Dopo esserci fermati per le feste natalizie (oh è stato Natale/Capodanno anche per noi in iCrewPlay!), ci eravamo lasciati con la nostra rubrica Old But Gold, in cui avevamo parlato dell’ottimo, ma purtroppo poco conosciuto, Yume Nikki. Però le feste sono ufficialmente concluse ed è quindi arrivato il momento di riprendere con le buone abitudini di un tempo, tra cui portarti alla scoperta dei giochi di un tempo che fu.
E mai affermazione più azzeccata visto che oggi parleremo di un gioco che sei nato nella decade ’80 sicuramente conoscerai, anche solo per sentito dire, ma se sei un figlio degli anni ’90, o peggio del 2000 in poi, secondo me farai fatica a ricordare. Oggi parliamo di Battletoads & Double Dragon: The Ultimate Team.
Piccolo disclaimer: qui parlerò della versione per NES del titolo perché è quella tecnicamente più impressionate, ma sopratutto perché è quella con cui ho più ricordi. Battletoads & Double Dragon è uscito anche per Super Nintendo, Mega Drive e Game Boy, con versioni altrettanto ottime.
Battletoads & Double Dragon ovvero il gioco delle rane e dei dragoni
Era il ’93, avevo 8 anni e me lo ricordo come se fosse ieri, in radio davano ancora “Sei un mito” degli 883 e io con le mie mani nutellose guardavo, come tutti i bambini dell’epoca, Holly & Benji (no, non era Captain Tsubasa, era Holly e Benji). Era pratica comune al tempo, ma anche oggi, ricevere il videogame nuovo per il proprio compleanno, quindi tutto contento, andai con mia madre a scegliere un titolo da aggiungere alla mia collezione, fremendo al solo pensiero di poter infilare una cartuccia nuova dentro il mio NES.
Al tempo andavano fortissimo le Tartarughe Ninja e alla RARE (quella di Donkey Kong Country per capirci) hanno la bella pensata di creare questa serie, che ti puzza un po’ di plagio delle Tartarughe Ninja, ma con il senno di poi, perché tu ad 8 anni mica lo sapevi che cos’era un plagio, Battletoads.
Il concetto è semplice, togli le tartarughe e metti delle rane, diminuisci il rooster da 4 a 3, non farle allenare da un topo e togli i nomi di grandi artisti italiani, et voilà abbiamo i Battletoads! Cambiamo un attimo visione, al tempo tuo padre aveva un bar e nei bar del tempo, era impossibile non trovare un bel cabinato arcade. Era la moda, era il marketing, era che anche se il gioco faceva schifo ci giocavi comunque perché eri li al bar e funzionava a forza di £ 500, quindi partiva il contest con gli amici (altro che online).
Uno degli titoli più famosi al tempo, ma direi della storia, era Double Dragon, che spero tu conosca (altrimenti che ci state a fare qui? Queste sono le basi!). Spostiamoci ancora, questa volta negli USA, dove si incontrano i dirigenti di queste due saghe, ovvero RARE e TECHNOS, che si dicono: “Oh sai che c’è, io i miei due ragazzi che tirano mazzate insieme alle tue rane ce li vedo proprio bene”. E fu così che i due brand si fusero, per dar vita ad una dei giochi più eccellenti che gli anni ’90 ci hanno regalato.
Di base fare una fusione è un compito molto rischioso, bisogna prendere quanto di buono c’è da una parte a dall’altra, metterli insieme e creare qualcosa di completamente nuovo, ma che comunque faccia ricordare le parti migliori dei due franchise.
Il fatto che oramai le due saghe siano finite per lo più nel dimenticatoio (a parte quello schifo del reboot di Battletoads uscito qualche tempo fa in esclusiva Xbox, il quale non ha un’unghia dello charme dell’originale, no davvero, sopratutto a livello di character design, più sotto ti lascio un’immagine di ciò che era e ciò che è diventata la cattiva di Battletoads…fai tu le valutazioni) non aiuta di certo a farti credere che questo gioco al tempo fu un super affare per entrambe le compagnie, ma soprattutto una delle perle più fini che gli anni ’90 ci abbiano mai regalato.
La Dark Queen vuole conquistare la galassia!
Ma parliamo un po’ di quello che è Battletoads & Double Dragon: è passato parecchio tempo da quando Zitz, Rash e Pimple (ovvero i Battletoads), hanno sconfitto la loro acerrima nemica Dark Queen, quindi si possono crogiolare tranquillamente al dolce far niente, ma, come sappiamo bene, la pace non è cosa che dura a lungo, soprattutto in un videogame. Se poi la Supercattiva/Supergnocca si allea con Boss Shadow, il cattivo della serie Double Dragon i quali decidono di far esplodere la luna, capisci bene che i Battletoads hanno davvero ben poco di cui stare tranquilli.
Quindi le nostre tre rane decidono di allearsi con i fratelli Billy e Jimmy (i protagonisti Double Dragon) per riuscire a sconfiggere il nuovo duo del terrore che minaccia di far saltare in aria la galassia e quindi anche la terra. Grazie a questo assurdo incipit, che serve semplicemente come pretesto a farci tirare calci e pugni a destra e manca ed è pieno di clichè dell’intrattenimento anni 80/90, inizierai la tua avventura.
