Se andiamo indietro di ben 9 anni, tornando al 2011, possiamo fingere di udire per la prima volta una nota dichiarazione di Ken Levine. A quel tempo, egli era il direttore creativo della software house Irrational Games (divenuta ora Ghost Story Games), detentrice della proprietà intellettuale di Bioshock, lo sparatutto in prima persona con ambientazione steampunk che aveva riscosso molto successo.
Bioshock per console portatile
In quell’occasione, Levine annunciò che stava preparando una nuova installazione di Bioshock sviluppata appositamente per la console portatile PlayStation Vita. In realtà, non disse nulla di più, evitando di dare qualunque dettaglio ad una fanbase all’epoca piuttosto accanita, e anche oggi ben composita. Già solo la possibilità di poter giocare ovunque all’acclamato franchise bastò a suscitare gli entusiasmi di numerosi videogiocatori. Tutto sommato, la possibilità di poter uccidere o impersonare un Big Daddy ovunque è piuttosto attraente, questo va riconosciuto.
Sfortunatamente però, come oggi ben sappiamo, il gioco non vide mai la luce sulla seconda console portatile Sony. Il motivo ufficiale fu che non si riuscì a trovare un accordo tra 2K Games e Sony Entertainment Network per sviluppare il titolo per PlayStation Vita. Bioshock per la console portatile non sarebbe stato un porting, bensì qualcosa di ben diverso: un gioco strategico a turni, ambientato nella città sommersa di Rapture, teatro dei primi due capitoli della saga e anche di Funerale in mare, il DLC di Bioshock: Infinite che unisce le narrazioni dei tre titoli andando a concludere la vicenda. Almeno per il momento.
PlayStation Vita non si è certo dimostrata la console Sony di maggior successo e questo ne ha comportato l’abbandono quasi completo, tanto che è ormai supportata solo in Giappone, nel feudo Sony ove troviamo numerosi fedelissimi della grande S che dedicano ancora parte del loro tempo a Vita.
L’avventura si sposta su Nintendo Switch
Era lecito pensare, in seguito a questo imprevisto, che l’avventura di Bioshock non avrebbe mai visto la luce su una console portatile. Non è però andata così. La dichiarata intenzione di Nintendo di portare tutti i migliori videogiochi sulla sua console ibrida, ha fatto si che l’intera saga rimasterizzata, Bioshock: The Collection, fosse portata sulla principessa delle piattaforme Nintendo. Il titolo, inutile dirlo, è una clamorosa aggiunta ad una libreria per Switch sempre più valida e corposa.
Tutti i tre titoli principali della saga appaiono come un porting solido, in grado di divertire i giocatori esattamente come avvenne con le uscite per home console. Essendo i tre titoli – Bioshock, il suo seguito Bioshock 2 e il prequel Bioshock: Infinite – usciti per la vecchia generazione di console, il loro porting non è stato troppo difficile. Il package è identico a quello uscito nel 2016 per PlayStation 4 e Xbox One, contenente i tre titoli e tutti i loro DLC.
A qualcuno potrà apparire più difficoltoso giocare ad uno sparatutto con i Joy-Con di Nintendo Switch ma, per tutti gli altri, Bioshock: The Collection per la console ibrida rappresenta un ottimo modo per rituffarsi (è il caso di dirlo) nell’iconica città sottomarina di Rapture con i suoi quartieri stretti e semidistrutti o ritornare nel candido e mozzafiato mondo di Columbia, la città volante. Le ambientazioni ed i personaggi sono riproposti senza grossi downgrade grafici e i giochi, pur datati, sono un must play assoluto per chiunque non gli abbia ancora giocati e possono rivelarsi un ottimo passatempo per chi stia attendendo Bioshock 4.
Il titolo è in sviluppo ma 2K Games ha già affermato che ci vorrà del tempo prima che sia pronto. Probabilmente, se ne parlerà con la nuova generazione di hardware.