Sviluppato da Big Loop Studios, un piccolo studio indipendente bulgaro-tedesco, Boxes: Lost Fragments è un puzzle game punta e clicca in prima persona, nel quale dovremo risolvere dei rompicapi per poter avanzare nella trama. Il gioco è uscito su Steam il 1 febbraio 2024 e questa è la nostra recensione.
Non tutte le serrature vanno aperte
Non c’è serratura o lucchetto che possa resistere al tocco abile del ladro leggendario che controlliamo; anche stavolta non sarà diverso: il proprietario della sontuosa torre non troverà altro che polvere tra i suoi tesori, o almeno così pensavamo…
Boxes: Lost Fragments non si perde in lunghe introduzioni o spiegazioni prolisse; il gioco ci getta direttamente nell’azione, con il nostro primo “furto” che funge anche da tutorial. Come già annunciato, vestiremo i panni di un ladro di grande fama infiltratosi in una torre. Il nostro obiettivo è una maschera d’oro protetta da un insolito rompicapo, un compito ben diverso dai soliti furti. Con la mente acuta ed estrema calma, sblocchiamo ogni intricato meccanismo, conquistando il prezioso manufatto. Ma la sfida più grande ci attende.
Una volta in possesso della maschera, il sistema di allarme chiude ogni via d’uscita, e un ascensore sotto i nostri piedi ci trasporta al piano superiore della torre. Non possiamo più scappare. Su un piedistallo, però, troviamo un foglio scritto a mano, firmato “Aurora”. Questa figura misteriosa ci intima a proseguire: l’unica via di fuga è in cima alla torre. Pertanto, riponiamo il foglio in tasca e affiniamo i nostri sensi. Risolvendo enigma dopo enigma, scaleremo l’insolita dimora che sembrerà sempre di più un avanguardistico laboratorio man mano che procediamo. Raggiunto l’ultimo piano, il nostro ladro leggendario ha una rivelazione: forse alcune serrature è meglio che rimangano eternamente chiuse.
Scatola dopo scatola dopo scatola
Come già detto, Boxes: Lost Fragments è un puzzle game in prima persona punta e clicca. Con l’utilizzo di un token di attivazione, un oggetto che troveremo alla fine di ogni capitolo, potremo accedere ai 5 piani della misteriosa torre, ognuno dei quali contiene 4 “scatole” da risolvere.
Appena entreremo nella stanza del rompicapo ci troveremo davanti una vera e propria scatola, ma non come quelle che siamo abituati ad avere in casa. Le scatole sono contenitori; solitamente di oggetti mondani, un po’ come quando trovavamo da piccoli quelle meravigliose scatole di biscotti danesi, per poi aprirle e trovarci fili e aghi da cucito.
Bene, in Boxes: Lost Fragments l’aspettativa viene ripagata: la scatola è all’apparenza meravigliosa, ma la vera bellezza sta all’interno di essa. Microscopici meccanismi la trasformano, svelando elementi che non avremo mai potuto credere di vedere all’interno: navi, un’anfiteatro greco, un treno funzionante e veri e propri mondi alternativi.
La prima volta che ho visto uno di questi meravigliosi oggetti sono rimasto soverchiato dalla quantità di dettagli, mi ci è voluto almeno un minuto per capire che potevo interagire con gli elementi a schermo. Mi sembrava quasi impossibile riuscire a capire dove cliccare con il mouse, ma appena mi sono concentrato è diventato tutto naturale.
Ed è questo il vero pregio del titolo di Big Loop Studios: presentare un oggetto all’apparenza indistricabile, per poi realizzare che, una volta iniziato a scomporre il tutto, la risoluzione diventa un vero e proprio flusso di azioni; premo il pulsante, abbasso la leva, cosa c’è qua dentro? Posso raggiungerlo in qualche modo? Ma certo! Basta usare questo, e via dicendo.
