Sviluppato e pubblicato da Targem Games, Blazerush è un veloce e caotico gioco di guida e combattimento arcade con visuale isometrica e dal retrogusto fortemente nostalgico. Noi abbiamo corso su tutte le piste e vinto innumerevoli sfide su PlayStation 4 e questa è la nostra recensione. Pronto a correre senza freni?
Blazerush e quella somiglianza sospetta con le Micro Machines
Lo diciamo subito, anche perché basta dare uno sguardo al trailer e nella memoria emergono tutt’altre tipologie di macchinine: Blazerush sembra un omaggio spudorato alle Micro Machines. E non solo per la dimensione ridotta delle macchine su schermo, ma anche per la tipologia di gameplay che, pad alla mano, rievoca con prepotenza il passato.
Per la precisione, facciamo riferimento a Micro Machines V3 ma i titoli simili sono innumerevoli. Blazerush si inserisce fedelmente in quel sottogenere e lo fa azzardando anche una vaga e fiacca modalità campagna. Sì, se te lo stai chiedendo, il titolo firmato Targem Games è principalmente votato al multiplayer ignorante e caotico ma è pensato anche per offrire un’esperienza single player discretamente varia.
Narrativamente parlando, la campagna non è altro che una scusa per farci mettere alla prova in oltre 50 sfide differenti. Queste ci impongono l’auto da usare e anche la modalità di gioco che va dalla corsa classica a una sorta di sopravvivenza. A conti fatti, si tratta di un articolato tutorial che ci permette di scoprire ogni singolo aspetto del titolo dalle piste ai veicoli (per un totale di sedici) passando per i vari upgrade.
Corri e spara, spara e corri
Dove Blazerush brilla è il gameplay. Forte di un sottogenere un po’ dimenticato, il titolo prende a piene mani dal passato proponendo un’esperienza adrenalinica, veloce, caotica e adatta potenzialmente a tutti, a patto di accettarne le regole. Questa specifica non è un elemento da poco considerando che Blazerush consuma tutto se stesso in un unico schema.
L’obiettivo di gioco è vincere e per farlo dovrai correre su diverse piste (suddivise in tre macro biomi) dalla lunghezza sempre abbastanza ridotta. Tagliare il traguardo per primo non sarà un gioco da ragazzi e questo lo capirai già nelle fasi più avanzate della campagna in solitaria, dove l’IA nemica sfodera una cattiveria rara.
Per tagliare il traguardo, infatti, non dovrai solo saper dosare bene la velocità e affrontare le curve senza capitombolare giù, dovrai anche saper gestire i vari upgrade e abbattere i nemici a suon di fucilate. Ma procediamo con ordine. Prima di tutto, Blazerush punta tutto sulla velocità al punto tale che non esistono freni. Il sistema di guida è affidato agli stick e, soprattutto, la visuale è isometrica ossia dall’alto.
Questa visuale ci permette potenzialmente di osservare tratti di pista prima ancora di percorrerla. O meglio, dovrebbe essere così ma, purtroppo, non sempre lo è. Capita, infatti, di ritrovarci in testa e alla cieca, non riuscendo a prevedere bene il tracciato se non dalla mini-mappa. Il che è insufficiente considerando che spesso il tracciato può riservare un tranello o il percorso stesso può essere con o senza guardrail.
Questo ritardo nel mostrare la mappa è dovuto al fatto che la telecamera si ancora a tutti i partecipanti, inglobandoli costantemente sullo schermo, incluso il fanalino di coda. Per ovviare a problemi che potrai facilmente immaginare, Blazerush ha tra le regole quella di far rinascere chi cade dalla pista direttamente in coda al gruppo (quindi non al punto in cui sei caduto).
Non solo, il gioco stesso ti recupera e ti spinge in avanti se rimani troppo indietro, aumentando così di gran lunga la distanza dal capofila. Tale stratagemma non deve essere però visto come una scorciatoia, ma rende il titolo costantemente imprevedibile, dando sempre la possibilità a chiunque di poter trionfare a patto di saper guidare e gestire al meglio gli upgrade e le armi.
Per informazione, non sono presenti barre di energia e l’unico modo per togliersi di torno un avversario è farlo sbandare o capitombolare giù dalla pista. A tal proposito, bisogna conoscere le tipologie di vetture presenti in Blazerush, ad esempio: un veicolo “pesante” da simil carro armato, seppur difficile da far saltare in aria, risulterà decisamente più lento rispetto gli altri.
Al versante opposto abbiamo gli hovercraft, dei veicoli sospesi in aria facili da far sbalzare in aria ma decisamente più agili e scattanti degli altri, soprattutto in curva. Ammettiamo che le differenze tra veicoli, pad alla mano, sono concrete, appaganti e spassose, così da rendere il divertimento in Blazerush innegabile.
Un equipaggiamento letale
Tra gli upgrade del titolo troviamo dei boost di velocità consumabili che verranno rilasciati alle spalle del capofila di turno e che sono utilissimi per affrontare rettilinei e capovolgere la classifica. Non solo, in pista cadono anche delle case che contengono armi e bonus di vario genere. Tra le armi (anch’esse consumabili) troviamo alcune chicche curiose spaziando dalle classiche mitragliatrici a gelatine appiccicose che rallentano.
Inutile dire che tali armi hanno lo scopo di rallentare e far sbandare chi ci è davanti. Conservare i proiettili e decidere quando far fuoco è essenziale per dominare le piste in Blazerush. Ma non solo, unire la guida spericolata all’abilità di centrare i bersagli, magari in piena derapata, regala acrobazia e momenti di rara adrenalina ed euforia.
Insieme è ancora meglio
Euforia che si triplica se si è in compagnia di amici. Blazerush, infatti, offre il meglio di sé nelle modalità multiplayer che possono essere sia locali che online. In locale è fino a 4 giocatori con un’unica schermata per tutti. Online, invece, il massimo di utenti in pista sale a 8.
Le modalità di gioco sono le stesse sperimentate in campagna e vanno dalla classica corsa alla sopravvivenza passando per il re della collina. Se la prima ci vede impegnati a raggiungere il podio eseguendo i classici tre giri e dando problemi agli avversari a suon di mitra, la sopravvivenza ci vede a fare lo stesso ma inseguiti da una gigantesca e immortale mietitrebbia.
Si tratta di una vera e propria modalità survival dove vince l’ultimo sopravvissuto. Lo scopo è quindi quello di rallentare i nemici e vederli massacrare dalla mietitrebbia mastodontica. Re della collina, invece, è una gara di persistenza che vede chi è al primo posto impegnato a ottenere dei punteggi. Il primo che ottiene 50 punti, vince.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Blazerush non fa gridare al miracolo, ma è veloce, caotico e il tutto in modo fluido e appariscente. Gli effetti speciali, le esplosioni e le aree stesse di gioco, offrono un colpo d’occhio appagante e in linea con la natura del titolo stesso, che non vuole mai prendersi sul serio ma, invece, vuole essere praticamente un party game caciarone.
I tracciati si differenziano abbastanza tra loro ma non brillano per originalità, laddove le vetture sono decisamente carine (la nostra preferita è quella forma di casco da rugby). A una buona grafica, si accosta un sonoro altrettanto godibile, con tracce orecchiabili seppur mai memorabili. Infine, da segnalare la gradita presenza dei sottotitoli in lingua italiana.