Ci sono giochi che restano impressi nella memoria del videogiocatore, chi per una trama complicata chi per meccaniche di gameplay che lasciano a bocca aperta. Alcuni però con gli anni, vuoi per una crescente tecnologia che li ha surclassati e per sviluppatori che non sono stati in grado di mantenere ai fasti dell’inizio la saga, rischiano di finire nel dimenticatoio. Legacy of Kain purtroppo con gli anni ha subito questo destino: oggi riproponiamo l’originalità del primo capitolo, cercando di raccontarne la storia e sperando prima o poi di poter rivedere sui nostri schermi un nuovo titolo di questa meravigliosa serie.
Lo sviluppo e la pubblicazione
Blood Omen: Legacy of Kain fu pubblicato nel lontano 1997 per la prima PlayStation, che è passata alla storia come una delle console più importanti della storia del videogioco come medium, non solo per l’immensa quantità di copie vendute ma anche per essere diventata una vera icona della fine degli anni ’90. Questa console permise la nascita e l’evoluzione di titoli o serie che si sarebbero affermate in breve tempo nel panorama videoludico mondiale. Questo titolo è il primo episodio della fortunata serie: fu un successo di critica e pubblico, al punto che grazie ad Activision ottenne un porting per PC l’anno successivo. Sviluppato da Silicon Knights, il titolo di questo gioco doveva essere inizialmente “The Pillars of Nosgoth“: venne proposto dal presidente della casa di sviluppo Denis Dyack e dal direttore artistico e sceneggiatore Ken McCulloch. Quello stesso anno, mentre Silicon Knights completava il lavoro su Dark Legions, Dyack incontrò il produttore di Crystal Dynamics, condividendo le proprie idee e ambizione sulla pubblicazione di giochi futuri, che potessero sconvolgere il settore videoludico dell’epoca. La progettazione, prima che il gioco potesse essere mandato definitivamente in via di sviluppo, avvenne per circa sei mesi, quando finalmente le due parti riuscirono a raggiungere un accordo sulla console più adatta alla pubblicazione.
Le influenze culturali che aiutarono la creazione del capolavoro del 1997 riguardavano prinicipalmente la mitologia dei vampiri, i drammi di William Shakespeare e l’intricata trama della serie di libri:”La ruota del Tempo”. Sebbene gli antieroi fossero all’epoca molto rari nei giochi d’azione ed avventura, Silicon Knights respinse le preoccupazioni riguardanti il suo protagonista, Kain, ritenuto inizalmente troppo anticonvenzonale, e superò il timore di una storia troppo ambiziosa per raggiungere il grande pubblico. Il coraggio degli sviluppatori portò il titolo ad ottenere voti altissimi su riviste videoludiche e ad un successo planetario che viene ricordato ancora oggi, al punto che venne data vita ad una serie di capitoli successivi che crearono attorno alla serie una cerchia di fidati sostenitori.
Lo sviluppo del gioco andò avanti per un periodo di oltre tre anni e mezzo, situazione che costrinse la casa di sviluppo a raddoppiare il personale per accellerare i tempi di produzione. Finalmente però nel 1995 e nel 1996 all’E3 di Los Angeles il gioco venne promosso e pubblicizzato, vedendo la sua uscita sugli scaffali tre anni prima del nuovo millennio.
La trama
Blood Omen: Legacy of Kain è un’avventura dinamica bidimensionale a tema horror con visuale isometrica che racconta la storia di un nobile, Kain, che viene assassinato all’uscita da una taverna da alcuni banditi.
Il gioco si svolge in una terra fantasy sconosciuta chiamata Nosgoth, dominata da umani e vampiri, la quale è protetta da un incantesimo scaturito da un complesso di monumenti conosciuto come “I Pilastri“. Questi si ergono su un piedistallo e hanno un’altezza all’apparenza infinita. Ogni Pilastro rappresenta un elemento: Equilibrio, Morte, Tempo, Mente, Conflitto, Stato, Natura, Dimensione ed Energia, e ognuno di essi ha un relativo Guardiano a rappresentarlo. Uno di questi, Mortanius, guardiano del pilastro della Morte e membro del Cerchio dei Nove (ovvero un gruppo di stregoni posti a custodia di questi pilastri) riporta in vita Kain come vampiro. Da questo momento comincia l’avventura del nostro protagonista, che inizia la sua vendetta contro i suoi assassini. Le vicende poi si complicheranno, con risvolti inattesi e colpi di scena.
Il Gameplay
Blood Omen: Legacy of Kain è come anticipato un gioco d’azione-avventura free roaming, con visuale dall’alto. Il titolo presenta uno stile RPG che lascia il giocatore libero di muoversi e districarsi nell’aperto mondo di gioco, nonostante le diverse aree vengano sbloccate mano a mano con il procedere della storia. Il gameplay è originale e unico, in quanto mescola elementi presi da giochi di ruolo classici come il numero illimitato di nemici o la presenza di segreti da poter trovare ad un sistema moderno di gioco per titoli di questo genere: è possibile infatti ritrovare degli oggetti unici nel corso della partita, spesso di potere gradualmente superiore acquisendo abilità ed avanzando nella trama. Sono presenti inoltre caratteristiche tipiche degli RPG classici, come per esempio un numero limitato di vite al termine delle quali saremo catapultati in un irrimediabile game over. Il nostro protagonista può spostarsi lungo i quattro angoli dello schermo, sconfiggere i nemici a suon di colpi d’arma bianca o sfruttando i poteri magici acquisiti. Kain è inoltre in grado di utilizzare abilità particolari che gli permettono di trasformasi in animali come lupo o pipistrello, proprio come da tradizione della letteratura vampiresca. Un’altra delle abilità particolarmente violente del vampiro era la possibilità di nutrirsi del sanggue dei nemici sconfitti per ripristinare la propria energia, ma non solo: al giocatore era data l’opportunità anche di assassinare vittime innocrnti o prigionieri incontrati lungo il cammino, avendo così piena libertà sul loro destino.
Curiosità
- Avanzando nel gioco, è possibile trovare alcune scritte in alfabeto Futhark. Il gioco stesso ad un certo punto della partita rivela la traduzione dei segni che troviamo, permettendoci di tradurre agevolmente. In una sezione iniziale, in un cimitero in cui sono presenti diverse lapidi, traducendo i nomi su di esse possiamo trovare i nomi degli sviluppatori di Silicon Knight, che hanno voluto in questo modo autocitarsi.
- Nella versione finale di Blood Omen: Legacy of Kain sono presenti diversi file di dialoghi e porzioni di mappa non inserite nel gioco perchè rimosse proprio a ridosso della data di lancio. Una di queste sezioni riguardava una partita a scacchi tra il protagonista ed un nemico, rimossa all’ultimo perchè afflitta da bug.