Le aziende sono sempre alla ricerca di nuovi modi per monetizzare i loro videogiochi. Uno dei metodi più efficaci sono le loot box, le quali sono diventate rapidamente uno dei sistemi più popolari ed efficaci per incoraggiare la dipendenza dal gioco d’azzardo dei giocatori. Tuttavia, i governi di diversi paesi hanno iniziato a guardare male questi elementi di casualità, perciò hanno dato origine a disegni di legge e regolamenti per proteggere i loro consumatori.
Australia: il gioco d’azzardo non è uno scherzo
l’Australia è una delle nazioni più dure per quanto riguarda la classificazione dei contenuti nei videogiochi. Pertanto era normale che il suo governo guardasse con una lente d’ingrandimento i sistemi di monetizzazione come le loot box, dato il loro potenziale impatto negativo su bambini e adolescenti.
Pochi giorni fa, il deputato indipendente Andrew Wilkie ha presentato un nuovo disegno di legge che cerca di modificare le linee guida dell’Australian Classification Board. Il suo obiettivo è quello di ridurre la presenza di loot box nei videogiochi limitando fortemente questi elementi.
La sua nuova legislazione proposta dal parlamentare australiano prevede che i titoli che includano loot box ricevano un punteggio di “R + 18”, cioè l’equivalente di “Mature 17 +”. In alcuni casi, ai giochi potrebbe essere negata una valutazione, il che significa che riceveranno il divieto di vendita a livello nazionale. Inoltre, la legge proposta mira a includere un avvertimento per i giochi che hanno loot box cosi da avvertire i possibili genitori e tutori.
Resta da vedere se questo nuovo disegno di legge si concretizzerà. I precedenti tentativi di Andrew Wilkie di frenare le scommesse sul suolo australiano hanno ricevuto scarso sostegno tra al governo. Tuttavia la sua lotta contro le loot box ha il sostegno di Andrew Wallace, deputato del Partito Nazionale Liberale del Queensland.
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