Sviluppato da Killbug Studio e pubblicato da Cooking and Publishing, Beach Cafe: Caribbean Sand è un’avventura grafica punta e clicca con puzzle ed enigmi ambientali in cui dovrai risolvere un mistero ambientato, appunto, in un beach cafe.
Noi abbiamo vissuto questa brevissima avventura su Nintendo Switch . Sei pronto a scoprire la nostra recensione e ad avventurarti un luogo soleggiato ma abbandonato dal tempo?
Beach Cafe: Caribbean Sand – un mistero poco misterioso
Beach Cafe: Caribbean Sand ha una trama decisamente blanda e per niente originale. Per farla breve, nostro nonno è scomparso in circostanze misteriose e noi decidiamo d’indagare per cercare di capire che cosa può essere mai successo. Tutto qui.
Il luogo della nostra ricerca è un beach cafè gestito proprio da nostro nonno e che, a quanto pare, è chiuso da diversi anni. Ad attenderci, infatti, è un edificio abbandonato, decadente ma che ha più di un mistero ad aspettarci. Misteri ben celati dietro a enigmi (concatenati tra loro) che non spiccano mai per grande originalità.
La complessità narrativa del titolo non è affatto elevata anzi, la mole di testi presenti è bassa, così come è basso il legame che si crea tra noi e il mistero stesso. Infatti, più che scoprire il mistero, a muoverci fino al “to be continued” sono gli enigmi e la loro risoluzione. La storia, come detto, è raccontata poco e quel poco anche abbastanza male, scarseggiando in contenuti e non riuscendo a creare alcun tipo d’empatia col giocatore.
Il problema principale di questa debolezza risiede nel fatto che Beach Cafe: Caribbean Sand è una sorta di piccolo prologo la cui conclusione giunge decisamente presto e non riesce a lasciare neanche uno spunto accattivante per voler continuare. Ma passiamo ad analizzare il gameplay.
Un punta e clicca convertito male
Beach Cafe: Caribbean Sand è un punta e clicca decisamente classico con tanto di cursore a forma di mano che potrai far vagare in giro per le varie mappe. Purtroppo, nonostante una struttura semplice, l’opera di Killbug Studio è afflitto da diversi problemi di una certa rilevanza.
Il primo problema è dovuto dall’assenza di un tutorial così come la totale assenza di un menù di pausa. L’unica opzione che spunta fuori è se vuoi uscire dal gioco perdendo i progressi fatti fino ad ora. Questo perché le altre opzioni legate prevalentemente al sonoro e alla lingua sono visibili esclusivamente nella schermata iniziale.
Ma torniamo al gioco, una volta preso possesso del nostro cursore potremo navigare lungo lo schermo come preferiamo e noteremo subito alcuni piccoli occhi che fungono da punti d’interesse. Cliccando su questi, infatti, la schermata subirà uno zoom e avremo una nuova scena in cui poter interagire.
Fin qui tutto normale se non fosse che gli oggetti con cui potremo interagire non sono in alcun modo evidenziati o evidenziabili. Questo significa che ci ritroveremo a cliccare in modo forsennato tutto ciò che vedremo a schermo. E una delle difficoltà del gioco è proprio quella di localizzare alcuni oggetti (molto piccoli e che dovrai centrare bene con il cursore per poterci interagire).
Altro elemento critico di Beach Cafe: Caribbean Sand è l’inventario e la sua gestione. Questi è perennemente visibile sulla sinistra dello schermo ed è composto da soli quattro spazi. Una volta riempiti questi spazi, non potrai raccogliere altri oggetti. Ciò ti obbliga a scegliere accuratamente cosa portarti dietro e cosa no.
Il problema è che ogni oggetto può essere posato solo in alcuni luoghi e questo ti costringerà ad andare avanti e indietro in blandi tentativi di allungare la longevità del titolo ma rendendo il tutto inutilmente noioso e forzato. Per spostarti da una zona all’altra, inoltre, dovrai per forza cliccare su uno dei pulsanti in alto (niente scorciatoie di sorta).
Parlando degli enigmi, invece, qui ne troviamo diversi, tutti concatenati tra loro nel senso che per sbloccarne alcuni, ovviamente, dovrai risolvere prima gli altri. E questo schema funziona riuscendo anche ad alternare la tipologia di enigmi che vanno dalla ricerca di determinati oggetti e il loro relativo uso (banalmente, servono delle monete per attivare un distributore).
Altri enigmi riguardano invece la ricerca di determinati codici o scoprire come posizionare determinati oggetti seguendo istruzioni a loro volta da individuare in giro per il luogo. E a tal proposito, sulla destra è visibile un secondo inventario che si può aprire trascinandolo col cursore.
Qui troverai tutti i “collezionabili” che a conti fatti serviranno per risolvere gran parte degli enigmi offrendo istruzioni e/o intuizioni di vario genere. Tra questi spiccano delle carte inventate di Yu-Gi-Oh! a tema marino che fungono da gradevole richiamo al gioco di carte targato Konami.
Purtroppo però, se scrollare l’inventario destro darà pochi problemi, tutte le altre azioni che richiedono determinati movimenti col cursore come abbassare una leva o girare una manovella risulteranno frustranti e terribilmente imprecisi. Questo perché la conversione su console ha non pochi problemi e tra questi segnaliamo anche degli inspiegabili rallentamenti proprio all’apertura e chiusura dell’inventario dei collezionabili.
Beach Cafe: Caribbean Sand presenta sottotitoli in inglese (assenti quelli in italiano) ma non tutto è tradotto come si deve. Anzi, alcune cose, anche molto importanti, non sono state tradotte neanche in inglese (e sono quindi esclusivamente in lingua spagnola). Parliamo di interi testi (i più corposi) presenti su fogli che raccoglierai in giro e che serviranno proprio alla risoluzione di uno degli enigmi finali.
Allo stato attuale, l’unico modo per risolvere quell’enigma, è tradurre da sé i testi in spagnolo. La cosa si commenta da sé. Per quanto riguarda la longevità, il titolo non è altro che un prologo. Esatto, Beach Cafe: Caribbean Sand fa parte di una serie di enigmi stile “escape room” e possiamo dirti che questo primo capitolo, ostacoli tecnici a parte, non ti ruberà più di venti minuti.
Grafica e sonoro
Graficamente il titolo non è neanche malissimo e la possibilità d’interagire con alcuni elementi spalancando porte o distruggendo castelli di sabbia è anche carina ma pecca di quantità, originalità e varietà. Inoltre i problemi tecnici già segnalati minano un’esperienza già di per sé brevissima e incompleta.
Inoltre, in modalità portatile, il problema di localizzare gli oggetti a schermo senza alcun cambiamento del cursore o degli oggetti stessi, diventa ancora più fastidioso considerando che alcuni son decisamente piccoli e ben mimetizzati con lo sfondo. Il sonoro è quasi invisibile, relegato a semplici effetti sonori molto standard e dimenticabili. Non c’è alcun doppiaggio o sonorità memorabile.