Più Battletoads che Double Dragon
Una delle primissime cose che saltano all’occhio è che il gioco di per se è molto più incentrato sui Battletoads piuttosto che sui gemelli del dragone, questo specialmente per quanto riguarda l’ambientazione, molto fantasiosa e spaziale piuttosto che urbana come quella vista nella serie Double Dragon. Stonerà il fatto che se sceglieremo Billy o Jimmy, dovremo affrontare topi antropomorfi e robot che sembrano usciti da un film di fantascienza.
I personaggi dell’universo del doppio drago vengono utilizzati, più che altro, come boss di fine livello; per citarne alcuni avremo Abobo che uscirà a torso nudo, come uno spogliarellista ingaggiato per la festa della donna, nel suo classico sfondamento di un muro oppure Roper Machine Gun il quale ti darà parecchio filo da torcere.
Tuttavia tutto questo c’era da aspettarselo, visto che il gioco di per sé, è stato creato da RARE, Technos ha solo dato in prestito i suoi personaggi senza metterci minimamente il naso nello sviluppo, però tutto ciò non mina minimamente quello che interessa il videogiocatore medio, cioè il gameplay, anzi, tutto funziona alla perfezione.
Uno dei punti che rende davvero spettacolare questo gioco, è il finissimo design degli stage mai banali, colorati e soprattutto ognuno diverso dall’altro, anche i nemici. I nostri avversari cambieranno di livello in livello, in più sarà sempre differente il modo in cui dovremo sconfiggerli; tra robot con gambe lunghe, che una volta distrutti potremo utilizzare come bastone e altri che verranno uccisi conficcandoli (letteralmente) nel terreno, si vede l’assoluto impegno che RARE ha messo per costruire questa avventura.
Ogni livello sarà un tripudio di calci e pugni, tuttavia ci saranno dei punti dove il tema principale del gioco verrà cambiato dando una grossa varietà al gioco, mi riferisco agli stage che ci vedranno in sella a delle moto volanti (sì le stesse che non hai mai superato in Battletoads) oppure a quelli dove saremo a bordo di navicelle spaziali in un rifacimento (molto riuscito) di Asteroids.
Ma attenzione, queste parti del titolo saranno ostiche e dovremo sudare molto più che le proverbiali sette camicie…come tutto il gioco del resto. Ogni opera targata Battletoads era di una difficoltà assurda, questo, invece, riesce ad essere dolce nelle prime parti dandoti il tempo di capire come approcciarsi ai comandi, ma ti catapulterà in un mondo di bastardaggine pura dal terzo livello in poi, dove, a meno che tu non sia un grandissimo credente, il tuo fattore bestemmiogeno salirà alle stelle.
Come la maggior parte degli esponenti dell’epoca, anche questo Battletoads & Double Dragon, avrà una modalità multiplayer (faccio senza dirti che non c’è l’online vero?), questo renderà la sfida (leggermente) più facile, visto che i nemici su schermo saranno gli stessi della modalità single player, tuttavia ciò renderà il tutto molto più divertente, a patto che passiate sopra al leggero sfarfallio che si avrà su schermo, cosa abbastanza ovvia per le limitate capacità hardware del NES.
All’inizio della modalità cooperativa dovrai decidere se dare la possibilità al tuo compare di poterti picchiare e toglierti energia, io consiglio di non attivare questa opzione, poiché non c’è nulla di più frustrante che ricevere un calcione in mischia dal vostro alleato, anche se, devo ammettere, che spingere il tuo amico giù da un baratro da una soddisfazione non indifferente. Distruggerai un’amicizia, verissimo, ma è una cosa veramente divertente.
Come dicevo prima, i livelli sono davvero ben fatti, con una palette di colori veramente sparati come ad esempio il rosa shockin, verde acceso e blu elettrico avranno la predominanza e anche le animazioni dei personaggi saranno molto fantasiose, con mascelle che arriveranno a terra all’arrivo di un boss di fine livello, oppure le rane che si trasformano in campane durante alcune parti di gioco. Tutto ciò aumenta il sense of humor, di cui è intriso il gioco, il che riesce alla fin fine a non prendersi troppo sul serio, come è giusto che sia.
Lo giochiamo ancora oggi?
Detto ciò qualsiasi amante del genere piacchiaduro dovrebbe provare almeno una volta nella vita, Battletoads & Double Dragon è divertente, fracassone e rende giustizia sia ad una saga che all’altra, nonostante qualche pecca qua e la, principalmente per la grande difficoltà che questo titolo offre. La domanda che mi pongo sempre quando gioco a questi titoli old school è: ma è ancora divertente al giorno d’oggi? E’ invecchiato bene oppure sente il peso degli anni? La risposta è sì, Battletoads & Double Dragon, sei invecchiato tremendamente bene ed è una goduria giocarlo ancora al giorno d’oggi, nonostante i 30 anni che si porta sul groppone.