Probabilmente Back 4 Blood era uno dei titoli più attesi per questo ottobre; difatti, già dal suo primo annuncio, i videogiocatori appassionati del genere avevano iniziato a seguirlo con una certa curiosità e soprattutto riponendo nel progetto molte speranze visto che il titolo è stato sviluppato da Turtle Rock Studios, il creatore di Left 4 Dead, titolo che è riuscito nel tempo ad accaparrarsi e fidelizzare una schiera enorme di utenti.
In tutta onestà penso si possa dire che Back 4 Blood si sarebbe potuto chiamare direttamente Left 4 Dead 3, anche se rispetto alla serie originale, quest’ultimo lavoro propone una serie di innovazioni particolari che cercheranno di raggiungere e se possibile superare, il successo del titolo al quale si ispira. Prima di iniziare con la recensione la buona notizia che il titolo supporta il cross-play.
Back 4 Blood: storia e ambientazione
Il mondo ormai è in rovina e la popolazione mondiale ridotta ai minimi termini; il tutto è scaturito da una pandemia causata da un parassita chiamato Verme del Diavolo, la quale ha spazzato via le persone oppure ha riservato loro un destino ben peggiore, quello di diventare degli infestati. Queste creature molto simili a zombie, hanno agito da quando sono comparsi, con l’unico scopo di uccidere tutti gli altri esseri viventi, senza un’apparente ragione.
I pochi superstiti si sono riuniti in avamposti cercando di sopravvivere giorno dopo giorno. In uno di questi, precisamente a Fort Hope, un gruppo di veterani dell’apocalisse noti come Sterminatori, si è riunito per cercare non solo di portare avanti una strenua resistenza, ma di combattere per riappropriarsi del proprio mondo e del futuro.
Fort Hope sarà la nostra base operativa in Black 4 Blood, nella quale avremo a disposizione tutto ciò che il gioco ha da offrire: il poligono di tiro per provare tutte le numerose armi, l’armeria per personalizzarle modificandole esteticamente, la tenda per selezionare e modificare l’aspetto degli otto sterminatori, le varie selezioni per le modalità e le più importanti personalizzazione del mazzo e linee di rifornimento.
Meccaniche e gameplay
In Back 4 Blood impersoneremo uno degli otto sterminatori disponibili e, insieme ad altri 3 giocatori, dovremo completare i vari livelli proposti, sopravvivendo alle orde di zombie e mutanti vari e portando a termine anche determinati incarichi. La meccanica è semplice: partiremo da una zona sicura, dove potremo scegliere le carte del nostro mazzo da utilizzare (vedremo tra poco di cosa si tratta), comprare qualche arma e fare il pieno di munizioni, per poi attraversare ampie mappe uccidendo un numero esagerato di infestati e mutanti, fino a raggiungere un’altra zona sicura. Ovviamente non mancheranno gli imprevisti in mezzo alla nostra traversata, come il dover salvare degli ostaggi, far esplodere navi, ponti o gallerie, recuperare risorse e molto altro.
A ogni inizio livello si manifesta una delle caratteristiche principali di Back 4 Blood la quale renderà sempre diversa ogni partita, ovvero le carte corruzione imposte dal Game Director, una IA che si adatta allo stile dei giocatori durante la partita. Queste carte altro non sono che il fattore “imprevedibilità” della partita, dei modificatori i quali pongono delle condizioni particolari da portare a termine, oppure la presenza di determinati nemici o altri fattori. Riuscendo a soddisfare queste condizioni saremo ricompensati per gli sforzi profusi.
Per “difenderci” da questa ulteriore minaccia, avremo anche noi a disposizione delle carte con le quali costruire un mazzo. Ogni inizio livello potremo aggiungere alcune di queste carte, scelte casualmente dal nostro mazzo all’equipaggiamento, in modo da potenziare lo sterminatore in uso. Le carte saranno di diverse in quattro categorie:
- Forza: queste carte andranno ad aumentare la nostra capacità offensiva in vari modi, come potenziare i danni dei nostri accessori, degli attacchi in mischia, trasformare gli attacchi a mani nude in coltellate, o aumentare i danni inflitti con una tipologia di arma.
