Baldur’s Gate 3, dopo un lungo periodo in accesso anticipato e dopo ancor di più attesa, è finalmente arrivato nella sua versione PC, mentre per la controparte PlayStation 5 dovremo pazientare ancora un po’ fino a settembre. Recensire questo titolo in ogni suo minimo dettaglio, se fattibile, è un’impresa titanica, della quale non credo di potermi fregiare.
Ho giocato il titolo di Larian Studios perdendomi nel suo mondo, scoprendo cose fino al momento ultimo dello stendere la recensione e rimanendo sorpreso da tutto ciò che il titolo ha da offrire.
Baldur’s Gate 3: la tua storia
È difficile parlare della trama di Baldur’s Gate 3, semplicemente per il fatto che, una volta superati i primi step obbligatori (nei quali dovremo già prendere decisioni pesanti), avremo così tante scelte da fare per proseguire nell’avventura che la narrazione sarà la cosa più distante dalla linearità in assoluto.
Iniziato il gioco dovremo già fare la nostra scelta, ovvero se creare da zero un nostro personaggio originale, scegliere uno di quelli pre-costruiti dal gioco (origine), o l’interessantissimo personaggio afflitto dall’Oscura Pulsione. Già da questa scelta ci saranno delle conseguenze, perché a seconda della nostra razza saremo ben visti o meno da altri gruppi di individui.
Tornando all’interessantissima oscura pulsione, quest’ultimo è un personaggio personalizzabile in tutto e per tutto, ma che propone delle meccaniche particolari e delle sfaccettature della storia esclusive. L’oscura pulsione è una forza crescente dentro il nostro personaggio, il quale del suo passato ricorda solo che è stato costruito sul sangue, senza dettagli aggiuntivi.
In ogni momento l’oscura pulsione ci darà accesso a scelte non fruibili da altri personaggi, ma come ci si può immaginare, sono scelte pesanti, spesso disturbanti e che possono sfociare in un bagno di sangue. Decidendo di lasciarci andare alla pulsione o di combatterla, apriremo dei percorsi narrativi esclusivi.
La trama base, sia che decidiamo di usare un personaggio creato da zero che uno origine, ci vedrà fatti prigionieri e infettati da un parassita che dimora dentro al nostro corpo, mentre saremo a bordo di una aeronave mind flayer. Questo parassita ci darà anche diversi poteri, e in qualche modo sembra collegare le menti di chi è infetto da quest’ultimo. Dopo una rocambolesca fuga ci ritroveremo in un territorio sconosciuto, e da lì, muovendo i primi passi, ci si parerà davanti l’infinito, non quello di Leopardi ma riferito alla vastità dell’avventura offerta da Baldur’s Gate 3.
Uno degli elementi che lascia a bocca aperta di Baldur’s Gate 3 è proprio la narrazione. Ogni nostra azione o scelta avrà delle conseguenze, che porteranno ad altre scelte con altrettante conseguenze, e così fino alla fine, in intrecci di trama che riescono a presentarsi davanti anche tanti capitoli dopo, quando pensavamo che l’uccisione di un dato personaggio o quel “sì” detto precocemente, fossero passati inosservati. Non c’è molto da aggiungere, o meglio ci sarebbe troppo, ma il tutto si riassume che dal punto di vista della narrazione, questo titolo setta davvero degli standard molto alti per il genere, e non solo.
Un gameplay da esplorare
Il sistema di combattimento di Baldur’s Gate 3 è molto simile a quello già visto nei due Divinity: Original Sin, con combattimenti a turni nei quali potremo far compiere diverse azioni ai nostri eroi, ovviamente relative alle proprie capacità o specializzazioni, e sopravvivere a quelli dei nemici.
Ma non è così semplice. Anche parlando puramente di gameplay, le scelte che Baldur’s Gate 3 offre al giocatore sono davvero molteplici. L’ambiente circostante sarà un elemento fondamentale per la riuscita dei combattimenti, dove un nemico del quale non riusciamo a superare le altissime difese fisiche, potrebbe essere facilmente eliminato con una raffica di vento che lo spinge giù da un burrone, così come potremo utilizzare a nostro favore fuoco, ghiaccio, veleni e tutto il resto
Gli scenari possibili sono davvero tanti: interagire con l’ambiente e capire per bene le abilità dei nostri personaggi sarà una pratica essenziale. Ogni situazione o enigma ha sempre diversi modi più o meno funzionali per essere risolto, e qui le abilità di movimento ci verranno in aiuto fornendoci strade che pensavamo impensabili per risolvere le situazioni.
Dungeons & Dragons fatto videogioco
Tutto il sistema di abilità del gioco ruota sulle regole della quinta edizione di D&D, cosa che farà felici gli appassionati del gioco di ruolo cartaceo, ma non andrà a complicare la vita a chi non ne ha mai esplorato il mondo.
Certo è che i giocatori che conoscono bene le regole di questa edizione, avranno la vita più facile nel creare delle sinergie che renderanno i loro personaggi quasi inarrestabili. In diverse situazioni, proprio come nel gioco cartaceo, ci verrà chiesto di tirare un dado per determinare il successo o il fallimento della nostra azione, tiro che andrà a basarsi su diversi parametri. Il fallimento o la riuscita di questo lancio del dado, andrà ad aggiungere altre opzioni e altri scenari possibili all’azione che stiamo compiendo, e indovina un po’? Si, ci saranno conseguenze anche su questo.
Durante le nostre avventure nei Forgotten Realms, caratterizzati davvero ottimamente e che rispecchiano tutto il loro giustificato fascino, avremo la possibilità di allestire un campo base, sempre a condizione che nei paraggi non ci siano nemici. In questa zona sicura potremo compiere diverse azioni, come riposare per ripristinare la salute, o anche interagire con i nostri compagni di viaggio. Spesso parlando con questi ultimi daremo il via a missioni secondarie personali degne della trama principale.
Insomma a ogni passo in Baldur’s Gate 3 si ha la sensazione di poter fare e di poterlo fare anche in un altro modo, e credimi, fare sesso con un orso è solo la punta dell’iceberg, con il pensiero che inesorabilmente tornerà alle scelte effettuate poco prima, rimuginando sul fatto che siano giuste o sbagliate. Questa sensazione si amplifica a dismisura se si decide di giocare lo scenario dell’oscura pulsione menzionata prima.
Dal punto di vista tecnico, niente da aggiungere sulla grafica e sul sonoro: entrambi riescono a svolgere il loro ruolo in maniera esemplare, con la prima che trasuda il fascino dei Forgotten Realms e dei vari personaggi da ogni poro, e la seconda che aiuta il giocatore a immergersi in questo fantastico mondo, con suoni e musiche sempre adatti alla situazione.
Baldur’s Gate 3 presenta però diversi bug minori, ma in un titolo mastodontico e di questa portata, non è una sorpresa, ma c’è anche da dire che nessuno di questi inficia in maniera pesante l’esperienza di gioco.