Recensire giochi come Bright Lights of Svetlov è un po’ complicato. Siamo di fronte a quello che è palesemente un walking simulator con un gameplay sterile e ridotto davvero all’osso, nonché una realizzazione tecnica che su console risulta essere davvero approssimativa. Destinato a un voto vicino lo zero cosmico? No, per niente, perché Bright Lights of Svetlov ha un valore aggiunto davvero pesante, ovvero quello di farsi carico di portare avanti la voce spesso silente di tantissime persone.
Non potremo entrare per niente nei dettagli della trama di questo titolo, perché qualsiasi piccola nota si rivelerebbe fatale per il godimento della storia narrata nel gioco, la quale merita di essere scoperta capitolo dopo capitolo, mettendo il giocatore nelle condizioni di unire da solo tutti i puntini di questo forte disegno e arrivare alla conclusione finale. Parleremo solamente di come si presente l’inizio della storia, e di come saranno strutturati i vari capitoli di questa breve seppur intensa storia.
Bright Lights of Svetlov: vita
Già l’incipit di partenza del titolo mette curiosità: vivremo degli scorci di vita dei membri di una famiglia sovietica nei primi anni del 1980, mentre li seguiremo nelle vicende che accompagnano il loro vivere quotidiano. Lavori di routine come lavare i piatti, cucinare per la famiglia, mettere in ordine e inchiodare mensole al muro, sono solamente alcuni esempi.
Tutti i capitoli avranno una durata molto breve, e in tutto Bright Lights of Svetlov potrà essere completato entro l’ora e mezza di gioco. I capitoli saranno presentati come fasi della giornata nei quali impersoneremo i membri della famiglia, e potranno essere anche ambientati in diversi anni.
La storia fa entrare in empatia con i personaggi, probabilmente per il fatto che aiutarli a svolgere delle mansioni giornaliere semplici e abitudinarie, li rende più simili a noi. L’ambientazione poi rappresenta proprio bene la Russia di quel periodo, con tanti piccoli accorgimenti, nonché l’arredamento dell’appartamento, che lo ribadiranno in ogni momento. Da questo punto di vista Bright Lights of Svetlov è promosso senza indugi.
Tecnicamente approssimativo
La vera nota dolente di questo gioco, che ricordiamo essere stato sviluppato da una sola persona, è proprio il comparto tecnico più che quello del gameplay. Dal punto di vista delle meccaniche di gioco, da un walking simulator incentrato pienamente sulla storia, non ci si può aspettare chissà cosa, e infatti saremo limitati solamente al poterci muove per le varie (piccole) ambientazioni, raccogliere oggetti e utilizzarli dove si conviene.
La realizzazione tecnica su console invece ha molte sbavature più o meno importanti, e una delle principali riguarda il sistema di puntamento per raccogliere vari oggetti. Questo risulterà spesso poco preciso, rappresentato da un minuscolo punto sullo schermo difficile da collocare sugli oggetti da raccogliere o pulsanti da premere a causa della sensibilità delle levette analogiche.
Purtroppo non sarà neanche presente nessuna impostazione per personalizzare la nostra partita, se non quella per aumentare o diminuire il volume. Inoltre, a meno che non si conosca il cirillico, bisognerà impostare la lingua della propria console su inglese, altrimenti il gioco sarà avviato automaticamente nella lingua russa.
Il movimento dei vari personaggi è sempre e comunque molto lento, anche nelle poche sezioni al di fuori dell’appartamento, e diversi glitch grafici accompagneranno la nostra avventura, soprattutto ogni volta che utilizzeremo l’ascensore.
L’ambientazione interna all’appartamento però, come scritto poco sopra, riesce proprio a immedesimare il giocatore in quel periodo, e anche la colonna sonora, quasi totalmente prima di colonna sonora e composta solo dai vari rumori ambientali e dal doppiaggio dei personaggi, aiuta nell’immersione.
Nonostante tutti questi difetti tecnici, non ci sentiamo di bocciare Bright Lights of Svetlov, soprattutto grazie al forte messaggio che il giocatore riceve una volta terminato il titolo.