- Disciplina: miglioreranno il nostro livello di addestramento aumentando l’efficacia delle cure, la precisione, e la capienza delle munizioni.
- Rilfessi: aumenteranno di molto i danni inflitti nei punti deboli, velocità di mira, di cambio arma e ricarica.
- Fortuna: Aumentano gli slot degli accessori offensivi e curativi, le monete ottenute, possibilità che le uccisioni rilascino munizioni e molto altro.
Da questo puoi ben capire che in Back 4 Blood, costruire un mezzo su misura per te darà maggiori risultati che usare quello in dotazione standard con lo sterminatore, e posso confermarlo personalmente; difatti, dopo alcuni livelli dove faticavo parecchio a reggere il ritmo degli altri e sopravvivere fino alla fine, mi sono messo di pazienza creando dei mazzi che si potessero adattare a delle diverse situazioni, offensive, difensive o miste e il risultato è stato più che appagante.
Durante i livelli potremo imbatterci in delle carte casuali acquistabili con la moneta corrente del gioco (ottenibile soddisfacendo le condizioni delle carte corruzione e trovandola in giro) ma saranno nostre solo per quella partita, una volta tornati alla base scompariranno.
Qui entrano in gioco le Linee di Rifornimento, ovvero una specie di negozio dove spendere i punti rifornimenti che otterremo ogni volta completato un livello. Ogni linea metterà a disposizione determinati acquisti i quali, una volta completati tutti, faranno comparire una nuova linea di rifornimento. Oltre le carte per costruire un mazzo, avremo la possibilità di comprare elementi estetici per personalizzare armi e sterminatori, oppure per il nostro stendardo e logo.
Back 4 Blood offrirà 3 livelli di difficoltà disponibili tutti sin da subito:
- Recluta: la difficoltà consigliata a chiunque stia iniziando a giocare titoli di questo genere per la prima volta, ottimo per testare i mazzi di carte e gli sterminatori. Il lato positivo di giocare questo livello di difficoltà è che non c’è il fuoco amico e si subiscono meno danni, ma di contro i punti rifornimento ottenuti saranno dimezzati.
- Veterano: da provare una volta presa la mano su Back 4 Blood. I nemici faranno più male e il fuoco amico sarà presente anche se ridotto ma saprà ricompensarci con i punti rifornimento non dimezzati.
- Incubo: mai nome è stato più azzeccato e riservato agli esperti di Back 4 Blood. Serve una padronanza delle meccaniche e una conoscenza del mazzo e dello sterminatore notevole; i nemici faranno molto male e il fuoco amico sarà presente e pesante. Lato positivo, avremo un bonus ai punti rifornimento.
Modalità Sciame
Oltre che alla campagna multigiocatore e giocatore singolo, Black 4 Blood offre la modalità sciame dove, due team formati da 4 giocatori, si sfideranno in un deathmatch nel quale a turno impersoneranno gli Sterminatori o gli Infestati. Devo ammettere che, dopo averci giocato neanche troppo tempo, questa modalità non è riuscita a intrattenermi molto, probabilmente per le poche meccaniche presenti ma, ancora più probabile, per la bontà offerta dalla modalità originale, nettamente superiore.
Gli Sterminatori di Back 4 Blood
Avremo a disposizione otto personaggi fra i quali scegliere il nostro o nostri preferiti, e faremo bene a impratichirci con diversi sterminatori perché le partite non consentono a 2 giocatori di utilizzare lo stesso personaggio. Ogni Sterminatore, oltre ad avere delle abilità personali e un’arma secondaria unica, avrà a disposizione una carta che aiuterà tutta la squadra; fattore importante da tenere d’occhio quando si struttura un team.
