Alcune opere che ci troviamo tra le mani quando navighiamo nel panorama dei media odierni non sono fatte per intrattenere, ma puntano sulla comunicazione di valori, fatti storici o conoscenze che possano restare con chi ne fruisce. Basti pensare a libri come Il Mondo di Sofia o L’Alchimista, oppure a film come Schindler’s List o Westworld. Attentat 1942 si inserisce proprio in queste tipologie di prodotti.
Non siamo quindi davanti a un videogioco in senso stretto, ma a un riuscito esperimento di Serious Game, dove la componente ludica e interattiva viene sfruttata anche per trasmettere conoscenze al giocatore, per far riflettere e in generale per porsi anche come un valido strumento di Eduntainment. Vediamo quindi se vale la pena mettere le mani su Attentat 1942 in questa recensione!
Storia vera, con persone immaginarie
La storia di Attentat 1942 parte da un contesto realmente accaduto. Il gioco ci proietta infatti indietro nel tempo, riportandoci all’occupazione Nazista della Cecoslovacchia, durante la seconda guerra mondiale. In particolare, assistiamo all’assassinio di un ufficiale di alto rango, che aveva lo scopo di destabilizzare almeno in parte lo strapotere dei Nazisti sul territorio.
Le conseguenze, però, sono state terribili. L’esercito tedesco ha infatti bombardato e distrutto diverse città, arrestato ogni civile vagamente sospetto e ucciso molte altre persone. Questo crescendo di orrori diventa parte integrante della storia del titolo, che crea delle vicende immaginarie partendo da fatti realmente accaduti a persone reali.
In particolare, in Attentat 1942 seguiamo la storia del nonno di un anonimo protagonista che, a quanto pare, è stato arrestato dalla Gestapo (la polizia segreta Nazista, famosa per la sua brutalità) per via di un collegamento con l’attentato. Per ricostruire gli accadimenti e per capire chi fosse realmente suo nonno, il protagonista inizia quindi a intervistare vari sopravvissuti all’occupazione, partendo da sua nonna e cercando poi altri nomi importanti per capire cosa sia realmente accaduto durante il periodo dell’attentato.
Di fatto, nonostante le vicende descritte siano finzionali, i fatti raccontati provengono da fonti reali e sono quindi realmente accaduti ad alcune persone. Fatti come l’attentato, gli arresti della Gestapo e la fuga degli Ebrei sono infatti documentati. I personaggi descritti sono però fittizi.
Questa scelta non diventa però una “scusa” per creare delle vicende poco realistiche o eccessivamente “appassionanti” ma, al contrario, i fatti sono sempre plausibili e spingono il giocatore a riflettere sugli orrori che i civili hanno subito nel corso dell’occupazione. Non solo. Attentat 1942 include anche un’enciclopedia che spiga fatti importanti per comprendere al meglio la storia, spingendo il giocatore a leggere spontaneamente informazioni reali.
Quando la Gestapo viene nominata per la prima volta, per esempio, viene sbloccata la voce corrispondente nell’enciclopedia ed è possibile leggere una breve descrizione. In questo modo, Attentat 1942 guida il giocatore nella comprensione di fatti reali, senza mai annoiare, grazie a una componente ludica sempre presente.
Attentat 1942 si fa anche giocare
Il gameplay di Attentat 1942 può essere descritto come quello di un investigativo, che però accoglie elementi provenienti da altri generi, come le visual novel, le avventure grafiche o i puzzle game. La struttura principale del gioco è basata proprio sulla storia appena descritta e tutto inizia davanti a una mappa.
Da qui possiamo selezionare varie location, che ci permettono di parlare con personaggi specifici oppure di analizzare oggetti o indizi. Nel primo caso ci troviamo davanti a dialoghi a scelta multipla, mentre nel secondo caso dobbiamo risolvere mini giochi o enigmi. La parte di gioco ambientata nel presente, peraltro, è spesso interconnessa, visto che le informazioni reperite nelle interviste a scelta multipla portano al reperimento di indizi.
