Baldo: The Guardian Owls è l’opera ideata dal piccolo studio italiano NAPS Team ed è diventato noto nel corso del tempo soprattutto per i suoi richiami ad altri videogiochi. L’impatto estetico, infatti, richiama le opere dello Studio Ghibli e della serie di videogiochi di Level-5 Ni no Kuni (il protagonista ricorda un po’ Evan di Ni no Kuni II: Il destino di un regno). L’atmosfera, invece, vuole rievocare The Legend of Zelda, coi suoi enigmi e dungeon (e puoi anche rompere i vasi altrui). L’opera dei NAPS Team sarà riuscita a coinvolgerci positivamente? Scopriamolo insieme nella nostra recensione per Xbox One!
Baldo: un cuore puro
La trama di Baldo: The Guardian Owls non sconvolge, ma intrattiene con efficacia. Ha il retrogusto di una fiaba, in bilico tra il mondo magico dei Ghibli (con tanto di creature bizzarre) e una classica storia fatta di eroismo e buone azioni. Noi vestiremo i panni di Baldo, eroe che non brilla di certo per carisma ma, sorpresa delle sorprese, è destinato a grandi cose.
L’accesso all’interessante lore del mondo ci viene praticamente offerto subito dal nostro amato nonnino e, altrettanto velocemente, conosceremo uno dei comprimari che ti invitiamo a non sottovalutare (soprattutto per la risoluzione degli enigmi).
Come ogni futuro eroe che si rispetti, all’inizio baldo non ha armi, né poteri, né missioni stravaganti. Si inizierà con piccole mansioni (le missioni secondarie non spiccano per bellezza e varietà) cercando di aiutare gli abitanti del villaggio e familiarizzando con i comandi. Ed è proprio aiutando a cercare delle galline di una contadina – cara amica del nonno – che piomberemo (letteralmente) nel primo piccolo e affascinante dungeon. Da qui in poi, la via dell’eroe si schiuderà gradualmente, senza grandi colpi di scena ma in modo piacevole. Il tutto per creare una fiaba longeva ma minata da quache problema che potrebbe portare a fermarsi prima del tempo.
Gameplay a sorpresa
Il gameplay di Baldo: The Guardian Owls è una sorpresa e non completamente in positivo. Non c’è un tutorial esaustivo, non ci sono indicazioni chiare, i menù non sono comodi (e neanche esteticamente accattivanti) e la risoluzione dei numerosi enigmi spetta interamente all’utente.
Se da una parte il piacere di scoprire le cose da solo, di sperimentare le proprie abilità e di utilizzare gli oggetti in modi inediti (un vaso si può rompere ma può anche essere utilizzato per attivare un pulsante lontano o per uccidere i nemici) può essere un’ottima sfida per gli amanti del genere, dall’altra oggi non si è più abituati a una struttura simile, che richiede tempo, pazienza e innumerevoli tentativi a vuoto.
Qui qualsiasi cosa potrebbe essere utile per la risoluzione dell’enigma di turno. Lo stesso comprimario ha una sua utilità: potremo dirgli di fermarsi e questo ci permetterà di lasciarlo su un pulsante, ad esempio. Ci fermiamo qui per non togliere altre sorprese ma sì, Baldo richiede un costante pensiero laterale e purtroppo non è sempre intuitivo. Anzi… ti capiterà spessissimo di girare a vuoto cercando un punto in cui interagire o una leva nascosta (il level design non aiuta moltissimo, spesso la leva da tirare non si vede oppure è decisamente troppo mimetizzata col resto).
Se a questo aggiungiamo un notevole backtracking, una lentezza costante dell’avventura e un sistema di combattimento approssimativo e confuso, il gameplay di Baldo continua a perdere punti. Basti pensare che il tasto “azione” combacia col tasto “spingi” e il tasto “parla” oltre che col tasto “entra”. Capiterà un sacco di volte di dare colpi di spada a vuoto…
Come se non bastasse, volendo approfondire il combattimento, va segnalato che Baldo dispone di una schivata totalmente inutile, visto che spesso verrai colpito anche durante una capriola. Per quanto riguarda l’energia, il nostro eroe ha i classici cuori rossi a schermo, che possono essere ricaricati con l’utilizzo di diversi oggetti. Gli sviluppatori hanno inserito con uno degli ultimi aggiornamenti anche una modalità “assistita” che permette all’energia di Baldo di ricaricarsi da sola ma la ricarica è molto lenta e l’agevolazione non è enorme (ma comunque può aiutare). Inoltre questa modalità va a ritoccare anche i punti segnalati dalla mappa rendendola più ricca e utile.
Grafica e sonoro
Si può dire tutto di Baldo: The Guardian Owls ma il lavoro grafico è notevole, soprattutto per alcune location veramente molto curate e con una cura ai dettagli lodevole. Certo l’originalità cede il passo a un colpo d’occhio che suona – ancora una volta – come omaggio dell’universo dello Studio Ghibli ma il tutto funziona egregiamente (inclusi anche gli effetti luce-ombra davvero ben riusciti).
Positivo anche l’utilizzo del cel-shading per i personaggi la cui estetica è coerente con la narrazione e col mondo che li circonda. Molti bug segnalati quando uscì il gioco, sono stati risolti e anche il frame rate risulta essere abbastanza stabile. Purtroppo bisogna segnalare dei caricamenti spesso troppo lunghi quando si entra o esce da un dungeon (elemento che va a spezzare notevolmente il ritmo, già lento, dell’opera).
Anche il sonoro è molto curato. Le tracce funzionano e accompagnano l’avventura in modo efficace e difficilmente stancheranno. Purtroppo anche qui l’originalità non è sovrana. Basti pensare all’allegro jingle che irrompe non appena risolvere un enigma o sbloccheremo un passaggio. Eh già, ti ricorda qualcosa?
DLC gratis
The Three Fairies è il primo DLC di Baldo: The Guardian Owls ed è totalmente gratuito. Questa gradevole aggiunta, da giocare preferibilmente dopo aver finito l’avventura principale, ha una durata di tutto rispetto ma non cambia molto le carte in tavola (soprattutto in merito alla tipologia di enigmi). In ogni caso è un extra notevole e che non può che far felici gli appassionati. Da segnalare che per giocare avrai bisogno di uno slot di salvataggio libero con cui potrai gestire unicamente l’avanzamento di questo DLC.