Il gioco è molto derivativo di un altro titolo, The Room, che presentava, bene o male, le stesse situazioni; ma Boxes: Lost Fragments riesce a mantenere la sua originalità, soprattutto grazie al funzionamento stesso dei meccanismi. Più volte sono rimasto meravigliato di fronte alle soluzioni offerte dal gioco, degli esempi di inventiva che vanno premiati solo per essere stati ideati e trasposti sullo schermo. Ed è questo l’elemento cruciale del titolo: mano a mano che giochi vorrai sempre vedere in che modo assurdo si aprirà la scatola.
Altra nota positiva va ai temi che compongono i vari piani. Infatti, ogni piano determina il macro-tema dei rompicapi, come ad esempio il tesla-punk del secondo stage, mentre ogni scatola possiede un tema derivativo. È incredibile vedere come rimanga costante e coerente questa proposizione di immaginari, che non risultano mai ripetitivi dal punto di vista estetico.
Questa diversità, però, risulta un po’ carente nel core design dei rompicapi: molti indovinelli (vorrei precisare che si trattano di puzzle minori) si risolvono allo stesso modo. Capisco che è una sorta di “alfabetizzazione” del giocatore alle meccaniche base del gioco, ma secondo me si poteva fare di più.
Anche se la difficoltà dei rompicapi è abbastanza bassa, Boxes: Lost Fragments fornisce uno strumento per chi ha delle difficoltà: la maschera che abbiamo rubato durante il tutorial ci permetterà, al costo di una carica (che si riotterrà col passare del tempo), di avere degli hint sulla risoluzione del puzzle o addirittura di saltare un indovinello specifico a piè pari. Ovviamente in questo modo si perde un po’ il senso di giocare un titolo di questa natura, ma allo stesso tempo, rimanere ore e ore bloccati, magari per una svista, non è assolutamente divertente, perciò ben venga.
Bellissimi oggetti, ma non da vicino
Voglio ribadirlo: le scatole di Boxes: Lost Fragments sono bellissime. Hanno una quantità spropositata di dettagli e i meccanismi sono delle vere e proprie meraviglie di inventiva. Ma c’è un ma. La densità dei modelli poligonali lascia a desiderare, molto spesso si notano degli spigoli un po’ troppo innaturali su certi oggetti. Allo stesso modo le texture non sono sempre brillanti, soprattutto sugli sfondi e sui componenti secondari. Con questo non voglio dire che il gioco ha un brutta grafica, anzi, nell’insieme fa la sua buona figura, soprattutto se consideriamo la natura della software house ma, forse, un’illuminazione più curata avrebbe limato il tutto e avrebbe portato l’aspetto grafico ad un livello successivo.
Il sonoro di Boxes: Lost Fragments, invece, è molto buono. Per tutta l’avventura saremo accompagnati da una musica carica di tensione, che ci fa presagire che forse non stiamo solamente aprendo scatole in modi bizzarri ma stiamo esplorando qualcosa che dovrebbe essere lasciato stare. Invece, ogni piccolo meccanismo e interazione ha il suo suono, che va ad aggiungere un ulteriore grado di soddisfazione alla risoluzione del rompicapo o semplicemente alla pressione di un bottone (quel CLIC è sempre soddisfacente da sentire…).
Pensieri finali
Boxes: Lost Fragments è un buon puzzle game. È pensato per chi cerca qualcosa di relativamente facile e rilassante, niente a che vedere con i complessi rompicapi proposti da un The Witness. Anche se la sua natura derivativa non lo fa brillare come un gioiello, il gioco riesce a difendersi benissimo, proponendo soluzioni sempre più ingegnose mano a mano che si scala la torre. Forse una durata maggiore avrebbe giovato al titolo di Big Loop Studios ma il finale fa presagire che la storia del nostro ladro non è finita qua.
Boxes: Lost Fragments è disponibile su Steam al costo di € 14,99, un giusto prezzo per le 5/6 ore che il gioco propone, vista la qualità generale che offre.