Oggi parliamo di Azuran Tales: Trials, un platform di vecchio stampo che unisce le meccaniche dei titoli a piattaforme con quelle di un action RPG sviluppato da Tiny Trinket Games.
Tanto tempo fa, durante l’era dell’impero Varan, un uomo creò un potente amuleto che racchiudeva un potere pari a quello degli dei.
Il dio della guerra Ostoros, la dea della luce Rayurna, il dio della prosperità Sover, il dio della Terra e della natura Azuran e la dea della magia Naru: questi i cinque dei che contribuirono a forgiare l’amuleto infondendovi il loro potere.
Non molto tempo dopo, la dea della notte e della pazienza Elos avverte la presenza di una potente forza malvagia che cerca di rubare l’amuleto.
Sventato il furto, la dea decide di spezzare in cinque parti l’amuleto e di nascondere i pezzi in luoghi inaccessibili ai comuni mortali e, soprattutto, lontani da quell’entità oscura.
La leggenda narra che colui che riuscirà a ricostruire l’amuleto otterrà il potere appartenuto ai cinque dei che lo hanno forgiato.
Da qui, quindi, ha inizio la nostra avventura: su ordine del dio della morte Drukandra – ritenendoci degni del compito – partiremo per un viaggio alla ricerca dei pezzi dell’amuleto perduti per le terre di Azuran. Non sarà semplice perchè sul nostro cammino troveremo Magrath, una misteriosa entità, che cercherà di ostacolarci scagliandoci contro ogni sorta di mostro; la stessa entità, inoltre, al fine di eliminarci avrà preparato numerose trappole.
Il nostro obiettivo sarà quello di riuscire a ritrovare tutti i pezzi dell’amuleto e ottenere il potere necessario per sconfiggere Magrath e salvare, quindi, il mondo dai suoi piani di conquista.
Gameplay
Azuran Tales: Trials ha una struttura piuttosto semplice, ovvero si presenta come un platform classico a scorrimento orizzontale con elementi action e da GDR. Saremo in grado, infatti, di potenziare il nostro personaggio col proseguire nella nostra avventura, per far ciò avremo tre diverse possibilità: tramite dei sigilli che troveremo e che ci daranno accesso ad alcuni potenziamenti, fermandoci agli altari delle varie divinità oppure trovando degli oggetti speciali, questi ultimi ottenibili battendo i boss.
La configurazione dei comandi è ben strutturata; l’assegnazione è così disposta: i tasti ZR per l’attacco, ZL per la difesa e B per il salto, mentre A ci permetterà di schivare. Il resto dei tasti, invece, ci consentirà di usare le abilità speciali a nostra disposizione. Il gioco, però, è affetto da numerosi bug che rendono mediocre quello che poteva essere un prodotto, tutto sommato, abbastanza interessante; uno dei problemi più gravi è il bloccarsi del nostro personaggio che si muoverà solo verso destra o verso sinistra, paralizzandosi, e impedendoci di attaccare o difenderci causando, quindi, la morte del giocatore.
Il problema del “blocco” del personaggio, difatti, ci impedirà anche di schivare le eventuali trappole sparse per le mappe, causando, anche in questi casi, una morte inevitabile. Le numerose morti saranno un ulteriore ostacolo al proseguimento del gioco dato che ogni volta perderemo la metà dell’oro accumulato; oro che sarà necessario per ottenere i potenziamenti che ci servono.
Questo loop di morti e perdita di risorse, con conseguente impossibilità di potenziare al meglio il nostro personaggio, renderà il prosieguo del gioco sempre più difficile e frustrante.
Le problematiche tecniche del gioco non sono ancora finite; ci troveremo spesso a colpire il vuoto nonostante i nostri attacchi vadano visibilmente a segno, indice che le hitboxes dei nemici non siano state fatte in maniera eccellente; in altri casi, invece, ci ritroveremo spinti via senza un apparente motivo ed a seguito di un colpo nemico, che però, a conti fatti, non dovrebbe avere quel tipo di impatto ed effetto.
Alcune problematiche sono presenti anche nel level design: in alcuni scenari gli elementi che fanno da sfondo copriranno alcune parti del livello in cui dovremo saltare per andare avanti, oppure trappole che potrebbero essere evitate senza alcuna difficoltà.
Il gioco, inoltre, presenta qualche problematica anche nello sfruttare le funzioni di Switch per giocare in modalità portatile o in modalità TV; in modalità portatile i vari testi su schermo risultano eccessivamente piccoli e ciò impedirà di leggere e capire quali vantaggi ci può portare un determinato potenziamento, oppure non riusciremo a leggere le varie pergamene che troveremo in giro.
La situazione migliora in modalità TV, ma anche qui sorge un piccolo problema: i bordi dello schermo non sono ben calibrati, tanto che alcuni testi rimarranno fuori dallo schermo rendendoli incompleti.
Si può dire che il tutto non brilla per comparto tecnico, e ciò lo rende poco appetibile agli occhi di chi cerca un’esperienza di gioco pulita e senza incappare in problemi anche meno gravi di quelli su elencati.
Grafica e sonoro
Per quanto riguarda i comparti grafico e sonoro il gioco riesce ad assestarsi sulla sufficienza. La componente grafica è piuttosto curata, con un impatto visivo abbastanza gradevole e un level design coerente con ciò che si vuole narrare.
Per il sonoro, invece, si poteva fare qualcosa in più per dare una maggiore immersività, alcuni colpi su nemici, che a schermo risultano incorporei, daranno lo stesso suono che avremo colpendo un nemico che indossa un’armatura, così come i versi fatti dai nemici saranno uguali per ognuno di loro, nonostante ce ne siano di diversi ad eccezione dei boss che avranno un suono diverso.