Evangelo:
- Abilità 1: capacità di liberarsi dalle prese
- Abilità 2: rigenerazione della resistenza
- Bonus squadra: velocità di movimento
- Arma secondaria: macete
Karlee:
- Abilità 1: percepisce il pericolo
- Abilità 2: +1 inventario rapido
- Bonus squadra: +1 velocità d’uso
- Arma secondaria: Tec 9
Jim:
- Abilità 1: Le uccisioni di precisione aumentano i danni
- Abilità 2: velocità di mira
- Bonus squadra: danni colpendo i punti deboli
- Arma secondaria: 357 Magnum
Holly:
- Abilità 1: recupera resistenza con ogni uccisione
- Abilità 2: resistenza ai danni
- Bonus squadra: resistenza
- Arma secondaria: mazza chiodata
Ma’:
- Abilità 1: rianima gli alleati in maniera istantanea
- Abilità 2: +1 inventario di supporto
- Bonus squadra: +1 vita extra
- Arma secondaria: La Belga
Doc:
- Abilità 1: può curare i compagni con la salute bassa anche senza oggetti curativi
- Abilità 2: cure più efficaci
- Bonus squadra: resistenza alle contusioni
- Arma secondaria: M9 Beretta
Hoffman:
- Abilità 1: può produrre munizioni con le uccisioni
- Abilità 2: +1 slot oggetto offensivo
- Bonus squadra: capienza munizioni
- Arma secondaria: M1911
Walker:
- Abilità 1: le uccisioni di precisione aumentano la precisione generale
- Abilità 2: danni aumentati
- Bonus squadra: aumenta salute
- Arma secondaria: Glock 23
Tecnicamente parlando
Back 4 Blood graficamente si presenta solido anche se sicuramente non stupisce, soprattutto a causa della (giustissima) natura cross gen. Le mappe sono davvero molto varie grazie all’alternanza di ambienti aperti e chiusi, i quali risultano entrambi ben dettagliati. Validi anche se non molto ispirati, sia i modelli degli Sterminatori che quelli degli Infestati.
Sul sonoro dobbiamo veramente apprezzare il lavoro fatto da Turtle Rock Studios su Back 4 Blood; gli effetti sonori delle armi sono impeccabili e aiutano a trasmettere quell’atmosfera adrenalinica che il titolo vuole offrire. Anche il doppiaggio degli Sterminatori è molto curato e le loro frasi di interazione, anche se ovviamente dopo un po’ ricadono nel ripetitivo, sono azzeccatissime e donano loro una personalità distinta. Aggiungiamo poi il fatto che alcuni frangenti molto concitati del gioco ci daranno la possibilità di sterminare gigantesche orde di infetti con Aces of Spades dei Motörhead come sottofondo e si capisce il livello qualitativo offerto.
Il gameplay di Back 4 Blood a livello di comandi è strutturato molto bene, immediato e soprattutto non soffre di input lag, fattore importantissimo per la tipologia del titolo. D’altro canto sorgono alcune piccole problematiche legate al matchmaking della campagna in quanto a volte risulta troppo lungo, ma quelle più “pesanti” sono causate dai compagni di gioco.
Affrontando Back 4 Blood in modalità giocatore singolo, saremo accompagnati da altri 3 sterminatori con una IA non proprio adeguata; mentre un infestato mi portava via, loro 3 mi guardavano e non intervenivano, fino alla mia morte. Prendono l’iniziativa solo quando il nemico gli è addosso e a volte risulta essere troppo tardi.
Questo è un problema al quale non darei troppo peso, visto che comunque la stragrande maggioranza degli utenti interessati a Back 4 Blood lo sono perché hanno intenzione di giocarlo in multigiocatore. Anche qui però entra in gioco il fattore compagno casuale; a volte basta un membro del team, soprattutto nelle difficoltà avanzate, per mandare all’aria tutta la missione non coordinandosi col gruppo e causando il dover ripetere la missione dall’inizio.
C’è da dire però che, se giocato con altri 3 amici e coordinandosi, Back 4 Blood diventa un titolo imperdibile e il voto finale di questa recensione può essere aumentato notevolmente.
Durante le mie molte ore a sterminare Infestati su Back 4 Blood in tutte le modalità che il titolo offre, non ho rilevato nessun bug di sorta.