Molte volte abbiamo parlato di videogiochi in accesso anticipato o di anteprime di progetti che prima o poi si sarebbero concretizzati in qualcosa di più grosso. Ebbene questa volta si parla di un gioco che è riuscito a stupire molti videogiocatori PC alla sua uscita. Si parla dunque di Bright Memory, un titolo che è stato sviluppato da una singola persona e che fa capire quanto questo progetto debba essere supportato.
Probabilmente ora però starai pensando che il nome “Bright Memory” ti è piuttosto familiare, beh sappi che la tua mente non ti inganna, dato che Microsoft ha presentato il proseguimento di questo titolo (chiamato Bright Memory Infinite) come esclusiva del suo ecosistema.
Ma quello di cui parleremo oggi è appunto il primo Bright Memory e per la precisione della versione Xbox Series X del gioco. Sappiamo quindi che il titolo è stato un progetto davvero interessante, ma come è il suo porting sulla console ammiraglia di casa Microsoft? Se vuoi sapere la risposta a questa e ad altre domande, continua a leggere la nostra recensione!
Poca storia ma tanta azione
Partiamo subito con una doverosa premessa, Bright Memory assomiglia più ad una demo che ad un gioco completo. Il titolo infatti può essere portato a termine in circa 40 minuti e non offre una grossa rigiocabilità. Detto questo iniziamo parlando velocemente della “storia” del gioco. In Bright Memory impersoneremo una ragazza di nome Sheila, che lavora per una organizzazione intenta a investigare sui fenomeni paranormali.
Ovviamente data la bassa durata del gioco, si può dire davvero poco sulla storia, ti dico solo che Sheila si ritroverà in una situazione ben peggiore di quella preventivata inizialmente. La protagonista ricorda per certi versi Lara Croft, ma solo nel nuovo gioco in arrivo nel 2021 potremo capire se è un personaggio caratterialmente valido. Lasciando ora perdere la storia, passiamo subito alla parte importante del titolo, ovvero il suo gameplay.
Bright Memory si presenta con un impianto classico da FPS, ma riesce comunque ad offrire degli spunti parecchio interessanti che cambiano parecchio le carte in tavola. Se infatti potremo utilizzare 3 classiche bocche da fuoco (pistola, fucile a pompa e mitragliatore), la faccenda si fa più interessante quando sfoderiamo la spada o le abilità speciali. Hai capito bene, in Bright Memory sarà possibile utilizzare una spada che riuscirà a colpire da lontano i nemici lanciando dei colpi di energia.
Come se non bastasse avremo a disposizione anche un rampino e un impulso d’energia capace di danneggiare i nemici (potenziandolo potrai addirittura fermare il tempo per qualche secondo). Insomma fidati che il gameplay del gioco difficilmente non ti entusiasmerà e questo ci rende davvero speranzosi per il seguito in arrivo nel 2021. Altro piccolo pregio sono la varietà di nemici che andremo ad affrontare, che spazieranno dai classici militari a delle bestie uscite direttamente da qualche libro dark fantasy.
Un porting davvero discutibile
Passiamo ora al lato tecnico di Bright Memory e purtroppo si tratta del suo problema principale, soprattutto se giocato su Xbox Series X. Bright Memory presenta un comparto tecnico piuttosto grezzo, ma che riesce tuttavia a mostrare una decente qualità a livello di immagine generale. Il problema arriva però quando ci si avvicina di più agli elementi a schermo e si notano parecchie texture a bassa risoluzione e diversi artefatti grafici non proprio piacevoli.
Ovviamente non ci si può aspettare troppo, dopotutto si tratta di un progetto creato da una singola persona. Ora però parliamo del vero punto debole, ovvero il porting che è stato fatto su console. Sembra che il gioco sia stato trasposto da PC a Xbox senza nessun tipo di ottimizzazione (non manca qualche calo di framerate) e questa cosa la si capisce soprattutto a causa dei menù (addirittura sono presenti le opzioni grafiche tipiche dei giochi su PC) che sono davvero ostici da utilizzare con il pad.
Questo difetto colpisce molto la giocabilità, perché rende davvero difficile compiere parecchie operazioni. Insomma è davvero un peccato che non ci sia stato nessun lavoro dietro la trasposizione su console di Bright Memory, perché sarebbe anche bastato poco per renderlo molto più godibile. Fortunatamente il seguito del gioco sembra essere stato pensato per le console, quindi quasi sicuramente non ci troveremo davanti a problemi simili.
Conclusioni su Bright Memory
Bright Memory è quindi un FPS piuttosto particolare, che mette in campo molte idee buone. La longevità è parecchio scarsa, dato che si tratta di appena 40 minuti di gioco, ma ti assicuro che saranno 40 minuti piuttosto intensi. Graficamente il gioco si lascia guardare, ma quando lo si esamina più nel dettaglio, si capisce subito che gli errori non mancano.
Purtroppo questo porting su console si è quindi rivelato essere piuttosto deludente e azzoppa in buona parte quello che di buono ha la produzione. Infatti anche se Bright Memory è un piccolo progetto, avrebbe sicuramente meritato un trattamento migliore di quello che ha ricevuto per la sua conversione. Siamo sicuri che questo problema non si presenterà con il prossimo capitolo, ma la delusione rimane.
Concludendo si può dire che Bright Memory è più un’idea che un gioco vero e proprio, ma questa idea merita assolutamente di essere provata. Il consiglio è però quello di recuperare Bright Memory su un computer se si ha la possibilità di farlo, perché questa versione console non riesce purtroppo a rendergli giustizia come meriterebbe.
Meglio di così non si poteva proprio descrivere il “gioco”, sufficenza meritata ma niente di più!