Ad esempio, all’inizio del gioco intervistiamo la nostra stessa nonna. Questa ci parla dell’occupazione, delle sensazioni provate e, infine, del diario segreto di suo marito. Ottenuto questo diario, inizia un minigioco in cui bisogna decifrarlo, che poi porta a una lunga lettura sulla vita di nostro nonno, dove si scoprono ulteriori nomi da intervistare.
Le scelte multiple che caratterizzano i dialoghi sono quindi molto interessanti, per via delle varie informazioni che è possibile ottenere e dei flashback che a volte vengono mostrati. Proprio l’utilizzo di persone reali e di foto vere, peraltro, dona un tocco di realismo aggiuntivo alla situazione, visto che i flashback sono poi presentati al giocatore con uno stile a fumetti.
In un certo senso, il racconto procede in modo non lineare, dato che in alcuni punti abbiamo la possibilità di reperire informazioni diverse, oppure di scegliere la nostra destinazione. Molto spesso, poi, questi eventi portano a lunghe sezioni di gioco ambientate nel passato, dove il gameplay diventa più vicino a quello di una visual novel interattiva.
Queste sezioni nel passato costituiscono una grossa parte dell’esperienza offerta da Attentat 1942 e vedono l’alternarsi di situazioni molto diverse tra loro, accompagnate da meccaniche spesso variabili. Detto in altre parole, capita di trovarsi davanti a flashback che sono dei semplici fumetti, altri che propongono alcune scelte, e altri ancora dove il gameplay sembra diventare quello di un’avventura grafica.
Proseguendo in queste sezioni, poi, si sbloccano nuove informazioni dell’enciclopedia, che spesso siamo portati a leggere per capire meglio il contesto narrativo. La storia, di fatto, resta il motore principale della progressione e il mistero che circonda la vita del nonno del protagonista ci accompagna per tutto il tempo.
Va detto che la trama parte in modo lento e con poche svolte narrative ma riesce ben presto a ingranare, diventando appassionante e spingendo il giocatore a giocare un flashback dietro l’altro, per poi ascoltare le interviste e raccogliere gli indizi. Chiaramente, siamo davanti a un gameplay limitato e per certi versi ripetitivo, dove si legge tantissimo, ma l’obiettivo di immergere il giocatore in una sorta di “indagine” del passato viene assolutamente raggiunto.
Peraltro Attentat 1942 riesce a incuriosire su dettagli più “intimi” della guerra, che riguardano la vita delle persone, le emozioni provate e le difficoltà superate giorno per giorno, le quali vengono ricostruite tra le varie interazioni. Il gioco, quindi, non cerca solo di intrattenere, ma punta a un obiettivo educativo più vasto.
Da questo punto di vista, Attentat 1942 è sicuramente riuscito e, pur essendo un titolo a basso budget, riesce a porsi come un’ottima esperienza narrativa, dove la curiosità del giocatore viene premiata con preziose conoscenze di fatti realmente accaduti.
Diversi stili che si incontrano
Attentat 1942 presenta un comparto tecnico davvero niente male che, pur non essendo troppo elaborato, riesce a dare dignità al prodotto finale. Il titolo alterna infatti riprese e foto reali con flashback a fumetti dalle animazioni non troppo elaborate ma, appunto, coerenti con lo stile generale.
Il comparto estetico è poi eccellente. Le interviste nel presente mostrano realisticamente persone reali, inquadrate con primissimi piani che si alternano a piccoli dettagli del loro portamento. Troviamo poi fotografie o video dell’epoca della guerra, inseriti realisticamente nelle varie situazioni. Lo stile fumettoso si addice invece ai flashback, che appunto vengono staccati completamente dal presente anche grazie a questa riuscita scelta estetica.
Infine, il comparto sonoro si conferma eccellente, grazie ad effetti convincenti, affiancati a musiche sempre adatte alle varie occasioni.