Blood West è un FPS western e horror sviluppato da Hyperstrange il quale a dicembre 2023 ha ricevuto un aggiornamento che aggiunge il terzo capitolo al gioco. Questo videogioco indie trae ispirazione in gran parte dai vecchi giochi di Id Software, come Doom e Wolfenstein 3D, mischiandoli al cosmic horror lovecraftiano e il body horror di Resident Evil o quello dei film di Cronenberg.
Il western secondo Blood West
In un’ambientazione western sporca e cupa l’uomo ha continuato ad espandersi nelle terre che non gli appartengono: accampandosi in terre sacre, uccidendo i nativi della zona e scavando nella terra in cerca dell’oro. Un’entità che dagli indigeni viene semplicemente chiamata “Il Male” sembra essersi risvegliata per colpa dell’intrusione dell’uomo bianco e comincia a riprendersi ciò che gli appartiene possedendo persone e seminando morte, prima tra i minatori, e successivamente anche al di fuori delle miniere arrivando fino alla città. L’ambientazione adesso è un miasma di morte e mostruosità e le lande accolgono solo creature possedute dal male e mutate terribilmente.
Il protagonista è un cowboy che, dopo essere morto, viene riportato in vita da uno sciamano del luogo e gli viene assegnato il compito di ripulire il mondo dai mostri e sconfiggere il Male. Il redivivo verrà accompagnato nel suo viaggio da un altro personaggio: il Totem. Un idolo con cui comunica ai vari campi base e che gli suggerisce cosa fare e dove andare per proseguire la missione. Oltre a questo Totem il protagonista interagirà con molti altri personaggi nelle varie zone della mappa, che daranno al redivivo incarichi secondari in cambio di ricompense varie.
Tutti questi personaggi sono caratterizzati in modo vario anche se risultano parecchio piatti e stereotipati, e senza uno sviluppo per la trama principale. Il redivivo dovrà quindi collaborare con gli altri personaggi per sconfiggere il Male, cercando armi migliori, esplorando miniere e sconfiggendo mostri.
La versione RPG di Doom
Come già accennato Blood West trae grande ispirazione dai classici Doom per quanto riguarda il gameplay generale. I comandi trasmettono un buon feeling grazie a una grande mobilità del personaggio, soprattutto durante le scene action.
Il giocatore avrà a sua disposizione un buon assortimento di armi da usare per sconfiggere i mostri che si troverà davanti. Dal classico revolver a sei colpi, alla doppietta o, per un approccio ai combattimenti più stealth, l’arco o la balestra. È possibile affrontare gli scontri con un approccio silenzioso prendendo alle spalle i nemici, oppure cercare di evitarli completamente.
Tale approccio non è però incoraggiato dalle meccaniche di gioco. Primo motivo su tutti i percorsi dei nemici, che spesso sembrano marciare senza una meta rendendo difficile un eventuale attacco furtivo, dato anche il fatto che i nemici si gireranno verso il personaggio senza apparente motivo o alcun preavviso, scoprendolo istantaneamente. Poi i percorsi dei nemici sembrano tutti programmati singolarmente, quindi spesso è possibile che, nell’istante in cui si sta approcciando un nemico in modalità furtiva, un altro sbuchi da dietro un angolo allarmando tutto il gruppo.
Ultimo ma non per importanza un sistema di rilevamento vecchio di almeno quindici anni: nella parte bassa dello schermo verrà mostrata una barra che si riempirà man mano che il giocatore farà rumore o sarà in linea di vista. Barra che si prosciugherà in caso ci si fermasse o si uscisse dalla linea di vista. Questo può rendere molto frustrante a volte tentare l’approccio stealth perché ci si potrebbe ritrovare in una situazione in cui non ci si può muovere perché altrimenti un nemico si allerterà, ma non si può neanche stare fermi dato che un altro nemico avrà gli occhi puntati dritto verso il personaggio. Ma d’altronde Bethesda usa ancora tali meccaniche datate in un titolo AAA nel 2023.
Armi e personalizzazione
Un ottimo aspetto di questo titolo e la grande personalizzazione del personaggio. Degno di nota è il menù dei talenti: grazie all’esperienza ottenuta dei nemici uccisi il giocatore potrà spendere dei punti per ottenere delle abilità che lo aiuteranno nella sua avventura.
Questi talenti aumentano ognuno un diverso valore come salute, stamina, danni delle armi, resistenza ai vari tipi di danno, come velenoso o incendiario… Questo lascia ai giocatori libertà di creare diverse build in base al proprio playstyle. Un giocatore che preferisce usare arco e frecce si concentrerà sui talenti che potenziano quel tipo di arma mentre un giocatore meele preferirà attaccare più velocemente o a un costo minore di stamina.
C’è anche varietà nelle armi presenti all’interno del gioco. Come già detto si va dai revolver, ai fucili, agli archi e balestre, oltre alle varie armi corpo a corpo. Per ogni classe di arma ci sono diverse varianti, come l’arco degli spiriti, che aumenta i danni inflitti, ovviamente, ai fantasmi. Sono anche presenti vari tipo di munizioni per le evenienze, come le munizioni incendiarie o quelle d’argento, che infliggono maggiori danni a molti tipi di nemici.
Potremmo trovare queste armi speciali grazie all’esplorazione nei canyon o nelle miniere, oppure attraverso lo scambio coi vari NPC sparsi per i campi base, le zone dove è possibile riposare e gestire il proprio deposito.
Gli altri strumenti che aiuteranno il redivivo nella sua missione sono gli artefatti: tali ninnoli potenzieranno il personaggio con abilità passive e talvolta fornendo sia bonus che malus.
Essere un redivivo porta con se delle conseguenza. In Blood West arrivano sotto forma di maledizioni. Ogni volta che il protagonista morirà subirà l’effetto di una maledizione. Tali malefici variano dalla riduzione della salute o della stamina, oppure aumentare le probabilità di essere rilevato.
Le quest sono molto ripetitive in quanto tutte molto simili che si riducono a “vai lì, prendi l’oggetto, portamelo“, oppure “vai lì, uccidi dei mostri, torna qui“. Queste ripetitive fetch quest possono annoiare velocemente un giocatore. La difficoltà è alta: il giocatore medio potrebbe ritrovarsi in difficoltà ad affrontare le varie aree del gioco e soprattutto le boss fight, davvero toste da superare.
Atmosfera e impatto visivo
La qualità della sounktrack di Blood West è altalenante: le musiche ambientali risultano molto evocative e danno un tono tetro agli ambienti di gioco. Non può essere detto lo stesso per le musiche che si sentono durante i combattimenti e le boss fight, che non reggono il confronto con le ambience. Anche le ambientazioni sono cupe e capaci di seminare angoscia nel giocatore, anche data la limitazione tecnica del titolo, in quanto gli ambienti risultano spesso spogli e vuoti.
Il doppiaggio non è niente di che. I personaggi risultano molto stereotipati nelle loro voci e nella loro caratterizzazione.