata fondata nel 2001, la società originale vede le sue origine il 27 giugno 1972 da Nolan Bushnell e Ted Dabney, due ingegneri informatici che hanno lanciato Computer Space nel 1971, il primo videogioco commerciale della storia.
Atari: una grande storia
Bushnell e Dabney assunsero nel 1972 l’ingegnere progettista Allan Alcorn, il quale era il capo progettista di Pong, considerato universalmente il primo videogioco di successo commerciale. La compagnia fu resa famosa per via dell’Atari VCS, in seguito noto come Atari 2600 un sistema videoludico domestico che portava divertimento in molte case per la prima volta. Come ben sapete il successo di VCS fu così travolgente che il mercato si saturo di titoli di qualità molto dubbia come il famoso E.T. l’Extra-Terrestre, il gioco che ha approfittato dell’attrazione del film di Steven Spielberg con un risultato disastroso, sia in termini di qualità che di vendite.
Atari fu una delle compagnie più colpite dalla crisi dei videogiochi del 1983, un evento che ha portato al fallimento di diverse società americane che cercavano di prendere piede e stabilirsi nel mercato dei videogiochi. Sebbene l’industria dei videogiochi in Nord America si riprese da quella crisi, Atari non raggiunse mai più lo stesso livello di successo e popolarità, infatti sistemi come Atari 5200, Atari 7800, Atari Lynx o Atari Jaguar ricevettero un’accoglienza piuttosto modesta.
L’azienda è stata acquisita numerose volte nel corso degli anni, nel 2001 Infogrames annunciò che intendeva “reinventare” il marchio e nel 2009 ha cambiato il suo nome in Atari SA. L’anno scorso è stata lanciata una nuova console del marchio battezzata come Atari VCS che però non è riuscita ad alimentare la fiamma dei fan dell’azienda. Al momento la società sta celebrando il suo 50 ° anniversario vendendo GST (una combinazione di NFT e loot box), inoltre ha recentemente ha acquisito per 1,5 milioni di dollari il popolare sito web di database di videogiochi noto come MobyGames per “futuri investimenti strategici”.
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