Ratalaika Games è una casa di sviluppo che si concentra sul dare spazio e riflettori a giochi indie e vecchie glorie, portando sulle console moderne dei titoli semi sconosciuti che a modo loro hanno fatto la storia delle console del passato, come Gynoug. Con Ratalaika Games c’è un continuo rapporto di odio e amore: da capolavori riportati sulle varie console, a titoli indie che proprio non riescono a brillare, con un’idea di sviluppo di fondo che forse viene leggermente a mancare.
Questo è il caso di Ball laB, un platfrom minimal sviluppato da Ratalaika Games e pubblicato da Eastasiasoft Limited, che vorrebbe far divertire risultando però alla fine dei conti soltanto come un prodotto dalla graduale passività che non riesce a far breccia nelle menti dei giocatori. Dobbiamo però ammettere che l’idea di fondo si è rivelata davvero valida… se soltanto fosse stata sviluppata con maggiore attenzione e fantasia!
Si entra subito in azione: in Ball laB l’unico controllo da utilizzare è il tempismo
Appena avviato il titolo ci scorreranno davanti i classici loghi delle case di sviluppo con infine un’immagine con i comandi da utilizzare: la levetta analogica sinistra sarà utilizzata per spostarsi all’interno dei livelli di gioco, R1 per muoversi a velocità maggiore, e X per saltare. Saranno questi tre gli unici comandi che ci serviranno durante tutta l’esperienza di gioco su PlayStation 4.
Una volta passata la schermata dei comandi ci ritroveremo nel menù, che non sarà altro che un “livello 0“: la schermata di titolo sarà essa stessa il primo livello da affrontare, non conteggiato poiché utilizzato solo come espediente per rendere la schermata di selezione principale più interattiva.
Superato il menù principale verremo da subito catapultati nel primo livello: non sarà altro che uno spazio relativamente molto piccolo, che non serve altro che a far comprendere al giocatore la caratteristica essenziale del titolo: i livelli non cambiano, semplicemente verranno svelate nuove porzioni di mappa ad ogni nostro obbiettivo raggiunto, andando a comporre così una mappa di gioco grande abbastanza da tenerci impegnati anche per decine di minuti su un singolo livello pieno di insidie. C’è un piccolo importante dettaglio di cui tener conto: se si toccherà un ostacolo, si perderà una vita… dovendo così iniziare l’intero stage da capo.
Fin dall’inizio i livelli presentano una difficoltà graduale, che aumenta sempre più man mano che si avanza a blocchi di 10 stage per volta. Il gameplay risulta fin da subito semplice e immediato: utilizzando soltanto i tre comandi precedentemente elencati si prenderà subito il pieno controllo della situazione, riuscendo a padroneggiare la tecnica necessaria all’avanzamento soltanto dopo i primi 3-4 livelli di riscaldamento, relativamente semplici.
La schermata di gioco si presenterà in maniera molto spartana, mostrando unicamente il livello di gioco assieme ad una finestra, posizionata nella parte superiore dello schermo, che indica il numero delle vite perse e il numero del livello.
Il gioco si incentra principalmente sulla sfida, andando addirittura a prendersi gioco del giocatore stesso, particolare che personalmente ha fatto sorridere: al livello 17 ci ritroveremo all’interno di un bivio, decidendo se proseguire verso il punto A o il punto B del livello. Nel caso in cui la scelta del punto da raggiungere si dovesse rivelare corretta, il livello proseguirà naturalmente come fatto finora; viceversa se si dovesse scegliere il percorso sbagliato da raggiungere, una scritta a caratteri cubitali in stile 8-bit apparirà in alto a sinistra della schermata recitando “LOL”. Un dettaglio che fa decisamente sorridere.
Minimal non vuol dire superficiale: Ball laB vuole toccare uno stile semplice, non riuscendoci, facendo sembrare il comparto sonoro e grafico molto pesanti
Lo stile minimal, quando utilizzato correttamente, può diventare davvero il dettaglio che fa la differenza all’interno di un titolo. In Ball laB questo stile viene sfruttato male, proponendo dei livelli in una gradevole grafica grafica 8-bit, ma notevolmente appesantita dai colori utilizzati, quali grigio e nero, con un leggero filtro violaceo di background.
Durante un’esperienza di gioco breve, il pattern dei colori potrebbe anche risultare piacevole, ma se l’esperienza di gioco dovesse rivelarsi prolungata, con sessioni a partire dai trenta minuti in poi, questi colori rischiano di diventare molto pesanti alla vista, quasi soporiferi, causando passività. Un utilizzo di un pattern di colori più ampio non avrebbe fatto certo male.
Stesso discorso vale anche per il comparto sonoro: durante la nostra avventura, tra un livello e un altro, verranno riprodotte in loop delle tracce audio in 8-bit anche molto accattivanti, carine da ascoltare per un paio di volte ma nulla di più: in sessioni di gioco prolungate il comparto sonoro, sebbene ben curato, potrà risultare addirittura fastidioso, portando il giocatore ad abbassare l’audio del suo televisore/monitor per godere di un’esperienza di gioco quanto più piacevole possibile.
Spazi e collisioni integrati molto bene: peccato non si possa dire lo stesso per i comandi
Durante l’esperienza di gioco risulterà molto appagante superare un livello di qualsiasi difficoltà, in quanto le collisioni sono state integrate perfettamente all’interno del titolo, non risultando per nulla fastidiose, quindi non andando ad incappare nei soliti problemi riguardanti i titoli di questo genere: in sostanza, si perderà una vita soltanto se effettivamente si andrà a colpire un ostacolo, e non se lo sfioreremo o simili.
Inoltre, quando ci si ritroverà sul ciglio di una piattaforma, la biglia tenderà a vacillare lentamente fino a cadere del tutto verso il basso, creando dunque uno scenario fisico più o meno realistico. Dettaglio molto apprezzato che non va a creare una cornice statica in un contesto fisico e gravitazionale.
Purtroppo ci sono delle annotazioni da riportare per ciò che riguarda l’input dei comandi, che non risulterà efficace più di qualche volta: il comando impartito via joypad a volte non viene letto, rischiando di far perdere una vita al giocatore in una zona avanzata di uno stage difficile. Si riscontrano problemi di questo tipo col comando X, dunque del salto.
Tirando le somme…
Ball laB si presenta come un titolo molto carino da giocare, ma nulla di più. L’esperienza di gioco viene gravemente compromessa da uno stile che più che definire minimal, definirei superficiale. Si tratta di un progetto dalle buone potenzialità, sfruttate male purtroppo: in fin dei conti i livelli sono divertenti da giocare, ma dopo un quarto d’ora di gioco viene già voglia di spegnere la console a causa dei dettagli sopra citati. La versione utilizzata per la recensione è per PlayStation 4. Il titolo viene venduto sul PlayStation Store al prezzo di 4,99€.