Sviluppato e pubblicato da Purple Ray Studio in sinergia con Untold Tales, Boti: Byteland Overclocked è un colorato platform in 3D che strizza l’occhio a opere del calibro di Astrobot ma concentrandosi molto sulla cooperazione tra giocatori e offrendo un mondo digitale tutto da esplorare e pieno di collezionabili di vario tipo. Noi abbiamo affrontato la vivace avventura di Boti su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione!
Boti: Byteland Overclocked l’avventura di un piccolo robot
Boti: Byteland Overclocked non punta di certo a raccontare una storia emozionante o memorabile e, infatti, questa funge da mero pretesto per un’avventura che, a sommi capi, dura anche abbastanza poco (non sono neanche dieci livelli in totale). Il protagonista dell’avventura, neanche a dirlo, è lo stesso Boti, neo arrivato in Byteland, una sorta di mondo informatico in modo similare a quanto visto in Backfirewall_ (di cui puoi recuperare la nostra recensione).
Le vicende di Boti: Byteland Overclocked si aprono con una missione a nostro carico da parte dell’esponente più importante e anziano di tutta Byteland: Kernel. Questi ci affida ben due guide, One e Zero e insieme, il trio robotico parte verso la torre della CPU con l’obiettivo di mandarla in “overclock” per facilitare il sistema generale che sembra faticare non poco. Purtroppo… non tutto va come dovrebbe andare, il firewall centrale cede e il mondo viene invaso da malware e glitch di vario genere. Non solo, anche lo stesso Kernel è sparito.
Fondamentalmente, l’avventura è tutta qui: ci ritroveremo a vivere un’avventura lineare in un mondo colorato e che punta a strappare più di un sorriso, grazie soprattutto a personaggi caricaturali (come il Detective ColumBot) o anche le nostre rumorose spalle, One e Zero, che battibeccheranno continuamente e su qualsiasi cosa. Da segnalare anche che, gli stessi dialoghi dei nostri comprimari, tenderanno a ripetersi ogni tanto e anche un po’ troppo spesso a seconda della situazione.
Di bit, abilità e un mondo tutto da scoprire
Boti: Byteland Overclocked è un platform 3D che punta moltissimo sull’esplorazione, nello scovare passaggi segreti, risolvere enigmi ambientali e raccogliere quanti più collezionabili possibili. Sì, c’è anche un combat system ma questi è quasi opzionale, risultando molto semplice e dimenticabile, oltre che non precisissimo. In compenso, le fasi platform sono molto varie e vanno a strutturare maggiormente man mano che l’avventura progredisce.
Inizialmente, infatti, Boti avrà a disposizione un doppio salto e una planata ma, tra power up temporanei e bonus passivi, ci ritroveremo potenziati e in grado di affrontare percorsi ancora più articolati e vari. Il tutto grazie soprattutto a un level design che, seppur lineare nella sua risoluzione principale, racchiude in sé diverse ramificazioni opzionali che regalano sorprese non da poco, richiedendo un ingegno esplorativo che appaga e diverte.
Tra i collezionabili, oltre ai bit, che fungono anche da moneta semplice oltre che necessaria per aprire determinati portali sparsi in giro per il livello o per personalizzare il nostro piccolo Boti, troveremo bit speciali e dorati, registrazioni del vecchio Kernel, gettoni e anche delle sfide musicali. Queste ultime sono presenti una per ogni livello e vedono il nostro eroe scivolare vivacemente lungo un percorso a più binari in cui saltellare per schivare ostacoli, raccogliere ulteriori bonus e soprattutto per intercettare tasti musicali.
Questi ultimi sono una sfida opzionale simil rhythm game con un livello di sfida da non sottovalutare e che potremo ripetere durante lo stesso livello per tutte le volte che vorremo (il tutto usando comodamente un portale alla fine del percorso). Assicuriamo che completare al 100% il percorso musicale richiede buona memoria e ottimi riflessi, dimostrandosi tra le parti ludiche più complesse da risolvere alla perfezione.
Per quanto riguarda l’esperienza generale di Boti: Byteland Overclocked, può risultare abbastanza semplice, forse anche troppo oltre che poco ispirata per quanto riguarda sia la struttura dei livelli che delle abilità stesse del protagonista. Nulla nel titolo firmato Untold Tales è realmente innovativo o originale e anzi, il gioco sembra prendere spunto, in più occasioni, da altri titoli ma, in compenso, il risultato finale è comunque coeso e soprattutto sinceramente divertente da giocare.
Divertimento alimentato da un buon ampliamento delle abilità dello stesso Boti che vanno dall’uso di un rampino fino alla telecinesi avvicinando o spostando determinati elementi a schermo. Nota extra per la possibilità di vivere l’avventura insieme a un amico con tanto di funzionalità online. Inutile dire che, in buona compagnia, l’intera esperienza diventa ancora più appagante e coinvolgente.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Boti: Byteland Overclocked presenta uno stile 3D cartoonesco che fa il verso indirettamente ad Astrobot ma che risulta comunque, seppur poco originale, almeno coerente e gradevole. Le aree di gioco son discretamente varie, ben articolate e belle da vedere, complice una struttura, anche verticale, costellata da piattaforme di vario genere e dove gli stessi nemici (alcuni di essi) se colpiti diventano parte integrante del platform stesso. Peccato per alcuni dettagli grezzi che “sporcano” la visione generale del titolo. Presenti anche alcuni rallentamenti, elementi che si ricaricano in ritardo e lievi bug mentre l’ingresso e uscita da ogni livello porta con sé un caricamento che può anche superare un minuto d’attesa.
La colonna sonora di Boti: Byteland Overclocked offre tracce ben ritmate e coerenti con l’atmosfera generale del gioco. Buoni anche gli effetti sonori e discreto il doppiaggio in inglese. Peccato, invece, per la totale assenza della lingua italiana, assenti anche i sottotitoli. Chiariamoci, la mole di testi a schermo non è elevata e neanche molta in termini quantitativi ma rimane un’assenza comunque spiacevole soprattutto in considerazione di molte altre lingue che sono state incluse.