Un espediente che merita menzione è quello raccontato dai ragazzi di Horizion Psytech & Games, i quali hanno avuto modo di sperimentare l’esperienza Beyond the Castle – Time to Make History.
L’occasione è particolare, e come è mia consuetudine domenicale, più che trattare di news ti invito ad una riflessione. La storia è importante da conoscere e da capire, educa e insegna, ma soprattutto permette di capire il mondo di oggi alla luce di quanto fatto in passato, dando continuità all’esperienza umana e indicando la strada da intraprendere per non commettere gli stessi errori di cui, teoricamente, già si conoscono le conseguenze. Nell’ottica di capire il mondo di oggi, è possibile, e lo si fa fin da bambini, visitare siti archeologici, luoghi importanti per avvenimenti epocali e anche castelli emblematici. Molti sono quest’ultimi, in ogni parte d’Italia; dai castelli aldobrandeschi nel grossetano (es. Arcidosso), a Castel del Monte di Federico II ad Andria. Di Milano, la metropoli lombarda, il simbolo in questo senso è il Castello Sforzesco. Questo, se ben ricordiamo, lo abbiamo studiato dai libri di storia, probabilmente imparato per l’interrogazione senza cognizione, ma solo per togliersi un ulteriore dente scolastico. Senza addentrarsi nel particolare, la domanda a cui Beyond the Castle Time to Make History cerca di rispondere è questa:
Come è possibile studiare la storia divertendosi?
Una risposta la provano a dare i ragazzi di Beyond the Gate con il loro videogioco educativo. L’esperienza che propongo è quella di una visita guidata, durante la quale vengono fornite informazioni e nozioni importanti sul castello, viene fatta esplorare la struttura stanza per stanza, fino ad arrivare a delle postazioni dotate di HTC VIVE. Indossati gli occhialoni e impugnati i controller, l’esperienza virtuale catapulta il visitatore nei panni di un soldato milanese del XV secolo, impegnato nella difesa del castello messo sotto assedio dagli invasori. Il giocatore/turista si può armare di arco e frecce o di cannoni, in base al target, e tentare di difendere l’emblema della famiglia Sforza a Milano, ripercorrendo i passi, negli stessi ambienti e nella ricostruzione della realtà virtuale, che la storia ha già visto compiere ai tempi. Durante l’assedio avremo quindi modo di acquisire, giocando, informazioni storiche, magari le stesse che abbiamo sui libri.
L’ultima parte del percorso VR (che dura nel complesso 40 minuti circa) ci porta invece fuori dalle mura per rispondere, sempre all’interno dell’esperienza videoludica, a domande su ciò che è stato esperito nella visita e soprattutto nel videogame.
Questa è una testimonianza, forse ancora più forte di quanto sia il tentativo di usare Kingdom Come: Deliverance a scopo didattico, di come il videogioco abbia evidentemente tanto potenziale ancora da esprimere, se lo si toglie dalla gretta categorizzazione e stigmatizzazione ingiustificata, spesso dettata da ignoranza su tale mezzo, e possa flettersi a piacimento verso un utilizzo finalizzato non solo al divertimento, ma ad ampliare la potenza degli strumenti usati fino ad ora per veicolare messaggi, educare, far riflettere.
Della serie videogiochi a servizio dell’educazione, per una maggiore efficacia, ti presento Beyond the Castle – Time to Make History.