La soddisfazione di spillare una birra o la gioia di produrne una, possibilmente commestibile; questo e tanto altro è ciò che troviamo alla base di Brewpub Simulator, gioco simulativo di vita lavorativa prodotto da Star Drifters ed edito da Movie Games S.A. e Surefire.Games.
La vita dietro il bancone di un bar non è tutta rosa e fiori, devi essere pronto a rimboccarti le maniche, c’è sempre tanto da fare se vuoi servire la birra migliore della città e se vuoi che i tuoi clienti continuino a riempire il tuo salvadanaio a maialino di dollari sonanti.
Il nonno che tutti avremmo voluto
Quando ricevi in eredità un vecchio pub che sembra arredato come la Stamberga Strillante di Harry Potter il tuo compito sarà chiaramente quello di renderlo presentabile per i tuoi futuri avventori. Le meccaniche di gestione della pulizia del locale sono semplici, anche se a volte disordinate. Infatti è già dalle basi che il titolo mostra di inciampare su sé stesso più volte. Dai menù a tratti rognosi, a tutorial per la gestione delle attività caotici e non propriamente intuitivi.
Può succedere infatti di perdere quel passaggio che ci è stato spiegato nel tutorial e, anche dopo diverse ore di gioco, potremmo trovarci a rispulciare il menù in cerca di quell’opzione che sappiamo esistere ma non ci ricordiamo come raggiungere.
Brewpub Simulator e la birra fatta in casa
Chiaramente la meccanica più importante del titolo, il fulcro dell’intera attività, è quella di produrre la migliore birra presente sul mercato. Nel retrobottega del nostro locale avremo infatti il nostro laboratorio che ci permetterà, con l’utilizzo di tutti gli attrezzi del mestiere e di una svariata moltitudine di ingredienti, di dare libero sfogo alla nostra creatività o di seguire diligentemente la ricetta lasciataci dal nostro amato nonno per creare la nostra migliore rappresentazione della figlia legittima del luppolo, la birra!
Anche qui purtroppo alcune note dolenti vengono a galla: le ricette sono facili da seguire ma la meccanica di produzione risulta un po’ singhiozzante, con svariati tentativi, ahimé falliti, di produrre la nostra birra preferita.
Dal quantitativo di prodotto sbagliato, all’inevitabile errore nel versare il prodotto, che rovina così dolorosamente a terra, è stato necessario, soprattutto all’inizio della nostra attività da mastri birrai, ripetere più volte anche le ricette più semplici, un po’ per disattenzione nostra, un po’ per compenetrazioni strane di oggetti e ingredienti.
Uno snack tira l’altro…
E la stessa cosa vale anche per le missioni all’interno del titolo. Purtroppo queste ultime magari possono risultare un po’ ripetitive dopo qualche ora di gioco ma danno al giocatore un motivo in più per sperimentare e provare nuovi materiali e nuova oggettistica.
Progredendo con la storia e con le missioni della “trama principale” sarà possibile aumentare le dimensioni del locale e, conseguentemente, il numero di avventori e di attività, ludiche e non, da poter svolgere.
Ma alla fine questa birra com’è?
In definitiva il titolo è sì ripetitivo ma anche tremendamente versatile se si è disposti a improvvisarsi veramente bartender. A livello di personalizzazione del locale le possibilità sono molteplici e tutte queste aiutano a rendere ogni locale diverso da quello di un altro giocatore.
Difficilmente potremo trovare due birrerie identiche in Brewpub Simulator perché difficilmente due persone avranno esattamente gli stessi gusti e apprezzeranno esattamente le stesse cose, dal bicchiere da birra più classico, alla tinteggiatura del locale, quasi tutto è personalizzabile in Brewpub Simulator e, anche grazie a questo, il piacere di avviare la propria attività si nasconde davvero dietro un click.